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PURCHIA-CONSIGLIERI: UN ALTRO SCINTILLANTE RADIODRAMMA


Rosanna Purchia, commissario del Regio

Il miglior spettacolo gratuito di cui può oggi godere un gentiluomo sfaccendato lo garantiscono le periodiche audizioni del commissario straordinario per il Regio Rosanna Purchia davanti (telematicamente, s'intende) alla Commissione cultura del Comune.

Stamattina
lo show era fissato per le 9 in punto. Al fischio d'inizio del presidente Giovara, la Purchia esordisce premettendo che alle10,30 precise ha un impegno davvero importante (il primo della giornata, direi...) e quindi se lorsignori desiderano porre delle domande si accomodino subito. Il presidente Giovara, che conosce i suoi polli, stoppa il tentativo e rilancia, promettendo domande anche sue, ma per cortesia, prima la Purchia tenga la sua relazione sullo stato del Regio. 

La Purchia, rassegnata al tiki taka, fa la sua relazione ripetendo ciò che ciascuno ormai dovrebbe ben sapere: che il bilancio 2020 ha chiuso in attivo, che il nuovo contratto è stato approvato con lode dalla Corte dei Conti, che la stagione al Cortile dell'Arsenale va bene ma potrebbe andare meglio, e che resta il problema del patrimonio della Fondazione ancor più diminuito dall'inevitabile svalutazione dei "beni artistici", in pratica delle registrazioni di opere che per il Regio valgono zero dato che non ne possiede i diritti di sfruttamento.

Al termine del discorso della Purchia, la palla passa a Giovara che si limita a manifestare il suo compiacimento perché, a suo dire, l'ampliamento della stagione estiva del Regio riprende uno dei suggerimenti del suo benamato Piano industriale, e dunque "il lavoro precedente non è andato perso". Bella azione, ma Giovara non spinge a fondo e preferisce passare la palla alla fantasista di centrocampo Viviana Ferrero. La "vicepresidente Ferrero", per la precisione, in quanto vicepresidente del Consiglio comunale: in Commissione quasi tutti si chiamano "presidente" o "vicepresidente" dato che bene o male quasi tutti presiedono o vicepresiedono qualcosa, e sembrano i Ragazzi della Via Pal che erano tutti ufficiali meno il povero Nemecsek che era soldato semplice.

La vicepresidente Ferrero ci informa, nell'ordine, di essere torinese d'adozione, di aver assistito alla Madama Butterfly all'Arsenale, di essere in viaggio su una strada con gallerie, di aver visto una lunga coda di cittadini che si apprestavano ad entrare (credo all'Arsenale, non in galleria), che lei ha una cultura per cui è arrivata facilmente alla lirica ma agli altri va spiegata, ed è giusto che le cose belle vengano rimarcate ma le preoccupazioni palesate. Per cui la vicepresidente Ferrero rende noto alla commissaria Purchia che "la svalutazione progressiva degli immobili non può che essere un trend positivo" (credo che intenda negativo, ovvero che va sempre peggio, al ribasso; ma tanto siamo già alle parole in libertà, per la verità la Purchia ha parlato di svalutazione dei beni artistici, ovvero filmati e audioregistrazioni... NdG) ma, aggiunge l'esperta Ferrero, "c'è un mondo che gira attorno ai teatri lirici e adesso che le scene sono allestite all'aperto con costi inferiori ma se sono conservati e ci sia una sorta di condivisione di certi apparati scenici e tutto ciò che riguarda il lavoro dei precari per cui ci eravamo preoccupati e se potrà darmi per parti il lavoro di risanamento".

Vi invito ad ascoltare, non appena sarà disponibile, la registrazione dell'intervento che ho tentato faticosamente di trascrivere. E se ci capite qualcosa, vincete un orsacchiotto di peluche. La Purchia si sforza di restare seria e di decifrare il garbuglio di parole: spiega pazientemente che le "svalutazioni progressive" non esistono, quando si svaluta si svaluta, e quest'anno si sono svalutati altri 3 milioni ma non di immobili, bensì per beni artistici audiovisivi di cui il Regio non possiede i diritti. E' la seconda volta che lo dice, a questo punto dovrebbe essere chiaro a tutti. In compenso, la Purchia chiede alla Ferrero di spiegarle dov'è che gli allestimenti all'aperto "costano meno". Non c'è risposta: i fantasisti non spiegano, creano.

