La direttrice di TorinoDanza, Anna Cremoni e l'assessore Francesca Leon. Fra le due cigine, il presidente del Tst Vallarino Gancia |
Non è la più graziosa delle domande, lo so. Però è quella che necessariamente precede qualsiasi altra domanda, se uno fa il giornalista e non l'amichetto della parrocchietta.
Quindi facciamola, così non ci pensiamo più.
La mia prima intervista alla direttrice di TorinoDanza
"Signora Cremonini, lei è la nuova direttrice di TorinoDanza, Non la imbarazza di essere anche cugina prima dell'assessore Francesca Leon?".
"No, imbarazzarmi no", risponde la cugina Anna.
"Nemmeno in questo momento? Sa, la gente parla, dice, è sempre pronta a criticare, a passare al microscopio ogni aspetto della vita dei personaggi pubblici...", insisto, con un pizzico di petulanza.
"No, io credo di avere una carriera importante...".
"Questo non si discute", confermo io.
"Sinceramente no, non mi imbarazza", ribadisce lei.
"Ne avete parlato, lei e sua cugina Francesca?".
"No, ne eravamo entrambe consapevoli, tutte le istituzioni sono state regolarmente informate, nel caso ci fosse stato un... un...".
"Un conflitto?", suggerisco io.
"Ecco, anche nel caso che qualcuno... Poi io sono l'ultima che deve parlare di queste cose... Ma se la domanda è se sono imbarazzata, la risposta è no".
Avrei un'altra domanda: chi mi risponde?
A questo punto mi sorge spontanea una seconda domanda; ma a questa, davvero, direi che non è tenuta a rispondere Anna Cremonini. Sarebbe civile che rispondessero le istituzioni. Io ci provo, vediamo se qualcuno si degna.
Allora: la direttrice Cremonini mi conferma che "le istituzioni sono state regolarmente informate" dell'accidentale parentela; ma perché nessuno ha ritenuto logico, e decente, informarne con la massima solerzia anche i famosi cittadini e cittadine, che a seconda di come gira devono decidere tutto o non sapere un cazzo?
Cioè, raga, non voglio neppure farne una questione di "opportunità politica". Limitiamoci alla logica da quinta elementare.
La parentela fra Anna Cremonini e Francesca Leon non è mai stata dichiarata pubblicamente dalle parti in commedia. Io l'ho accertata a prezzo di laboriose ricerche in rete e ne ho dato notizia nel post "Le cugine" del 17 ottobre scorso. In quell'occasione l'assessore Leon mi confermò senza reticenze la parentela, ribadendo la sua totale estraneità alla nomina.
E va bene. Però qui non stiamo a giocare a nasconderello. Se una stimata esperta di danza viene scelta per dirigere un importante festival di danza a Torino, me ne fotto se se è imparentata con l'assessore alla Cultura di Torino. Può pure essere la sorella di Salvini o la zia di Renzi. Purché sia brava. E mi risulta che lo sia. Nessuna legge lo vieta? Prego, si accomodi.
Ma dirlo, no? Ammetterete che in sé e per sé la storia, se sottaciuta, sembra un po' loffia, specie ai pasdaran della trasparenza. Il silenzio in questi casi ha un che di furtivo. Ricoprire cariche pubbliche comporta obblighi che non toccano ai privati cittadini. Quindi era necessario mettere subito in chiaro la faccenda. Tanto più se non c'è nulla da nascondere.
Allora: la direttrice Cremonini mi conferma che "le istituzioni sono state regolarmente informate" dell'accidentale parentela; ma perché nessuno ha ritenuto logico, e decente, informarne con la massima solerzia anche i famosi cittadini e cittadine, che a seconda di come gira devono decidere tutto o non sapere un cazzo?
Cioè, raga, non voglio neppure farne una questione di "opportunità politica". Limitiamoci alla logica da quinta elementare.
La parentela fra Anna Cremonini e Francesca Leon non è mai stata dichiarata pubblicamente dalle parti in commedia. Io l'ho accertata a prezzo di laboriose ricerche in rete e ne ho dato notizia nel post "Le cugine" del 17 ottobre scorso. In quell'occasione l'assessore Leon mi confermò senza reticenze la parentela, ribadendo la sua totale estraneità alla nomina.
E va bene. Però qui non stiamo a giocare a nasconderello. Se una stimata esperta di danza viene scelta per dirigere un importante festival di danza a Torino, me ne fotto se se è imparentata con l'assessore alla Cultura di Torino. Può pure essere la sorella di Salvini o la zia di Renzi. Purché sia brava. E mi risulta che lo sia. Nessuna legge lo vieta? Prego, si accomodi.
Ma dirlo, no? Ammetterete che in sé e per sé la storia, se sottaciuta, sembra un po' loffia, specie ai pasdaran della trasparenza. Il silenzio in questi casi ha un che di furtivo. Ricoprire cariche pubbliche comporta obblighi che non toccano ai privati cittadini. Quindi era necessario mettere subito in chiaro la faccenda. Tanto più se non c'è nulla da nascondere.
