Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente
Ieri sera andavo al Regio in macchina. Ho fatto apposta via Maria Vittoria pregustando il momento in cui, arrivando alle strisce pedonali San Carlo - Aspesi, giocoforza si rallenta e si può girare lo sguardo verso destra e venir colpiti al cuore dalla vista della piazza semideserta illuminata ad arte dalle Luci colorate.
RispondiEliminaHo rallentato, ho girato lo sguardo e qualcosa mi ha colpito al cuore sì, ma con la mazza di ferro. Tende beduine in ordinate fila, l'esercito del brutto, la calata dell'invadente invasore violentemente non violento, il senso di impotenza di chi niente può se non dire Che orrido schifo!, la sensazione di essere ingiustamente oltraggiati da qualcuno che prima orna una bellissima piazza con colori gioiello, e poi le mette dentro lo sgabuzzino delle scope formato tendopoli.
Spero che duri poco. Spero che il denaro incassato dai maestri cioccolatai venga impiegato in nobilissime cause. Spero che duri poco.
Se io fossi Turista a Torino forse pagherei, per vedere piazza san Carlo di notte lampionata a colori. Sfiderei il freddo battendo le brocche per entrare nella pace metafisica di un'architettura così salda e sognante: semplicemente per esserci dentro, per stare a guardare, per lasciarci un pezzetto di cuore.
Spero che duri poco.