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AI CONFINI DELLA REALTA': HANNO DI NUOVO CICCATO CIOCCOLATO'

Un bel dì vedremo? Alberto Sacco aspetta Cioccolatò

E' andata com'era logico che andasse, e come prevedeva che andasse chiunque non sia completamente cretino.
Anche stavolta, per il secondo anno consecutivo, gli sceltissimi genii non sono riusciti a fare Cioccolatò.
Non è una notizia. Ormai lo avevano capito tutti, che anche stavolta gli era andata a buca, e che Cioccolatò non si sarebbe fatto. E finalmente lo hanno capito persino lorsignori, e hanno diramato il mesto annuncio con un comunicato se possibile ancor più ridicolo del fallimento in sé, nella sua imbarazzata reticenza e nel suo piagnucoloso tentativo giustificatorio.
Ribadisco. A me di Cioccolatò non me ne sbatte una benamata minchia. Da sempre lo considero nient'altro che una delle tante ridicole fiere di paese che ammorbano le nostre piazze storiche, spacciate per "eventi" da chi definirebbe "evento" anche la sua assunzione alle Poste.
Ma devo riconoscere che nell'agire di questi titani del pensiero amministrativo riluce la perversa grandezza della coazione a ripetere il fallimento, e a sottolinearlo con dichiarazioni tanto pompose quanto ridicole nella loro infantile inanità.
Prima di gustarci il vaniloquio comunicativo del bollettino della sconfitta, vi offro un rapido riassunto delle precedenti puntate della penosa pantomima.

Sei passi nel delirio: ovvero, come perdere Cioccolatò per due anni di seguito 

1) L'anno scorso ai nostri talenti nascosti (nascostissimi), insediatasi a luglio, manca il tempo materiale per preparare il bando per l'organizzazione di Cioccolatò, previsto per novembre. Da luglio a novembre del 333 a.C. Alessandro Magno abbattè l'Impero Persiano. E non aveva neppure studiato alla Bocconi.
2) Per rinfrancare i torinesi in crisi ipoglicemica, Chiarabella promette il famoso due per uno: nel 2017, dichiara baldanzosa, oltre a Cioccolatò a novembre vi darò pure Aspettando Cioccolatò in marzo. Ricordate? Sul suo profilo Fb scriveva: "Dal 24 al 26 marzo 2017 in piazza San Carlo si terrà Aspettando CioccolaTò, un’anteprima della manifestazione che avrà il suo pieno svolgimento a novembre". Peccato che dal 24 al 26 marzo 2017 in piazza San Carlo fosse già fissata una manifestazione podistica, per cui la scombiccherata "anteprima" fu traslocata in fretta e furia a molestare altre vie.
3) Però l'impegno chiarabellesco era lampante: a novembre arriverà il vero Cioccolatò, e vedrete che sarà una superfigata. In effetti, con un anno di tempo davanti, fallire mi pareva impossibile. Possono farcela, pensavo. Persino un bradipo ce la farebbe.
A ripensarci, già all'epoca non tutti condividevano quella mia certezza, granitica quanto ottimistica. L'infelice Sacco, coinvolto nella bischerata in quanto assessore al Commercio, in quei giorni di marzo aveva preso saggiamente le distanze, dichiarandomi che "Cioccolatò è di competenza del Gabinetto della Sindaca". Fatto peraltro inoppugnabile: Cioccolatò è una manifestazione e all'epoca Chiarabella deteneva la delega alle manifestazioni.
4) Passano i mesi, i genii si esibiscono in piazza San Carlo, il Gabinetto della Sindaca finisce filologicamente in merda per una gherminella da bassa macelleria di sottogoverno, e intanto le migliori menti della nostra generazione partoriscono un bando per Cioccolatò che mette a segno il mirabile risultato di individuare il vincitore in una ditta che si chiama "Craun & Crest" - laddove presumo che Craun stia per l'inglese "crown", corona, però scritto come si pronuncia. Troppo forte. 
Trattasi di ditta tutta da interpretare, come spesso accade con le ditte che vincono i bandi del Comune in materia di mercatini e consimili puttanate di piazza. Ma già a settembre si intuisce che anche quest'anno Cioccolatò non si farà.
Missione eroica. La squadra municipale che si occupa di Cioccolatò
5) E arriviamo al 3 novembre. Consapevole del naufragio imminente, il povero assessore Sacco - che non si sa come finisce sempre per beccarsi sui denti il merdone di Cioccolatò - ritiene di rassicurare i torinesi annunciando che "di sicuro a marzo faremo di nuovo Aspettando CioccolaTò". Seeee. Aspetta e spera. Con estremo sprezzo del ridicolo, l'assessore triste finge di non capire che aspettare chi non arriva mai è la quintessenza della comicità. A meno che quello che non arriva sia Godot: allora è teatro dell'assurdo. Se invece Sacco si sente Cio Cio San e crede che Cioccolatò sia Pinkerton, la farsa diventa melodramma, però Sacco ha un problema serio.
6) Il seguito rientra nel repertorio della nostra premiata compagnia d'avanspettacolo, con i presunti organizzatori che si fantasmizzano e il Comune che fa la faccia feroce come i soldati di Franceschiello. L'epilogo della farsaccia è condensato nel capolavoro che pubblico qui a seguire:

NOTA DELLA CITTÀ - COMUNICAZIONE SU CIOCCOLATO' (Giuro: è intitolata così. Non hanno cuore di scrivere il titolo vero: "Abbiamo di nuovo ciccato Cioccolatò")

