Dopo tante liti e tante beghe, il Museo del Cinema sta lentamente tornando alla normalità, e il presidente Ghigo si industria per riempire di contenuti lo scatolone vuoto di "Torino Città del Cinema 2020" che gli ha rifilato il Comune. Un piano anti-fuffa, insomma. Vasto e ambizioso programma, date le condizioni di partenza: lo scatolone è proprio vuoto vuoto, senza uno straccio di progetto credibile (a meno di voler considerare "un progetto" i buffi totem con le facce degli attori) e soldi pochi e incerti. Intanto lanciano in pompa magna un vecchio progetto di Toffetti, la mostra "Cinemaddosso", che s'inaugura il 14 febbraio: poi si vedrà. A questo link trovate il mio articolo sul Corriere di oggi, che fa il punto della situazione.
Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente
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