Passa ai contenuti principali

IL FESTIVAL DELLA FIAMMEGGIANTE, I PIANI DELL'ASSERTIVA: E MORETTI FRA DUE DAME FA LA FIGURA DELL'OSPITE DI NOTTE

La vedette e i suoi boys: Laura Milani ammonisce Gabo ("T'aspettano i ceci!") mentre dietro
di lei Gaetano Capizzi (CinemAmbiente) e Giovanni Minerba (Lovers) ridono a denti stretti

Così, a occhio, direi che il Festival va. Almeno a giudicare da quel che vedo al Massimo, che è il cinema che bazzico io. Il pubblico non tradisce, e la chioma fiammeggiante, elettrificata e screziata d'azzurro della direttrice Emanuela Martini garrisce per sale e conferenze stampa più trullera che mai. Pur con le pezze al culo - no, pardon, "fluido": si dice "fluido" - il suo Festival si difende bene, le code ci sono e le code, si sa, sono una rottura di palle ma aspetta che non ci siano più e saremmo tutti lì a piangere sulla dipartita del Festival; e se mancano i divi ammerikani - come al solito, d'altronde - la Fiammeggiante si rifà con le glorie nazionali: ieri c'era Mastandrea e oggi arriva, per "Notte italiana", il sor Moretti, che pur in modi elusivi e sfumati fa da sempre parte dell'arredo del Tff.

I ceci della presidente

Credo invece che la presidente Laura Milani sia un po' arrabbiata con me per l'esperimento di mentalismo che ho sciorinato sul Corriere di questa mattina ipotizzando i suoi progetti di riforma del Museo e del Festival. 
Valerio Mastandrea e Emanuela Martini
Laura ha ragione, se s'arrabbia un po': non si fruga nella mente di una signora. Quindi appena arrivo al Massimo torno a inginocchiarmi sui ceci che mi aspettano dietro lo schermo della Sala 3. Però non ho rivelato nessun segreto che non fosse sotto gli occhi di tutti: come insegna Edgar Poe in "La lettera rubata", il difficile non è scoprire ciò che è nascosto, bensì vedere ciò che è anche troppo visibile. 
Ad ogni modo: come di consueto, vi linko qui l'articolo che ho pubblicato stamane sull'edizione torinese del Corriere dalla Sera, così potrete vedere anche voi, con vostro comodo. Quello che segue è l'inizio dell'articolo: poi cliccate e andate avanti. Buona lettura.

Nella mente di Laura Milani: ragionevoli previsioni sui progetti segreti

Il 29 novembre la fascinosa e assertiva presidente del Museo del Cinema Laura Milani presenterà ai soci fondatori i suoi progetti per cambiare il volto (e si spera il destino decadente) del Museo e del Torino Film Festival. L’Assertiva ha preparato i suoi piani in perfetta solitudine: persino la direttrice del Tff Emanuela Martini mi giura di non saperne nulla. L’Assertiva invita tutti ad avere fiducia, ma ritiene scorretto anticipare notizie prima di aver sottoposto i progetti ai soci fondatori, ovvero Comune, Regione, le due Fondazioni bancarie, Gtt e Amnc: in fondo sono quelli che pagano, avranno ben il diritto di essere informati in anteprima. Quindi l’Assertiva si limita ad asserire che i progetti puntano sui valori prima che sui bilanci: non intende — dice — far quadrare i conti rinunciando alla qualità e alla mission culturale. Che dio l’ascolti e l’aiuti... 

Commenti

  1. Riguardo al primo punto mi son sempre chiesto perché non si trova un modo per aprire le conferenze stampa al pubblico. Sono eventi riservati agli accreditati e per lo più seguiti svogliatamente da pochissime persone. Capita che si avvicinino timidamente degli spettatori chiedendo se possono accedere e vengono respinti.

    Certo non si muoverebbero le masse, ma anche con i pochi ospiti a disposizione qualche cinefilo e qualche pensionato potrebbe arrivare.

    Per lo meno si eviterebbe l'effetto straniante della stanza semivuota in cui alla richiesta "ci sono domande?" gli astanti abbassano lo sguardo come studenti a un'interrogazione.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la