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LA REGGIA SENZA APPENDINO, PERO' HA CARAVAGGIO (PER FINTA)

Il sindaco e Appendino in un momento di relax: "Ma sì, ti giuro, ha telefonato per chiedere se entriamo nel Consorzio della Venaria..." 

E anche questo dente ce lo siamo tolti. Va in soffitta il sogno impossibile di Fassino: il Comune di Torino di fatto ha rinunciato a entrare nel Consorzio che gestisce la Reggia di Venaria. Non che ci fossero dubbi. Ma non s'era ancora detto apertis verbis. 
Stamattina, sollecitata da acconcia domanda di un cronista, la presidente del Consorzio della Venaria Reale, Paola Zini, ha dichiarato: "Poco dopo le elezioni ho parlato con Chiara Appendino per sapere quali intenzioni avesse in proposito: mi ha risposto che ora non c'è un interesse del Comune di Torino a entrare nel Consorzio. Manca uno scambio di lettere ufficiali, ma al momento la questione non mi sembra all'ordine del giorno".
Adieu.

La continuità delle tasche vuote

Nulla di sorprendente: per entrare tra i soci del Consorzio, Torino doveva tossire un bel po' di moneta. Figurarsi, con i bilanci che corrono. Per la stessa ragione anche i sogni di Fassino sono rimasti, per l'appunto, sogni. I soldi non c'erano con Fassino, e non ci sono con Appendino.
Morta lì.
Del resto, direi che la Reggia se la cava anche senza Torino. Stamane, alla consueta conferenza stampa di fine stagione, Paola Zini e il direttore Turetta erano trullerissimi, soddisfatti per i risultati del 2016 (un milione di biglietti staccati, che non significa un milione di visitatori, proprio no, ma è comunque un bel traguardo) e per la programmazione del 2017, con i festeggiamenti per il decennale dell'inaugurazione della Reggia rinata: belle mostre, eventi, spettacoli d'arte varia. Ma non serve starvi a raccontare quello che succede: trovate tutto sul sito. Adesso la Reggia chiude per la solita pausa invernale: stavolta però è una pausa breve, neppure un mese: si riparte il 18 marzo.

Conti in ordine, relazioni sindacali un po' meno

La vera buona notizia è che il bilancio 2016 è confortante: i soli biglietti hanno fruttato alla Reggia quattro milioni di euro, e la percentuale di autofinanziamento si aggira attorno al 40-42 per cento, dichiara Turetta. La conflittualità sindacale è ancora una ferita aperta, ma a marzo sono previsti nuovi incontri e resta la volontà di aumentare le ore di impiego dei lavoratori. 
Sul versante dei finanziamenti i soci del Consorzio fanno la loro parte: la Regione mette 3 milioni, il ministero dei Beni culturali 1,9, la Compagnia di San Paolo 2 milioni, più un altro milione tramite la Fondazione 1563. Il Comune di Venaria versa 50 mila euro. Si vede che anche il Comune di Venaria è un po' a corto.

La Regione ci dà dentro 

A ciascuno il suo: così vedremo Caravaggio a Venaria... (la mostra virtuale)
Ma è sempre meglio che un calcio sui denti. Tanto più che, a  mia impressione, al Chiampa sono passate le caldane di fuggire dal Consorzio, e adesso l'impegno della Regione mi pare piuttosto convinto. L'assessore Parigi, ringalluzzita dai fondi europei e dai finanziamenti ministeriali per promuovere all'estero le residenze sabaude piemontesi, vuole conquistare i turisti tedeschi e russi.
...E così a Milano ("San Giovanni Battista", dal Kansas a Palazzo Reale)
 Intanto pensa alle larghe intese e conferma il progetto di riunire prima o poi in un unico festival i cartelloni estivi delle varie residenze, da Venaria a Racconigi, a Rivoli. Per cominciare l'Antonellina lancia una "joint venture" nel segno di Caravaggio: vuole collegare le due mostre dedicate al pittore in programma a Venaria e a Fossano nel castello degli Acaja, aggiungendogli uno spruzzo di prezzemolino Sgarbi con una conferenza caravaggesca al Circolo dei Lettori

Se vuoi vedere Caravaggio, lo vedi in cartolina (o vai a Milano)

Ma come, direte voi, arrivano ben due mostre di Caravaggio e tu la prendi così sottogamba? Calma e gesso, deponete gli entusiasmi, la nostra decadenza non è finita. Trattasi, beninteso, di due mostre virtuali: sapete, multiproiezioni, "esperienze immersive", riproduzioni ad alta definizione, quelle robe lì. Tutto molto interessante. Ma quadri veri, manco a parlarne: per quelli rivolgetevi a Milano.

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