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ADDIO A PURCHIA, ADESSO ASPETTIAMO L'ASSESSORE


L'occasione - ufficialmente - era la presentazione della stagione 2022 d'opera e balletto al Regio, che comincerà a gennaio quando sarà terminata la prima tranche dei lavori d'ammodernamento del teatro. Ma quella che si è consumata ieri tra i velluti rossi di una platea di nuovo affollata era in realtà la cerimonia degli addii del commissario Rosanna Purchia, che lunedì prossimo, dopo tredici mesi, lascia un teatro molto diverso da quello che aveva preso in mano al suo arrivo. I risultati del suo lavoro sono noti: ma la Capatosta, con apprezzabile onestà intellettuale, ha voluto anche ricordare ciò che non è riuscita a fare. In primis costruire una classe dirigente interna, "perché non compete al commissario": mancano ancora il direttore amministrativo, quello tecnico, quello di gestione e controllo, quelli del personale e del marketing. E poi restano da gestire l’arrivo del finanziamento dal fondo rotativo dello Stato, l’approvazione della pianta organica, i lavori al palcoscenico. Il piano industriale non è ancora stato approvato dal governo, nonostante l’iter si sia concluso; e in attesa del via libera da Roma manca la pianta organica e di conseguenza non si sono ancora potuti avviare i concorsi per l’assunzione delle figure professionali necessarie. 
Le pendenze più urgenti, compresa l'approvazione del bilancio, saranno gestite dal direttore generale Guido Mulè, che ha affiancato Purchia nell'impresa di risanamento e lascerà l'incarico a marzo; mentre il direttore artistico (ed ex sovrintendente) Sebastian Schwarz rimarrà al suo posto almeno fino al termine della prossima stagione, nel dicembre 2022.
Adesso il Regio deve tornare in fretta alla normalità: non appena insediata la nuova giunta comunale, i soci della Fondazione Teatro Regio nomineranno i rappresentanti nel Consiglio di indirizzo che dovrà indicare al ministero della Cultura il nome del prossimo sovrintendente (che non si sa sarà scelto con un bando, peraltro non obbligatorio e a parer mio neppure auspicabile).

Cercando un assessore

La scelta del sovrintendente sarà uno dei primi banchi di prova di Lo Russo sul fronte delle politiche culturali. Il primo, naturalmente, è la nomina dell'assessore alla Cultura. Al momento si sa soltanto che dovrebbe essere un esterno: Lo Russo sta valutando alcuni profili, e va da sé che impazza il toto-nomi: in pratica viene inserito fra i papabili chiunque abbia un qualche ruolo nella Torino della cultura (e anche chi non ce l'ha). Dal direttore uscente del Salone del Libro Nicola Lagioia (nella foto) al direttore di Fondazione Cultura Alessandro Isaia, dal direttore di Piemonte dal Vivo Matteo Negrin al direttore uscente del Polo del 900 Alessandro Bollo, dall'ex assessore regionale Antonella Parigi al trionfatore di Matera 2019 Paolo Verri, è un tripudio di nominations tutte plausibili e altrettanto immaginarie.
Mi si conceda soltanto un paio di considerazioni sull'ipotesi Lagioia, oggi caldeggiata da un quotidiano:
1) Il nuovo assessore deve entrare in servizio subito, non c'è un minuto da perdere: e allora chi dirige il Salone fino alla prossima edizione, fra sette mesi? 
2) Ci si augura che il prescelto conosca bene l'intero scenario culturale della città, e dovrà anche possedere un'ottima preparazione gestionale e una discreta scafatura politica. Non so quanto ciò coincida con il profilo di Lagioia.
3) Lagioia ha manifestato la volontà di chiudere l'esperienza del Salone per tornare a dedicarsi alla scrittura e alla famiglia. Fare l'assessore alla Cultura a Torino non è esattamente un'occupazione part-time.
4) Ma se davvero Lagioia non è stufo di grane, perché non resta ancora un po' al Salone, che ne avremmo tanto bisogno? 
Vabbé, sono esercizi intellettuali. D'altronde, nei giorni del Salone ho visto Lagioia a colloquio con Damilano: e allora? So what? Anche Damilano lo tampinava per proporgli l'assessorato? 
Chi vivrà vedrà. Sul piano della concretezza, io incrocio le dita. Mi piacerebbe un assessore autorevole e competente. Ma - per come vanno queste faccende - me ne basterebbe uno normale. Comunque di questo ragiono nell'articolo di oggi sul Corriere. Qui mi limito a riportare il maxi comunicato del Regio sulla stagione 2022 e sulle prime mosse del post-Purchia. 

