E dunque, mattinata salonistica, per la
presentazione del Bookstock Village e dell'intero Quinto Padiglione,
quello dedicato ai giovani e all'innovazione. Trovate l'intero malloppone sul sito, e non mi passa manco per il cervelletto di tentare di
riassumerlo. E' immane, come del resto l'intero palinsesto del
Salone. Ferrero ne è orgoglioso. E com'è ormai solito, lascia a casa la diplomazia: dopo il 16
maggio non sarà più direttore – e stavolta per davvero - quindi non è tenuto a fare il carino. Credo che ci provi pure gusto: “Abbiamo fatto
un eccellente lavoro nonostante le difficoltà, ma non vorrei che
questo si trasformasse nella giustificazione del 'più riduciamo le
risorse, e più questi fanno cose mirabolanti, quindi riduciamo ancor
di più le risorse'. No, non funziona così”.
Ferrero unchained
Ferrero sulla questione dei
finanziamenti ha il dentino avvelenato. In camera caritatis si
lamenta per la lentezza con cui Comune e Regione onorano gli impegni
economici. I soldi promessi da mesi e mesi arrivano con il contagocce,
mi dice Ernie: “I funzionari si attaccano a qualsiasi pretesto e ci assillano con la questione della trasparenza, come se il consiglio
d'amministrazione avesse chissà quali segreti da nascondere”.
Insomma: ha lavorato tanto e pure gratis, non si aspetta più niente da nessuno,
quindi sfancula chi vuole. Con gran classe, beninteso. E senza rinunciare al serafico sorriso.
Milella, che invece vuole restare,
minimizza. Ammette che i soldi garantiti mesi fa da Comune e Regione
non sono arrivati tutti. Non ancora. La Regione, dice, ha pagato
circa 400 mila euro, il Comune di meno, “ma non perdiamoci sulle
cifre proprio oggi, oggi parliamo di Bookstock, parliamo dei
risultati , del lavoro ben fatto”, supplica. Invano.
Ministeri pronta cassa
Allora cerca di mostrare il bicchiere
mezzo pieno. A giorni si firmerà il protocollo d'intesa con i due ministeri, Miur e MiBACT, e entro un mese dalla firma
arriveranno i soldi garantiti per il 2016: 300 mila euro da ciascun
ministero. Tanti e subito: una mano santa. Altrettanti saranno versati nel 2017 e nel 2018. Fa un
milione e ottocentomila euro nel triennio. Ottima notizia – anzi:
una garanzia - per i fornitori del Salone, che aspettano ancora
pagamenti arretrati per circa due milioni di euro.
Quando la Storia rende
Intanto, un colpo da maestro del Salone
è l'intesa con la Presidenza del Consiglio per la “celebrazione
degli anniversari storici”: la convenzione frutterà 50 mila euro
all'anno, per il disturbo di organizzare qualche dibattito e magari
una mostrina su un evento significativo: ad esempio, quest'anno il
settantesimo del voto alle donne.
A conti fatti, in tre anni
il Salone incasserà dal governo un totale di un milione e 950 mila euro. Chapeau.
Paladino e il caro-grafico
Soldi che entrano, soldi che escono.
Mimmo Paladino ha creato l'immagine dell'edizione 2016, ovvero quel
foglio blu sul quale un osservatore dotato di molta fantasia
intravvede due occhi e la parola “Visioni”. L'opera Paladino l'ha
generosamente regalata al Salone. Però ha chiesto che del successivo
“trattamento” (l'utilizzo per manifesti, cataloghi eccetera) si
incaricasse un grafico di sua fiducia. E pare che il conto sia
piuttosto salato.
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