Federico Mensio, consigliere comunale M5S
Tocca al presidente Federico Mensio. Bravissimo uomo, ma di scarse doti oratorie. Stento a sintetizzare un fluviale intervento fatto di interminabili digressioni e brandelli di frasi sospese nel vuoto che solo con grande fatica sfociano talora in concetti organizzati. Colgo comunque un particolare interesse del Mensio per il piano marketing, perché, dice, "apprezzo il fatto che le operazioni marketing quello che mi piacerebbe sapere qual è la risposta del marketing social all'ingresso alle opere e vorrei capire qual è il piano marketing, questa è la vera domanda"; ma altrettanto gli interessa "la parte digitale della trasmissione che avevo sollecitato ai vari sovrintendenti da Vergnano in poi e mi spiace che Torino dopo la sollecitazione di molti consiglieri abbiamo fatto presente che sarebbe stato opportuno avesse una sua piattaforma ma è stata portata avanti dalla piattaforma di Franceschini (si riferisce alla piattaforma ItsArt. NdG) e vorrei capire se il Regio è su questa piattaforma e cosa ne ricava".

La parola passa a Purchia per le dovute risposte. E a questo punto devo ricorrere al resoconto stenografico integrale, unico in grado di ricostruire passabilmente il vivace radiodramma che si consuma nei minuti successivi:

PURCHIA: Mi permetto di fare una domanda al presidente Mensio, lei è iscritto alla piatta forma ItsArt?

MENSIO: Sì.

PURCHIA: Strano. Se fosse iscritto alla piattaforma ItsArt avrebbe visto che il Regio è stato fra i primi ad aderire, e adesso abbiamo registrato Butterfly e registreremo la Serva Padrona che andrà in piattaforma fra fine mese e primi di agosto. Purtroppo il Regio, come ho detto prima, ha potuto dare pochi materiali finora perché della maggioranza non detiene i diritti, ragion per cui come ho spiegato abbiamo dovuto procedere alla svalutazione di 3 milioni (e con questa fanno tre volte che lo dice. NdG). Abbiamo cercato con i pochi mezzi a disposizione di utilizzare al meglio lo streaming, lo abbiamo fatto con il maestro Muti, mi pare strano che il presidente Mensio non...

MENSIO: No no, io ho detto...

PURCHIA: Non mi interrompa, io non l'ho interrotta prima!

MENSIO: Io le ho fatto una domanda, mi dia una risposta!

PURCHIA: Le rispondo così chiudiamo. Lei vuole sapere se esiste una piattaforma e una direzione marketing. Forse sfugge una grande criticità del Regio: al Regio non manca solo la direzione marketing, manca la direzione amministrativa, manca la direzione del personale, manca la direzione tecnica, mancano le figure apicali che rappresentano la prima linea du un sovrintendente. Ne stiamo parlando con i soci e sono certa che insieme troveremo la soluzione, Al momento la direzione marketing è in capo alla direzione generale con un gruppo di lavoratori che si sta affacciando a tale attività, ed è un settore da potenziare, Riguardo ai proventi dalle piattaforme la devo deludere, purtroppo le entrate dallo streaming e dalle piattaforme non possono competere con quelle della biglietteria; questo vale per tutte le fondazioni liriche, non solo per il Regio che pure ha con ItsArt un contratto molto vantaggioso. Sono entrate minime, gliele faremo sapere nel dettaglio. Voglio rassicurarla per quanto riguarda i numeri, lei li avrà tutti appena chiusa la stagione estiva a fine settembre.

MENSIO: Io non ho detto che il Regio non è presente sulla piattaforma ItsArt, il Regio è presente con una serie di rappresentazioni che però, per quanto ho potuto vedere, di opere ce n'è una, forse, sicuramente c'è la Butterfly, io non so quali sono i termini dell'accordo con ItsArt  che francamente non mi interessano cioé...

PURCHIA: Scusi, la interrompo!

MENSIO: Eh no eh no (rumori indecifrabili) guardi, è impossibile, io lascio la commissione, ho altri impegni, bon, a posto, guardi è inutile, meno male che siamo a fine mandato (concordo in pieno, NdG) io auguro buon lavoro alla commissaria che non ha risposto alle mie domande o ha risposto solo parzialmente, la ringrazio e...

PURCHIA: No, io le ho risposto, è lei che non ascolta, se ho detto  tre volte che abbiamo svalutato per 3 milioni di euro gli audiovisivi messi a patrimonio perché non abbiamo i diritti, e lei continua a farmi le stesse domande, mi scusi, o io non mi spiego o lei non mi ascolta.

Fine del radiodramma. Giovara prudentemente lascia perdere la sua domanda, quella che aveva preannunciato all'inizio, ringrazia tutti e chiude la seduta. Alla prossima puntata.


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