«È con sincera emozione che, a tredici mesi dal mio arrivo al Teatro Regio, annuncio la Stagione d’Opera e di Balletto 2022, una Stagione lunga dodici mesi che ci vedrà tornare finalmente nel nostro Teatro!» dichiara Rosanna Purchia, Commissario Straordinario del Teatro Regio, che aggiunge: «è un sollievo poter tornare al Regio e a prospettive “aperte” e “luminose”, è il nostro ritorno alla normalità, dopo il lungo periodo di angoscia, difficoltà, ma anche di duro impegno. È il nostro ritorno al 100%».


Una riapertura che non solo si realizza grazie al miglioramento della situazione epidemiologica, ma che segna anche il raggiungimento di un grande traguardo: la conclusione della prima e più importante tranche delle opere di adeguamento e rinnovamento dell’impianto scenico del Teatro, lavori che si collocano all’interno del finanziamento di 8,5 milioni di euro messo a disposizione dal Ministero della Cultura, e che porteranno il Regio, nato nel 1740 e uno dei teatri più antichi d’Europa, a essere uno dei più tecnologici del mondo.

Inoltre, tra tutti quelli emanati finora, l’ultimo Dpcm è senza dubbio il decreto più atteso e sperato, perché dà l’avvio ufficiale al ritorno alla normalità: nei teatri, nei cinema, nei musei e in tutti i luoghi della cultura, la capienza consentita di spettatori torna al 100%. Il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha dichiarato: «un risultato importante chiesto da tutto il mondo della cultura e condiviso nel Consiglio dei Ministri. C’è una grande voglia di ripartenza, in condizioni di assoluta sicurezza. Continueremo a sostenere il mondo dello spettacolo dal vivo perché è il motore dell’Italia: ritornate a riempire teatri, cinema, musei e concerti!». Un invito che rivolgiamo anche noi del Regio.

Guido Mulè, Direttore generale, afferma: «Desidero innanzitutto ringraziare i Soci Fondatori del Teatro Regio Torino per il supporto. Intesa Sanpaolo, come da tradizione, si riconferma nostro partner per il titolo inaugurale proseguendo il proprio impegno con il Regio nel segno di una lunga collaborazione che vede la Banca accanto al Teatro nella realizzazione delle sue produzioni; e Reale Mutua, che ha scelto di sostenere la produzione del nuovo allestimento di Don Giovanni di Mozart che vedrà il ritorno al Regio del maestro Riccardo Muti. Entrambi questi sostegni assumono un significato particolare, soprattutto in un momento in cui la cultura è ingrediente fondamentale del processo di ripartenza. Senso di gratitudine anche per gli Amici del Regio, che continuano a essere con orgoglio al nostro fianco».

«Anche quest’anno Reale Mutua è al fianco del Teatro Regio di Torino, una delle realtà tra le più prestigiose e innovative del panorama artistico internazionale – dichiara Luigi Lana Presidente di Reale Mutua – La nostra Compagnia, Socio Fondatore del Regio dal 2012, ha il piacere di contribuire alla realizzazione di questa importante Stagione, quella della ripartenza, dopo il complesso periodo che il mondo della cultura ha attraversato a seguito della difficile contingenza legata al Covid.
Siamo quindi lieti di continuare a offrire concretamente il nostro sostegno a favore della tradizione lirica e dell’attività del Teatro Regio, supportando quest’anno il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, diretto dal Maestro Riccardo Muti».

Mimì, Norma, Turandot, Donna Anna, Santuzza, Carmen, Floria Tosca, Anna Frank, Svetlana Zakharova: sono donne forti e coraggiose le protagoniste della Stagione d’Opera e di Balletto 2022 del Teatro Regio, che apre sabato 12 febbraio con La bohème di Giacomo Puccini, la nostra opera simbolo che potremo finalmente vedere dal vivo nel nuovo allestimento – realizzato dal Teatro Regio – che unisce la regia, firmata da Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, a scene e costumi ripresi dai bozzetti e dai figurini originali di Adolf Hohenstein, disegnati per la prima assoluta torinese del 1896 e custoditi dall’Archivio Storico Ricordi. Il maestro Pier Giorgio Morandi dirigerà l’Orchestra, il Coro e il Coro di voci bianche del Teatro Regio. Nel cast voci fresche, adattissime al ruolo, come quelle di Dinara Alieva, Valentin Dytiuk, Valentina Mastrangelo e Biagio Pizzuti. Curatrice delle scene è Leila Fteita, curatrice dei costumi è Nicoletta Ceccolini. L’opera sarà in scena per 10 recite fino al 27 febbraio. Una nuova grande inaugurazione di Stagione che si realizza grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo.

