"Il mondo o niente" di Chiara Caterina in programma al Massimo oggi alle 17 |
La giornata di domenica 3 a CinemAmbiente si apre con la proiezione di Ecokids (ore 15.45, Cinema Massimo 3), una selezione tematica dei cortometraggi in concorso pensata appositamente per il pubblico dei più piccoli. Otto i titoli proposti, per altrettante brevi storie in arrivo da svariati Paesi, sospese tra fantasia, leggenda e realtà, in cui il rapporto tra l’uomo e la natura, la scoperta del mondo circostante, le conseguenze di azioni irresponsabili sono raccontati con leggerezza, ma anche con originale profondità.
Sempre nel pomeriggio, il Festival propone la mini-antologia Carta bianca al PAV – Parco Arte Vivente: "La macchina estrattiva" (ore 16, Cinema Massimo 1), che comprende cinque titoli, tra corto e mediometraggi, prodotti in diversi Paesi europei ed extraeuropei. Scelti tra quelli esposti al Parco Arte Vivente negli ultimi due anni, i film presentati indagano il rapporto antagonista tra attivismo ambientale e politiche neoliberiste su scala globale che, a dispetto dell'imminente esaurimento dei combustibili fossili, continuano a devastare con l’attività estrattiva immense aree del Pianeta. La proiezione sarà seguita da un incontro con Enrico Bonanate, direttore del PAV-Parco Arte Vivente, Centro Sperimentale di Arte Contemporanea di Torino.
Ancora nel pomeriggio, un titolo italiano in concorso, "Il mondo o niente" (ore 17, Cinema Massimo 3), di Chiara Caterina. Rivisitazione per immagini di quel “mondo di sotto” narrato da Carlo Levi e aggiornato al Terzo millennio, il film racconta un Sud Italia isolato e allo stesso tempo iper-connesso, in cui arcaismi e modernità, natura e tecnologia non si scontrano, ma si congiungono. Nel viaggio dalle coste lucane alle altitudini appenniniche, si incrociano contadini adolescenti che usano con la stessa dimestichezza un iPhone 6 e forbici da potatura, lupi che rispondono a richiami emessi da un megafono in alta montagna, antenne satellitari che si connettono allo spazio lontano… La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista.
Lungometraggio in concorso nel tardo pomeriggio, "Blue" (ore 18, Cinema Massimo 1), dell’australiana Karina Holden, è invece un viaggio provocatorio nel regno degli oceani, un mondo sommerso sull’orlo del tracollo. Dall’Indonesia alle Hawaii, dalle barriere coralline in decomposizione alla vita acquatica uccisa dall’enorme quantità di spazzatura e dalla pesca accidentale e non selettiva, il film mostra tanto la stupefacente bellezza quanto le criticità di uno dei principali bersagli dell’antropizzazione, mettendo in evidenza l’imprescindibile urgenza della conservazione delle specie marine fondamentali a oggi sopravvissute. Tra gli esperti e gli attivisti impegnati a preservare l’ecosistema marino presenti nel film figura anche Madison Stewart, la “Shark girl”che volteggia nel blu più profondo con gli squali, vittime misconosciute di una pesca deregolamentata e dell’inquinamento da mercurio. La proiezione sarà seguita da un incontro con gli zoologi Giorgio Bavestrello, docente presso l’Università di Genova, e Franco Andreone (Museo Regionale di Scienze Naturali).
Sempre nel tardo pomeriggio, il Festival propone, fuoriconcorso, "Da CAAB a FICO. Una storia di eccellenza italiana" (ore 18, Cinema Massimo 3). Realizzato da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, il mediometraggio racconta la storia del Parco agroalimentare più grande del mondo – sorto alla periferia nord-est di Bologna – dal suo concepimento, nel 2012, all’inaugurazione, avvenuta lo scorso novembre 2017: un progetto che ha scommesso, in primo luogo, sull’energia pulita, dando vita al più grande impianto fotovoltaico d’Europa. La proiezione sarà seguita da un incontro con Andrea Segré, docente di Politica agraria internazionale e comparata all'Università di Bologna, con Duccio Caccioni, direttore Marketing e Qualità del Centro AgroAlimentare di Bologna, e con il giornalista Simone Arminio.
In contemporanea, il cartellone presenta un altro film fuori concorso, "The Harvest" (ore 18, Centro Studi Sereno Regis), di Andrea Paco Mariani. Originale docu-musical, il film esplora il fenomeno del nuovo caporalato di cui sono oggi vittime migliaia di lavoratori stranieri in Italia. Girato all’interno delle comunità Sikh stanziate stabilmente nella zona dell’Agro Pontino, il film denuncia, attraverso la storia del raccoglitore Gurwinder, le condizioni estreme di sfruttamento su cui si sostiene oggi l’industria agro-alimentare nazionale. La proiezione sarà seguita da un incontro con il sociologo e giornalista Marco Omizzolo.
