Tra Filippo Fonsatti, direttore del Teatro Stabile di indiscusse qualità, e Gabriele Vacis, regista e uomo di teatro di straordinario valore, da tempo ormai s’era alzato un muro di sorda ostilità. Pur lavorando praticamente sotto lo stesso tetto, i due evitavano persino di incontrarsi faccia a faccia; e le dannose conseguenze dell’interruzione di ogni rapporto, foss’anche diplomatico, rischiava di impoverire la scena teatrale torinese, con due risorse come Vacis e Fonsatti che confliggevano rinfacciandosi alla rinfusa due volti di una stessa accusa; mentre già negli ambienti culturali cittadini si delineavano le opposte fazioni dei fonsattisti e dei vaciani. Ma all'improvviso...
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