Dal coro alla poltrona: un ruolo di vertice per Roberto Guenno |
In quell'articolo scrivevo che William Graziosi, il sovrintendente imposto spicciamente da Chiarabella sulla scorta dei suoi trascorsi alla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, è già all'opera (scusate il facile calembour) per contribuire al risanamento dell'Ente, creando nuove funzioni e ingaggiando nuovi collaboratori.
Intanto nel tempio della lirica immortale arrivano le prime promozioni, a conferma che l'aria è cambiata e i talenti misconosciuti possono finalmente realizzarsi a prescindere dalle vecchie e vituperate logiche spartitorie.
Per il corista-sindacalista del Regio Roberto Guenno si apre una carriera di vertice. Avrebbe già lasciato, o starebbe per lasciare, il suo posto nelle file del coro per sistemarsi in un ufficio vicino a quello di Graziosi, con l'incarico di occuparsi della ricerca di fondi europei e della costituenda agenzia di formazione. Guenno non sarà solo nella nobile impresa: ad affiancarlo ci sarà una seconda "risorsa umana" sulla quale al momento non dispongo di dati certi.
Guenno è uomo di provata e adamantina fede: candidato nelle liste del M5S alle Regionali 2014 e poi alle Comunali 2016 (sempre trombato, purtroppo), di recente ha scritto insieme con Pierluigi Dilengite il progetto di radicale riforma che la giunta cinquestelle si appresta a infliggere al Regio. Un progetto caldamente propugnato dall'assessore vicario alla Cultura Massimo Giovara, che troverà tanto più la strada spianata se - come mi pare prevedibile - la poltrona del Comune nel Consiglio di indirizzo del Regio sarà occupata da Marco Ricagno, un altro cantante d'opera & candidato trombato della lista Appendino alle Comunali.
Ma torniamo a Guenno e alla sua fresca nomina. Ignoro se adesso il cantante continuerà a cantare nel coro: temo che le gravose responsabilità del nuovo incarico lo assorbiranno totalmente, per cui si renderà necessaria l'assunzione di un altro corista. In tal caso potremo segnare all'attivo del neosovrintendente Graziosi anche un apprezzabile contributo alla lotta contro la disoccupazione in ambito artistico.
Ma non si vive di sole risorse interne. L'ottimo Graziosi, radici marchigiane e vision internazionale, si prodiga per rimpolpare la ridottissima squadra del Regio (376 dipendenti) convocando talenti da tutt'Italia. O almeno da quella parte d'Italia compresa fra Gabicce Mare e Porto d'Ascoli.
Come prima mossa ha provveduto a rimpiazzare la responsabile del personale, Alessandra Bazoli, in aspettativa, assicurandosi i servigi dell'avvocato Francesca Orazi, che - se internet non mi inganna - tieno lo studio ad Ancona, ed è esperta di legislazione dello spettacolo.
Sistemato il personale, il marchigiano Graziosi ha ingaggiato una consulente per lo sviluppo del marketing, nella persona di tale Priscilla Alessandrini. Io ho trovato un sito (e in base ai dati in mio possesso non si tratta di una straordinaria omonimia) in cui una Priscilla Alessandrini di Porto San Giorgio (è incredibile che fucina di talenti siano le Marche) si autodefinisce una "comunicatrice con il debole per l’organizzazione di eventi e la redazione di progetti culturali" e ci rivela: "Coltivo e curo il mio lavoro come un giardino zen". Vabbé. Se è lei, anche il marketing del Regio sarà zen. Mi sento già rasserenato.
Per completare i ranghi della Legione Marchigiana arriverà - sempre con un contratto di consulenza - anche un social media manager. E' un giovinotto di belle speranze, naturalmente marchigiano, chiamato Mattia Toccaceli. Combinazione, ha già collaborato con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi (e anche con il Museo Federico II, altra creatura di Graziosi, sempre a Jesi).
P.S. Quest'estate ho incontrato Neri Marcorè. E' bravo e simpatico e soprattutto è marchigiano. Imbarchiamo pure lui? O forse è meglio Giovanni Allevi? Dai, è marchigiano, suona il pianoforte e attira i gggiovani, per il Regio è perfetto. Ci sarebbe pure Valentino Rossi, funziona sempre. O al limite Fabri Fibra. Perso per perso, almeno ci divertiamo.
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