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AL REGIO SI APRE LA STAGIONE DELLA CACCIA AL MILIONE

Il presidente di una fondazione bancaria consegna un milione al sovrintendente del Regio (foto ANSiA)
Domani, venerdì, al Consiglio d'indirizzo del Regio verrà presentato il salvifico "piano industriale" che dovrebbe, negli auspici di Graziosi & Co, rimettere in sesto il baraccone e soprattutto convincere il ministero dei Beni culturali Bonisola a riaprire i rubinetti dei contributi, dopo il deludente stanziamento Fus di quest'anno.
Gli informati dicono che "Guerzoni ha fatto un buon lavoro": e volevo ancora vedere che un ricercatore bocconiano, convocato apposta per mettere in piedi un progetto credibile, ti faceva un lavoro del cazzo. 
Aggiungi che appena arrivato, già a maggio, Graziosi annunciava di essere al lavoro, con il fido Galoppini, per partorire "un progetto triennale che, garantendo l’alta qualità artistica, sia economicamente sostenibile": tale è stato il frutto di tanto impegno, che hanno dovuto arruolare in tutta fretta Guerzoni nella speranza che almeno lui riesca a rabberciare uno scartafaccio in grado di convincere il ministero a sganciare le svanziche.

Anticipo su anticipo, ci mettiamo una pezza...

Ma, ammesso e non concesso che ciò accada, i soldi ministeriali non arriverebbero subito; mentre qui e ora, per chiudere il bilancio, mancano almeno tre milioni (secondo alcuni addirittura cinque...) che di certo non caccerà Bonisola: non adesso, e di sicuro non tutti neppure in futuro. Né li porterà Gesù Bambino.
E' dunque altamente probabile - dite pure garantito - che per uscire dal solito cul di sacco di fine anno ("mancano i soldi per chiudere il bilancio") ricorreranno al solito sistema ("paga Pantalone"). 
Secondo ipotesi attendibili, il Consiglio d'indirizzo anticiperà sul bilancio di quest'anno parte dello stanziamento (forse una milionata) che Fondazione Crt e Compagnia di San Paolo hanno destinato al prossimo triennio. 

E' lo stesso pericoloso giochino che, nel triennio appena concluso, portò in regalo il famoso buco "a sorpresa" del dicembre 2017. Buco che, tanto per cambiare, fu tappato da Iren e fondazioni bancarie: scucirono in extremis un milione e mezzo che mancava all'appello - beninteso, sempre dietro l'impegno di presentare un "piano triennale". E notate: anche allora per chiudere il buco creato dalle anticipazioni sul contributo triennale delle fondazioni, il Regio si fece anticipare parte del futuro contributo annuale delle stesse fondazioni. Puffo su puffo. 
E gli altri soci? Metteranno ancora una volta mano al portafogli. Iren ha già deciso di dare mezzo milione in più del previsto (e ogni volta io che devo scrivere queste cose vado a guardarmi la bolletta della luce e mi parte l'embolo...), mentre il Comune, per la serie Si Fa Quel Che Si Può, caccerà trecentomila euro extra. 

La Regione e il milione: dare denaro, ma vedere cammello

Il sovrintendente del Regio esce dagli uffici della Regione con il suo milione
A sinistra si vede l'assessore al Bilancio incazzatissimo per la spesa inopinata
Il contributo straordinario più consistente arriverà dalla Regione, che si è già portata avanti con il lavoro inserendo in assestamento un milione tondo tondo "destinato - precisa l'assessore Antonellina - al fondo di dotazione della Fondazione Teatro Regio: un atto di sostegno e di fiducia a un ente importantissimo per il nostro sistema culturale e che potrà garantire la sua stabilità". Eh, speruma... 
Ma si affretta ad aggiungere, la Parigi-che-conosce-i-suoi-polli: "Ora però aspettiamo il piano industriale, che permetta una prospettiva di rilancio e riconosca la giusta attenzione alle grandi professionalità presenti all'interno del Regio, in particolare dell'orchestra. Un aspetto che credo debba passare necessariamente attraverso la scelta di un direttore musicale capace di mantenere il livello qualitativo che da sempre le viene riconosciuto". 
Auspicare che un teatro d'opera abbia un direttore musicale non mi pare un'idea stravagante, ma la sottolineatura della Parigi mi induce pure a presumere che l'attuale linea artistica del Regio non convinca del tutto l'assessore; così come non è ancora ben chiaro se abbia convinto il pubblico. Però questa è un'illazione tutta mia.

Te pago, te pago mucho, ma sarà questa la ultima vez

Qualcosa più di un'illazione è invece il palpabile malumore delle fondazioni bancarie per problemi di bilancio che al Regio fanno ormai parte del folklore locale. Ho la netta sensazione che i nostri pantaloni ufficiali ne abbiano ormai le palle stracolme. Ovvero: ti salviamo il culo ancora per quest'anno, ma fa' che basti, perché non ci sarà una prossima volta. E se non riesci a tirartene fuori, affonda e buonanotte al Regio.

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