Passa ai contenuti principali

TUTTO IL POTERE AI FRANCESI: UNA PSICOSTORIA DEL SALONE

Dive ci porti, capitano? Milella & Fassino
Vedo gente, sento cose, e - stressato perché me lo chiedono di continuo - vorrei azzardare una previsione su come andrà a finire al Salone del Libro.
Secondo la psicostoria, il futuro è già scritto nel passato. Quindi partiamo dal fatidico 11 settembre, quando i Fratelli Marx annunciarono quanto segue:
1) Comune e Regione verseranno 300 mila euro cadauno a saldo del contributo 2014. Inoltre, verseranno 350 mila euro (sempre cadauno) per ripianare il disavanzo del 2015.
2) Comune e Regione cercheranno attivamente "nuovi soci, pubblici o privati, anche fuori Torino", da far entrare nella Fondazione per il Libro.

Da quel dì, è passato oltre un mese. A parte tanti rimpalli di responsabilità e tanti stracci volati, di concreto non è successo niente:
1) Isoldi non si sono ancora visti. Neanche un centesimo. Né dal Comune, né dalla Regione. Con un distinguo. I soldi del Comune sembra (dicunt…) siano in arrivo. Per quelli della Regione ci sono ancora problemi: dagli uffici continuano a chiedere documentazioni e adeguamenti. Una dovuta cautela, senza dubbio, considerata la situazione. Ma da un po’ di chiacchiere in giro mi sono fatto la personalissima opinione che du coté de chez Chiampà non abbiano fretta di saldare (e di conseguenza salvare la Fondazione). E' comunque un fatto che i bilanci sono allo stremo, per cui trovare dall’oggi al domani 650 mila euro (o anche soltanto 300 o 350 mila) è praticamente impossibile.
2) Non c'è nessuna traccia (ufficiale) di nuovi soci. “Solo fuffa”, è l’impietoso commento che esce dal palazzo.

E adesso comincia la psicostoria. Ready for rock'n'roll?

Chi parteciperà al bando?

A mezzodì del 31 ottobre scade il bando per l’affidamento del “ramo d’azienda”. Chi si presenterà? Considerate le condizioni, è possibile che non si presenti nessuno. Ma è probabile che si presenti soltanto la Gl Events, oppure che tra i partecipanti sia l’unica credibile: ha il know how, e in quanto proprietaria del Lingotto Fiere non stenterebbe a pagare l’affitto a se stessa. Se invece la multinazionale francese non si presentasse e il bando andasse deserto, a norma di legge si passebbe alla trattativa privata. E secondo voi chi sarà il primo interpellato per una trattativa privata? A rigor di logica proprio Gl Events, che finora ha gestito il “ramo d’azienda” del Salone.

Soci del Salone? I francesi sono interessati

Morale: al 90 per cento, il “ramo d’azienda” del Salone del Libro sarà affidato ai francesi di Gl Events.
Passo successivo della psicostoria. Un nanosecondo dopo l’assegnazione del “ramod’impresa”, i francesi si dichiareranno interessati a entrare come soci anche nell’organizzazione del Salone. Cioè nella Fondazione.
E’ un’ipotesi mia, e nemmeno nuova: ma sarei pronto a scommettere una cifra alla Gl Events ci stanno pensando. E che hanno già sondato il terreno. Magari hanno parlato con i Fratelli Marx, magari no. Ma se io fossi un boss di Gl Events, mi porrei la questione. E agirei di conseguenza. Mi concederei una gita a Torino e verrei a scambiare due chiacchiere con Fassino e Chiampa. Trovando, ipotizzo, terreno fertile e interlocutori apertissimi. Soprattutto perché, lo ripeto, Comune e Regione non sono più in grado di accollarsi il costo del Salone. Non hanno i soldi. I franciosi li hanno. La differenza salta all’occhio.

Una nuova società

Ci sarebbe però un problemino tecnico. Nella Fondazione, che non ha scopo di lucro, non potrebbero entrare i privati, che ovviamente amerebbero lucrare. Si tratterebbe quindi di trasformarla in una società mista privato-pubblico; per farlo – mi hanno spiegato - occorrerebbe passare dai Consigli comunale e regionale, e sarebbe un Vietnam.
Poco male: sarà sufficiente “splittare” dalla Fondazione (che resterebbe così una scatola vuota) la funzione specifica di organizzare materialmente il Salone, affidandola a una società ad hoc, nella quale i franciosi entreranno a vele spiegate.

Chi comanderà al Salone

A questo punto, il Salone del Libro sarà in pratica privatizzato, o almeno semi-privatizzato. E il socio con i soldi (Gl Events) sarà inevitabilmente padrone. Padrone, ad esempio, di organizzare un Salone che punti ancor più sull’appeal commerciale, mettendo in disparte le ubbìe culturali; ma anche di non farlo più, o di trasferirlo in un'altra città. Non c’è limite alla libera iniziativa privata. Il precedente del Salone dell’Auto è lì a dimostrarlo.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da