Dal 12 marzo, per 6 recite, proporremo Norma di Vincenzo Bellini nell’allestimento, proveniente dal Teatro di San Carlo di Napoli, firmato nella regia da Lorenzo Amato, con la direzione di Francesco Lanzillotta, le scene di Ezio Frigerio e i costumi del premio Oscar Franca Squarciapino. Nel ruolo del titolo Gilda Fiume; nel cast: Dmitry Korchak, Fabrizio Beggi e Annalisa Stroppa.

Dal 22 aprile al 5 maggio, per 7 recite, andrà in scena la grande “incompiuta” del Novecento: Turandot di Giacomo Puccini, nello spettacolare allestimento – realizzato dal Teatro Regio – con regia, scene, costumi, coreografia e luci di Stefano Poda, autore dalla raffinata poetica metafisica e onirica, che per il Regio ha firmato successi come ThaïsLeggenda e Faust. Sul podio salirà il maestro Jordi Bernàcer. Poda ha creato un mondo trascendentale nel quale il gelo di Turandot si scontra con l’ardente passione di Calaf. Lo spazio scenico ben evidenza questo conflitto mentre, nell’impostazione drammaturgica, il personaggio di Liù, terzo polo tra Turandot e Calaf, acquista un inedito spessore teatrale, carico di intenzioni. Nel cast spiccano grandi artisti di fama internazionale: nel ruolo della protagonista Ingela Brimberg, il tenore Mikheil Sheshaberidze nei panni di Calaf, il soprano Giuliana Gianfaldoni come Liù e il basso Michele Pertusi (Timur).

maggiodal 15 al 21, sarà eseguito per la prima volta a Torino La scuola de’ gelosi, dramma giocoso di Antonio Salieri nell’elegante, raffinato e coloratissimo allestimento del Theater an der Wien con la regia di Jean Renshaw e con le scene e i costumi di Christof Cremer. Direttore d’orchestra è Nikolas Nägele; nel cast, David Kerber, Elisa Verzier e Carolina Lippo.

La Stagione d’Opera chiude “in levare” con il grande ritorno del maestro Riccardo Muti che, dal 18 al 26 novembre, per 5 recite dirigerà Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart in un nuovo allestimento del Teatro Regio Torino in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo, firmato da Chiara Muti, con le scene di Leila Fteita, i costumi di Massimo Cantini Parrini e le luci di Vincent Longuemare. Protagonisti del capolavoro mozartiano saranno Luca Micheletti, Eleonora Buratto, Mariangela Sicilia, Giovanni Sala, Alessandro Luongo e Francesca Di Sauro. Siamo fieri e onorati che il Maestro Muti, come aveva promesso, abbia scelto di tornare a lavorare con noi e, questa volta, per un pubblico che lo potrà applaudire dal vivo. La nuova produzione si realizza grazie al sostegno di Reale Mutua.

Dicembre, come da tradizione, è tempo di balletto e ospiteremo la Compagnia di Balletto dell’Opera di Tbilisi per ben 16 date: dal 4 all’11 dicembre Carmina Burana, una nuova creazione su musica di Carl Orff e dal 16 al 23 Lo Schiaccianoci su musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij con la coreografia di Aleksej Fadeečev e Nina Ananiashvili, direttrice della Compagnia di Balletto. Gli spettacoli vedranno il coinvolgimento delle masse artistiche del Teatro al completo: Orchestra, Coro e Coro di voci bianche del Regio che, con i rispettivi Direttori Andrea Secchi e Claudio Fenoglio, saranno coinvolti nell’intera Stagione dimostrando così l’alto livello raggiunto.

Come è noto, da fine maggio a settembre 2022 il Teatro sarà nuovamente chiuso per la seconda tranche di lavori che coinvolgeranno la meccanica di scena inferiore del palcoscenico del Regio e la ristrutturazione degli impianti e delle luci di scena e di sala del Piccolo Regio Puccini. «Il Teatro però non si fermerà – afferma Rosanna Purchia – e ci auspichiamo di poter tornare nello splendido Cortile di Palazzo Arsenale per la seconda edizione del Regio Opera Festival. Dopo il grande successo dell’estate appena trascorsa, speriamo di poter nuovamente abitare e animare con i nostri spettacoli la suggestiva sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito in via dell’Arsenale, luogo di grande fascino che si è rivelato ideale come sede estiva sia per il nostro pubblico sia per gli artisti che abbiamo ospitato, e che ci ha permesso di scoprire e far scoprire ai torinesi e ai numerosi turisti una meraviglia settecentesca nel centro della città».

