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STELLE DEL CINEMA: AUDREY HEPBURN, MASTROIANNI E VOLONTE' TORINESI A SORPRESA

Ecco come saranno le "stelle" di via Montebello
Procede il progetto della "Via delle Stelle", il tratto pedonale di via Montebello di fronte alla Mole dove saranno piazzate le stelle che ricorderanno i personaggi cinematografici in qualche modo legati a Torino. Il Museo del Cinema è stato incaricato dal Comune di realizzare il progetto, nato da una proposta del consigliere comunale Dario Troiano. Oggi sono stati annunciati i nomi dei primi venti registi, attori e critici, scelti da una commissione formata da Alberto Barbera (direttore del Museo del Cinema), Steve Della Casa (studioso di cinema e direttore di Sottodiciotto Festival), Antonella Frontani (vicepresidente di Film Commission), Giulia Carluccio (Dams) e dal consigliere Troiano. I prescelti  sono Michelangelo Antonioni, Caterina Boratto, Franco Cristaldi, Paolo Gobetti, Mario Gromo, Audrey Hepburn, Carlo Lizzani, Erminio Macario, Maciste, Marcello Mastroianni, Amedeo Nazzari, Giovanni Pastrone, Tullio Pinelli, Maria Adriana Prolo, Gianni Rondolino, Ettore Scola, Mario Soldati, Raf Vallone, Gian Maria Volonté e Gianni Volpi.
Altre stelle seguiranno.

Il gioco di giornata: torinesi sì, ma perché?

Cuore Toro: Raf Vallone in maglia granata
Adesso bisogna capire i legami con Torino dei primi venti nominati. Vabbé, è facile per i torinesi di nascita o d'adozione: i critici Rondolino, Volpi, Gromo, Gobetti; la Prolo, fondatrice del Museo del Cinema; gli attori Macario e Caterina Boratto, per i registi Mario Soldati (oggi ricordato perlopiù come scrittore, fu anche fine uomo di cinema) e Giovanni Pastrone (per la precisione il regista di "Cabiria" era astigiano). Torinese anche lo sceneggiatore Tullio Pinelli, compagno di scuola di Pavese, Mila e Bobbio al liceo D'Azeglio. Raf Vallone era nato a Tropea ma a Torino ci arrivò piccolissimo, con i genitori, e prima di diventare un divo fu una promessa del Toro e brillante giornalista all'Unità e alla Stampa.

Gli immigrati Mastroianni e Maciste


Locandina di "Maciste alpino", prodotto dalla torinese Itala Film
Poi il gioco si fa più difficile. Bartolomeo Pagano in arte Maciste era ligure, ma lavorò soprattutto a Torino, allora mecca del cinema, interpretando non solo "Cabiria". Ma pochi ricordano che il grande produttore Franco Cristaldi era nato a Torino. Invece  Mastroianni, pur ciociaro di nascita, fino ai nove anni è vissuto nella nostra città dove la famiglia si era trasferita, in zona San Donato; va da sé che Marcello è legato a Torino anche per le sue interpretazioni in "La donna della domenica", "A che punto è la notte", "Stanno tutti bene" e "I Compagni".  

Gian Maria Volontè e le Brigate Nere di Chivasso

Volontè è Pietro Cavallero in "Banditi a Milano"
Il romano Carlo Lizzani merita il riconoscimento perché aveva un forte legame con la nostra città, dove ha realizzato film importanti: ad esempio "Banditi a Milano", sulla banda Cavallero. L'interprete principale di "Banditi a Milano" è Gian Maria Volonté, che nella nostra città ha girato almeno tre film, e questa è la motivazione ufficiale della stella che gli sarà dedicata: i più hanno dimenticato che il grande attore, pur nato a Milano, è cresciuto da queste parti poiché suo padre, milite fascista, comandava le Brigate Nere di Chivasso durante la guerra.
Anche un altro romanissimo, Ettore Scola, è artisticamente legato alla nostra città: basti pensare che il film che lo consacrò fu "Trevico-Torino", con la sceneggiatura del giornalista e futuro sindaco Diego Novelli.
Stesso discorso vale per il ferrarese Antonioni, che con "Le amiche", tratto dal romanzo pavesiano "Tre donne sole", ha indissolubilmente legato il suo nome a Torino.

Audrey Hepburn scatenata al Valentino

Lo riconoscete, lì dietro? (da "Guerra e pace" di King Vidor)
Un solo film "torinese" - "Il bandito" di Lattuada - vale la stella per il cagliaritano Amedeo Nazzari.
E un solo film - ma che film! - porta nella Via delle Stelle la mitica Audrey Hepburn: durante le riprese di "Guerra e pace", kolossal del 1956 diretto da King Vidor, la diva soggiornò in città un paio di mesi. Combinandone - ricordano i testimoni dell'epoca - più che Carlo in Francia. Per "Guerra e pace" si girarono alcune scene al Castello del Valentino, e pare che in realtà le diresse Mario Soldati. Tra le comparse, narrano le cronache, c'era anche la madre del futuro regista torinese Guido Chiesa.

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