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L'ULTIMO BILANCIO: POCHI SOLDI, MA ALMENO SONO VERI

Il prospetto consuntivo per il 2020 degli impegni del Comune a sostegno degli enti culturali 

Domani Maiunagioia presenta in Commissione il bilancio consuntivo della Cultura per il 2020. E' l'ultimo totalmente accreditabile alla sua gestione:  quello per il 2021 ce lo mostrerà il prossimo assessore. Quindi è il momento giusto per tirare le somme e vedere una volta per tutte di quanto si è impoverita la Cultura nel quinquennio chiarabelliano. Per non imbarcarci in calcoli astrusi e - non sia mai - tendenziosi disponiamo di un'eccellente metro di paragone: l'agile e significativo prospetto del "sostegno agli enti" che ogni anno, giusto a questa scadenza, Maiunagioia distribuisce in Commissione.

Qui sopra vedete il documento che verrà presentato domani: a consuntivo 2020 risultano 16.084.600 euro destinati agli enti partecipati, e 1.606.621 per altri enti: in totale, 17.691.221 euro destinati agli enti culturali.

Qui sotto invece vedete il prospetto che Leon presentò in Commissione il 5 aprile 2017: sono riportati gli impegni del 2016 (ultimo bilancio preventivo di Fassino, assestato da Appendino a novembre) e quelli preventivi per il 2017 (tutta farina del sacco appendiniano). L'impegno totale - enti partecipati e non - scese dai 22.271.343 euro di Filura 2016 ai 15.994.571 di Chiarabella 2017. Fu quello un bilancio choc che mise in ginocchio l'intero sistema culturale torinese. Le casse del Comune erano stremate, e da qualche parte bisognava pur tagliare. Tagliarono la Cultura. Come tutti, sempre e ovunque. A questo link trovate una ricostruzione dettagliata di quel che avvenne in quei mesi tormentati.

Dal 2017 al 2020, quindi, la situazione non sembra essere migliorata: dai quasi 16 milioni del 2017 siamo risaliti faticosamente ai 17,6 del 2020. Sai che sforzo, penserete voi. Però... Se continuate a leggere, troverete qualche motivo di consolazione.

Il prospetto degli impegni preventivati dal Comune per il 2017 a sostegno degli enti culturali
Quello che è giusto è giusto, anche nei casini: e dunque voglio riconoscere a Chiarabella & Co almeno un merito, tra tanti disastri: nel corso del mandato è riuscita a ridurre, fino a praticamente azzerare, il tossico "conto capitale" che infarloccava i bilanci. 
Ho più volte in passato descritto il meccanismo perverso dei soldi messi a bilancio senza averli in cassa, sperando che saltassero fuori cammin facendo, con esiti devastanti quale il mai abbastanza vituperato episodio degli immobili al posto dei soldi, con cui Filura gettò le basi per lo sfacelo del Regio.
La buona notizia è che nel consuntivo del 2020 scompare il conto capitale: la modesta cifra (190 mila euro su un totale di 19 milioni di euro di impegni complessivi del Comune per il settore Cultura) segnata nel primo preventivo 2020 era già stata azzerata nel preventivo definitivo, e non appare nel consuntivo, come risulta dall'infografica qui a fianco (ribadisco che il totale di 19 milioni comprende, oltre al sostegno agli enti, anche tutti gli altri impegni del Comune).
Insomma: i soldi sono sempre pochi, ma almeno sono veri.
L'annullamento del conto capitale è un risultato positivo: raggiunto in extremis, ma perseguito con costanza. La cifra a conto capitale era di 520 mila euro nel consuntivo 2019, e nel preventivo 2021 è stata ridotta a 140 mila. Niente, a confronto dei 13,5 milioni di conto capitale sul totale di 22,2 milioni dell'ultimo bilancio preventivo di Fassino, o dei 12 milioni sui 16 totali del primo preventivo di Appendino.


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