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AULENTI AGNELLI

Gae Aulenti (1927-2012)
La Pinacoteca Agnelli rende omaggio a Gae Aulenti, tra gli architetti più noti al mondo, con una mostra che ne racconta - più che le celebri opere, dal Museé d'Orsay a Palazzo Grassi - le caratteristiche umane. La mostra, aperta da domani al 28 agosto, segna le tappe del percorso culturale e professionale dell'architetta partendo dal luogo che più di ogni altro può raccontare la sua personalità: la casa studio di Milano, progettata nel 1974. E' stata voluta da Marella Agnelli, amica personale di Aulenti. All'inaugurazione, stamattina, c'erano anche la nipote Nina Artioli, curatrice, e Ginevra Elkann che ha ricordato la profonda amicizia tra Aulenti e sua nonna Marella. "I miei nonni - ha raccontato - nel 1969 le commissionarono l'appartamento a Milano, dove Gae sperimentò un uso nuovo della luce. Gli interni li realizzò con mia nonna. Vollero poi lei anche per Palazzo Grassi, e per l'asilo di Villar Perosa. La ammiravo molto e amavo parlare con lei, era una donna straordinaria, fonte di ispirazione. Amava l'arte, la letteratura, il teatro, i viaggi, era curiosa". Molti dei materiali in mostra vengono dall'Archivio Gae Aulenti di Milano.

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ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

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Uscito sul Corriere e non disponibile on line. È andata come era previsto, e logico: Giuseppe Culicchia è il nuovo direttore del Circolo dei Lettori. Nomina scontata, se solo si considera il curriculum: scrittore affermato in Italia e pubblicato anche all'estero; solidi legami sia con la scena culturale cittadina, sia con l'editoria nazionale; esperienza nel mondo dei giornali; una lunga collaborazione con il Salone del Libro; apprezzato anche al Circolo, dove dirige un festival letterario, «Radici», di ottima qualità. Insomma, il perfetto kit del candidato naturale alla successione di Elena Loewenthal, anche a prescindere dall'endorsement – alquanto sfacciato – del fratello d'Italia Maurizio Marrone; endorsement che a Culicchia ha fatto più male che bene, facendone involontario oggetto di scontri di potere e appiccicandogli addosso un'etichetta «politica» che dubito gli appartenga e comunque non s'è avvertita nelle sue scelte alla direzione di «Radici», onestam...