In prima serata, in proiezione due titoli in gara nelle sezioni competitive del Festival. Per il concorso One Hour, viene presentato "Enough White Tea Cups" (ore 20, Cinema Massimo 3), della statunitense Michelle Bauer Carpenter. Nato dall’esperienza del gruppo danese no-profit “INDEX: Design to Improve Life”, il film offre esempi concreti del modo in cui il design creativo può intervenire in svariati campi e ambiti critici con progetti e invenzioni in grado di favorire una maggior sostenibilità sociale, economica ed ecologica: dalla costruzione di alloggi a buon mercato, alla riduzione dell’inquinamento degli oceani, alla prevenzione della mortalità infantile e persino all’eliminazione delle mine antiuomo. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista e con Laura Milani, direttore dello IAAD-Istituto d'arte applicata e design di Torino.
Diretto dall’austriaco Werner Boote, il lungometraggio in concorso "The Green Lie - Die grüne Lüge" (ore 20, Cinema Massimo 1) denuncia la sempre più diffusa strategia del greenwashing, con cui svariate compagnie vendono, con efficaci operazioni di marketing, un’ingannevole immagine di sé, o dei propri prodotti, come “ecofriendly” o “equa”. Il film, che inizia in un supermaket austriaco e approda alle foreste pluviali indonesiane incendiate dai produttori di olio di palma, al disastro causato dalla BP nella piattaforma petrolifera Deepwater Horizon di Grand Isle e ai grandi allevamenti di bestiame in Brasile, svela casi clamorosi di “bugie verdi” e mette in luce la necessità di consumi più consapevoli attraverso voci di eminenti esperti e studiosi del calibro di Noam Chomsky e Raj Patel. Al termine della proiezione, gli studenti di Economia dell’Ambiente dell’Università di Torino intervisteranno il regista.
Ancora in prima serata, il Festival lascia spazio alla ricca sezione competitiva dei cortometraggi. Riservata alle opere sperimentali, la serie tematica “Ecovisioni” (ore 20, Blah Blah), presenta una selezione di film brevi in cui paesaggi post-industriali, riprese di attività estrattive che violentano terra e mare, scenari apocalittici e distopici di un mondo alla deriva si alternano a immagini che mostrano la sacralità della natura e della vita di comunità nascoste in angoli lontani della terra.
Sempre in serata, altri due appuntamenti con la sezione dei cortometraggi in concorso, dove gareggia anche un film breve di produzione torinese, "Il gusto della libertà" (ore 21.30, Cinema Massimo 3) di Raffaele Palazzo, dedicato all’esperienza di Liberamensa, il ristorante all'interno del carcere delle Vallette. Al termine della proiezione, incontro con l’autore e con la cooperativa Liberamensa. A seguire, la selezione di cortometraggi riuniti sotto il titolo “Ritratti dal mondo”, un excursus in posti e realtà apparentemente lontani di cui sono protagonisti i dubbi, i desideri, le fatiche di quanti vivono in un costante rapporto con la natura, nella maggior parte dei casi sofferente e conflittuale: una panoramica che svela scenari complessi dove – dai Paesi Bassi, all’Indonesia alla Siria — la durezza del lavoro e di situazioni estreme come la guerra mettono alla prova i sottili equilibri della vita.
In seconda serata, invece, il cartellone presenta la replica della sottosezione di cortometraggi “Naturalia” (ore 22, Circolo culturale Amantes): una serie di film brevi che si allontanano dalla Terra guardando la sua magnificenza dallo spazio, o si avvicinano per mostrare microscopicamente i suoi cicli vitali, il fascino delle creature che la abitano, i suoi soggioganti e minacciati paesaggi.
Ancora in seconda serata, infine, in cartellone un film fuoriconcorso, presentato nella sezione “Panorama”. Ispirato a una storia vera, "Resina" (ore 22.30, Cinema Massimo 1), di Renzo Carbonera, racconta la parabola di Maria, giovane violoncellista che, delusa dallo spietato mondo dello spettacolo, fa ritorno al paesino di montagna delle sue origini: una piccola comunità alle prese con difficoltà economiche e con i primi effetti del cambiamento climatico, un microcosmo che sembra ormai destinato all’oblio, ma che, invece, attraverso la musica — e la nascita di uno strampalato coro polifonico maschile diretto da una donna – si rianima e riacquista speranza. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e il protagonista Thierry Toscan, presente nella giuria del Concorso documentari italiani.
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