Con procedura aperta e relativa pubblicazione del bando su quotidiani nazionali, sulla Gazzetta Regionale, Nazionale ed Europea, il Comune aveva attivato un percorso per reperire un soggetto privato col compito di realizzare l'evento CioccolaTò e la gestione del marchio (pubblicata persino sulla Gazzetta Europea, nientemeno. Così ci ridono dietro anche in Finlandia, NdG).
La gara aveva individuato come vincitore la ditta Craun & Crest S.r.l.s., poi interessata da un ricorso al Tar promosso dalla ditta Gioform S.r.l. Unipersonale, seconda classificata, e il cui esito, nella prima fase di valutazione, aveva riconosciuto il buon operato dell’Ente e la necessità di far prevalere l’interesse pubblico nella realizzazione prioritaria dell’iniziativa, quale elemento importante per il tessuto sociale e il territorio comunale. (Non trovate che tutto ciò sia meraviglioso? Questi gli fanno una pippa, agli sceneggiatori di "Le tre rose di Eva", NdG)
In quella sede, la ditta Craun & Crest S.r.l.s. aveva manifestato la propria capacità operativa nel realizzare l’evento in qualsiasi momento, anche in presenza di un evidente ritardo, non dipendente dalle parti e legato invece al ricorso proposto dalla ditta Gioform S.r.l. Unipersonale. (Vi ricordo la "Teoria delle fasi di un progetto" della Legge di Muphy: "1) Entusiasmo; 2) Disillusione; 3) Panico; 4) Ricerca del colpevole; 5) Punizione dell'innocente; 6) Gloria e onori ai non partecipanti". Direi che qui siamo al punto 4. Aspetto con impazienza il punto 5, quanto al 6 va in scena quotidianmente, NdG).
Dopo l’aggiudicazione definitiva e la consegna anticipata dei lavori, la ditta Craun & Crest S.r.l.s. ha comunicato di avere difficoltà operative e gestionali e in particolare l’impossibilità di realizzare l’edizione 2017 di CioccolaTò per la l’assenza di tempo utile al coordinamento delle professionalità e al reperimento delle stesse e all’organizzazione di tutte le altre attività legate all’evento (ah, ecco, problemini proprio da nulla. Mica per niente non erano emersi in fase di aggiudicazione: e chi mai li poteva prevedere? NdG).
La mancata realizzazione di CioccolaTò, data la sua importanza, come riconosciuto dal Tar (e beh, se lo dice il Tar... NdG) e come dimostrato anche con la realizzazione di una manifestazione specifica di promozione quale Aspettando CioccolaTò (che cosa dimostri la realizzazione di Aspettando CioccolaTò lo sanno soltanto loro: ma fa figo scriverlo, NdG) ha modificato le condizioni contrattuali e contestualmente i presupposti della collaborazione e conseguentemente, come previsto dalla normativa vigente, il Comune, in data 22 novembre 2017, ha provveduto ad attivare il procedimento di revoca della consegna anticipata e della relativa aggiudicazione".

Alcune pacate considerazioni e un affettuoso consiglio

E stop. Voglio dire: ma santissimiddio, tra tutti i cavalieri dell'ideale che s'aggirano a Palazzo Civico, ce ne fosse uno che trova il coraggio civile di scrivere a chiare lettere "CioccolaTò non si fa". Da voi non pretendo il cervello, ma almeno le palle! Se c'è una cosa che mi infastidisce, dei politicanti da strapazzo, è la proterva convinzione di potermi intortare con qualche parolone da burocrate stitico tipo "attivare il procedimento", "relativa aggiudicazione", "contestualmente". Ma contestualizzami sto par di ciufoli! Le parole difficili le so anch'io, ne so più di te, e oltretutto io so anche che cosa significano.
Quindi smettila di trattarmi come un perfetto deficiente. Non ti pago per farmi perculare da gente come te.
Piuttosto, guardiamo serenamente in faccia la realtà. Ciccare una volta CioccolaTò ci può stare. Nessuno è infallibile. Ma ciccarlo due volte di seguito, scusatemi, è da cretini. No, di più: è la certificazione definitiva, il modello in platino-iridio della cretineria.
Quindi, vi prego, adesso anche basta. Siate onesti con voi stessi, ammettete serenamente che CioccolaTò vi dice male, e piantatela una volta per tutte. Rinunciate. Provate magari con la fiera della porchetta, fosse mai che vi gira meglio.
E bon, CioccolaTò è sistemato.

Commenti

  1. Ma con i soldi che si prendono gli assessori (pagati da noi) non si riesce almeno a partorire l'idea di pretendere una fideiussone a preventiva copertura dei danni? 2 cioccolatò + 1 natale con i fiocchi il tutto moltiplicato per quarantamila totalizzano 120mila euro che si potevano dare al TTF. Non vedremo una lira ma almeno in futuro, come Città di Torino, non saremo coperti di redicolo da cialtroni proprietari di srl di dubbia creazione.
    (Gentile Ferraris, è libero di modificare / riutilizzare questo commento come meglio crede. CC0)

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  2. Posto il link da Nuova Societa, SACCO: “GIÀ AL LAVORO PER CIOCCOLATÒ 2018”:
    http://www.nuovasocieta.it/metropoli/sacco-gia-al-lavoro-per-cioccolato-2018-con-il-sogno-di-una-torino-polo-davanguardia-industriale-sul-modello-di-coventry/

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