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REGIO: E' DI NUOVO SCONTRO SU PRECARI

Ricevo e volentieri pubblico un comunicato a firma di tutte le sigle sindacali del Teatro Regio:

Le Organizzazioni Sindacali tutte e la Rappresentanza Sindacale Unitaria del Teatro Regio esprimono grande preoccupazione per le incongruenze decisionali sin qui mostrate dalla direzione e sostenute dalla sindaca, presidente della Fondazione, non ultimo per le sorti delle lavoratrici e dei lavoratori a tempo determinato e intermittente. L’ultimo anno è stato segnato da relazioni sindacali viziate da una sostanziale pregiudizialità da parte del sovrintendente nei confronti delle parti sociali, cui spesso non è stata data risposta o alle quali si sono poste condizioni la cui responsabilità è stata troppo spesso demandata a organi superiori. La gestione dell’emergenza Covid-19 si è rivelata inadeguata e sorda alle possibilità che pure le normative hanno introdotto in favore dei lavoratori. A tutto questo si aggiungano le gravi situazioni giudiziarie, determinate da manovre politiche, che tuttora minano il prestigio della più grande istituzione culturale della Regione, e l’improvviso annuncio di un commissariamento che vede le OO.SS. fortemente contrarie. Oggi ci troviamo ancora una volta a scontrarci con una sovrintendenza che si sottrae al proprio ruolo, giustificando la mancata assunzione di responsabilità nelle scelte aziendali con il commissariamento previsto, ma nei fatti non ancora attivo. È stata infatti negato il rinnovo di circa 60 contratti per tutta la prossima stagione 2020-2021, peraltro già annunciata, limitandone la durata a 4 mesi; fino al 31 dicembre 2020. Al contempo, è stato ratificato un contratto di durata quinquennale, fino al 30 maggio 2025, al direttore del personale con la qualifica di dirigente, aumentando a due le figure di Dirigente del già indebitato Teatro Regio. Riteniamo insostenibile tale sperequazione, nei principi e nei fatti, soprattutto pensando ai tanti lavoratori precari con un salario bloccato da 15 anni e con situazioni di anzianità che arrivano fino a vent anni, ai quali si aggiungono 20 lavoratori intermittenti di pari anzianità. Per tale ragione, le Organizzazioni Sindacali dichiarano lo stato di agitazione e si riservano la possibilità di indire tutte le azioni di protesta necessarie per contrastare questa situazione.

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