Le regole e i fatti
Per chi desidera approfondire segnalo che le norme su trasparenza, conflitto d'interessi e obbligo d'astensione nella pubblica amministrazione sono fissate dagli articoli 5, 6 e 7 del Dpr 16 aprile 2013, n. 62 Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, ripreso paro paro dal Comune di Torino dal Codice di comportamento del Comune di Torino. Articoli che ciascuno potrà leggere e valutare alla luce dei termini concreti della questione, che qui sotto riassumo per comodità del lettore:
1) Anna Cremonini - con un curriculum professionale di assoluta eccellenza - è stata selezionata tramite un bando a invito al quale sono state chiamate a partecipare cinque riconosciute personalità internazionali del mondo della danza.
2) La commissione che ha valutato le candidature e ha optato per Anna Cremonini era composta da Filippo Fonsatti (direttore del Tst, ente organizzatore di Torinodanza), Marco Chiriotti (dirigente della Regione, ente finanziatore di Torinodanza), Cristina Olivetti (Compagnia di San Paolo, ente finanziatore di TorinoDanza) e Gastón Fournier-Facio (direttore artistico del Teatro Regio, commissario esterno).
3) Della commissione non facevano quindi parte rappresentanti diretti del Comune di Torino.
4) Il Comune di Torino è indicato nel sito di TorinoDanza tra i sostenitori della manifestazione: ma da anni ha cancellato il finanziamento.
5) Il Comune di Torino è Socio Fondatore Aderente della Fondazione Teatro Stabile.
1) Anna Cremonini - con un curriculum professionale di assoluta eccellenza - è stata selezionata tramite un bando a invito al quale sono state chiamate a partecipare cinque riconosciute personalità internazionali del mondo della danza.
2) La commissione che ha valutato le candidature e ha optato per Anna Cremonini era composta da Filippo Fonsatti (direttore del Tst, ente organizzatore di Torinodanza), Marco Chiriotti (dirigente della Regione, ente finanziatore di Torinodanza), Cristina Olivetti (Compagnia di San Paolo, ente finanziatore di TorinoDanza) e Gastón Fournier-Facio (direttore artistico del Teatro Regio, commissario esterno).
3) Della commissione non facevano quindi parte rappresentanti diretti del Comune di Torino.
4) Il Comune di Torino è indicato nel sito di TorinoDanza tra i sostenitori della manifestazione: ma da anni ha cancellato il finanziamento.
5) Il Comune di Torino è Socio Fondatore Aderente della Fondazione Teatro Stabile.
6) Il Comune di Torino finanzia il Teatro Stabile.
7) Il Teatro Stabile organizza TorinoDanza.
Io ho chiesto a Fonsatti, che è il direttore dello Stabile e quindi organizzatore di TorinoDanza, quanti spettatori abbia avuto l'anno scorso TorinoDanza e quanto costerà quest'anno: mi ha risposto che nel 2017 gli spettatori sono arrivati, con una crescita notevole, a circa dodicimila; e per il 2018 il budget del festival si aggira attorno al milione di euro.
Gli ho ancora domandato chi paga, e quanto paga. Mi ha risposto che la Compagnia di San Paolo mette mezzo milione di euro (non ha accennato al ruolo della Fondazione Cultura, immagino per banale dimenticanza); 100 mila euro, o forse qualcosa di più, arriveranno dal MiBACT; altri 120 mila da Intesa SanPaolo; mentre la Regione contribuisce con una parte - che si calcola attorno ai 150-160 mila euro - del suo finanziamento complessivo allo Stabile, salito quest'anno a 1,3 milioni. Il resto - quindi direi 120-130 mila euro - verrà dallo sbigliettamento, ha auspicato Fonsatti.
Ho chiesto, per sicurezza, quale fosse il contributo del Comune, e Fonsatti mi ha confermato che dal 2010 il Comune ha cancellato il proprio finanziamento a TorinoDanza.
7) Il Teatro Stabile organizza TorinoDanza.
Un festival da un milione di euro
A proposito del ruolo (o del "non ruolo") del Comune in TorinoDanza: oggi alla presentazione c'era pure la Leon, ha preso la parola, ha espresso compiacimento per la qualità delle "nostre manifestazioni culturali" e ha ringraziato chiunque, compresa "la Compagnia di San Paolo che finanzia il Festival tramite la Fondazione Cultura" - che notoriamente è un braccio operativo del Comune.Io ho chiesto a Fonsatti, che è il direttore dello Stabile e quindi organizzatore di TorinoDanza, quanti spettatori abbia avuto l'anno scorso TorinoDanza e quanto costerà quest'anno: mi ha risposto che nel 2017 gli spettatori sono arrivati, con una crescita notevole, a circa dodicimila; e per il 2018 il budget del festival si aggira attorno al milione di euro.
Gli ho ancora domandato chi paga, e quanto paga. Mi ha risposto che la Compagnia di San Paolo mette mezzo milione di euro (non ha accennato al ruolo della Fondazione Cultura, immagino per banale dimenticanza); 100 mila euro, o forse qualcosa di più, arriveranno dal MiBACT; altri 120 mila da Intesa SanPaolo; mentre la Regione contribuisce con una parte - che si calcola attorno ai 150-160 mila euro - del suo finanziamento complessivo allo Stabile, salito quest'anno a 1,3 milioni. Il resto - quindi direi 120-130 mila euro - verrà dallo sbigliettamento, ha auspicato Fonsatti.
Ho chiesto, per sicurezza, quale fosse il contributo del Comune, e Fonsatti mi ha confermato che dal 2010 il Comune ha cancellato il proprio finanziamento a TorinoDanza.
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