La seconda metà dell’800 sarà la grande protagonista dell’estate 2022. Il 7, 9 e 11 giugno apriremo il Festival con Cavalleria rusticana, il capolavoro di Pietro Mascagni con la regia di Gabriele Lavia e le scene e i costumi di Paolo Ventura. Nel cast ritroveremo Anastasia Boldyreva, Stefano La Colla, Misha Kiria e Agostina Smimmero diretti dal maestro Francesco Ivan Ciampa.

Il 21, 23 e 26 giugno presenteremo un altro capolavoro: Carmen di Georges Bizet, sul podio il graditissimo ritorno del direttore israeliano Daniel Oren alla guida di Orchestra, Coro, Coro di voci bianche del Regio e i protagonisti Ketevan Kemoklidze nel ruolo del titolo, Jean-François Borras, Rosa Feola e Zoltán Nagy. Questo allestimento, con la regia di Paolo Vettori, vedrà l’adattamento e i testi narrati a cura del nostro Direttore artistico Sebastian F. Schwarz, che descrive così l’idea: «dopo il grande successo della Butterfly, andata in scena a luglio scorso, ho deciso di riproporre l’esperienza del racconto di uno dei più grandi capolavori della storia dell’opera e per questo ho rinnovato l’invito all’attore-narratore Yuri D’Agostino, che vestirà i panni del compositore. Spesso mi sono sentito dire che l’opera è difficile, persino noiosa. Mi è capitato più volte di sentirmi chiedere quale sia l’utilità, l’attualità di questa forma d’arte. So che spesso è una domanda provocatoria, ma sono convinto che se si è disposti ad accettare la “sfida”, non è difficile dimostrare quanto l’opera, e le vicende in essa narrate, possano essere importanti e vicine alla vita di tutti noi. Occorre fornire elementi che siano comprensibili al più vasto e variegato pubblico, occorre sapersi rivolgere a tutti, sia agli appassionati sia a chi per la prima volta decide di approcciarsi all’opera lirica. Abbiamo sperimentato la scorsa estate quanto sia utile fornire brevi raccordi narrati per rendere più accessibile e vicino all’esperienza quotidiana degli spettatori un titolo che sembra lontano e avulso dalla realtà. E, si sa, la conoscenza è il primo passo verso la valorizzazione e l’apprezzamento di un’opera d’arte».

Dal 5 al 10 luglio presenteremo Tosca di Giacomo Puccini nell’allestimento del Teatro Regio realizzato in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna, con la regia di Daniele Abbado e la direzione d’orchestra di Stefano Ranzani. Il cast vedrà nel ruolo della protagonista la grandissima Maria Agresta, accanto a lei Giorgio Berrugi nel ruolo di Cavaradossi e Elchin Azizov in quello di Scarpia.

Sempre a lugliodal 26 al 30, tornano l’opera buffa e il regista Mariano Bauduin (che questa estate ci ha fatto scoprire e sorridere con La serva padrona e Pimpinone), che presenterà uno degli ultimi grandi successi della storia del genere buffo: Don Checco di Nicola De Giosa. Scopriremo come “una certa sfacciataggine sia necessaria per cavarsela nella vita”. Direttore è il maestro Francesco Ommassini, tra gli interpreti Domenico Colaianni e Michela Antenucci. Il nuovo allestimento del Regio avrà le scene di Claudia Boasso e i costumi di Laura Viglione.

New entry per il palcoscenico del Regio Opera Festival: il balletto, cui dedicheremo il mese di settembreDall’8 al 10 avremo l’onore di ospitare Svetlana Zakharova, étoile del Bol’šoj e del Teatro alla Scala, amatissima dal pubblico, celebrata dalla critica e richiesta dai maggiori teatri al mondo, che si esibirà insieme al marito Vadim Repin, acclamato violinista e direttore d’orchestra. Nello spettacolo Pas de deux for Toes and Fingers, Repin interpreterà assoli di incredibile virtuosismo, alcuni dei quali vedranno la danza della Zakharova fondersi elegantemente con la musica. Accanto alla “prima ballerina assoluta”, alcuni noti protagonisti del balletto internazionale: da Mikhail Lobukhin a Denis Savi, da Vjačeslav Lopatin a Jacopo Tissi, impegnati in coreografie di Marius Petipa e Asami Maki, Mauro Bigonzetti, Motoko Hirayama, Mikhail Fokine e Johan Kobborg su musiche di Paganini, Saint-Saëns, Händel, Monteverdi, Massenet e altri. Un mirabile spettacolo di danza e un meraviglioso concerto insieme: un’occasione unica per godere della grande musica e delle stelle internazionali del balletto.

Proprio come per il secondo appuntamento di settembre, che chiuderà il Festival dal 14 al 17, con il Béjart Ballet Lausanne impegnato ne L’uccello di fuoco, sulla suite orchestrale di Igor Stravinskij e in Tous les hommes presque toujours s’imaginent. Nella prima coreografia Maurice Béjart nutre, alimenta e rivoluziona questo grande classico del ‘900, come egli stesso affermò: «ritrovando i due elementi choc che furono alla base della creazione: Stravinskij musicista russo, Stravinskij musicista rivoluzionario. L’Uccello di fuoco, fiammante Fenice che risorge, come il Poeta/Rivoluzionario e le idee che non muoiono mai». La seconda coreografia nasce dall’incontro tra Gil Roman, direttore artistico del Béjart Ballet, e John Zorn, uno dei maggiori musicisti e compositori contemporanei americani. L’audacia e la libertà artistica e compositiva di Zorn hanno affascinato Roman che, passo dopo passo, esplora e si immerge nell’universo del geniale polistrumentista.

L’Impegno del Regio prosegue, si rafforza e si struttura. Il progetto prevede di sostenere attività specifiche promosse da enti senza scopo di lucro che operano sul territorio della Regione Piemonte e della Valle d’Aosta. In particolare, il contributo va a progetti di promozione e integrazione sociale, di supporto alle fasce più deboli, di inclusione e autonomia delle persone disabili, di impegno nell’emergenza sanitaria e di tutela ambientale. Per la Stagione 2022, le associazioni potranno fare richiesta sul sito del Teatro entro il 31 dicembre 2021; in questo modo il Regio dedicherà parte dell’incasso delle prove generali.

L’Impegno del Regio per la Stagione 2022 prevede, inoltre, due importanti appuntamenti. Il primo, il 27 e 28 gennaio in occasione del Giorno della Memoria, è Il diario di Anna Frank, un nuovo allestimento del Regio dell’opera-monologo di Grigorij Frid, dall’omonimo Diario, una prima esecuzione a Torino che vedrà Shira Patchornik nel ruolo della giovane protagonista, Giulio Laguzzi sul podio dell’Orchestra del Regio, la regia di Anna Maria Bruzzese e le scene di Claudia Boasso. La produzione si inserisce nell’ambito delle manifestazioni realizzate in collaborazione con il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà e ha ottenuto il patrocinio della Comunità Ebraica di Torino.

Il secondo appuntamento è un progetto cui il Regio tiene molto: Falcone e Borsellino. L’eredità dei giusti, in scena il 27 e 28 maggio, realizzato nel 30° anniversario delle stragi di Capaci e di Via d’Amelio: una coproduzione che vede uniti, nel segno della memoria, il Teatro Regio Torino, il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, la Fondazione per la Cultura Torino - MITO Settembre Musica e il Teatro Massimo di Palermo. Una prima esecuzione assoluta che coinvolge il maestro Marco Tutino, autore della musica originale, Emanuela Giordano, drammaturgia e regia, gli attori del Piccolo Teatro di Milano, il maestro Alessandro Cadario sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio, quest’ultimo istruito dal maestro Andrea Secchi. Ha dichiarato Rosanna Purchia: «Sono felice, e credo che questa nostra sinergia su temi così importanti sia un assoluto Valore». «Sono convinto che il confronto tra i diversi autori condurrà alla nascita di un progetto forte e significativo», queste le parole del maestro TutinoEmanuela Giordano aggiunge: «sono davvero grata e felice di essere in questo progetto che vede uniti, in una bella logica di partecipazione, enti, fondazioni e teatri così importanti. Falcone e Borsellino, noi lo sappiamo, non devono solo essere ricordati, devono continuare a essere o diventare anche per le nuove generazioni, un modello, uno stimolo costante, per non arrenderci a tutto quello che degrada e umilia il nostro bellissimo Paese». Chiosa Francesco Giambrone, Sovrintendente del Massimo di Palermo: «è un grande piacere coprodurre con voi, con Mito e con il Piccolo il progetto sul trentennale delle stragi del 1992. Palermo non poteva mancare per mille ragioni e vi ringrazio di averci coinvolti». Ancora Rosanna Purchia: «Questo impegno ha trovato un entusiastico sostegno da parte degli Amici del Regio e di Green Pea, che ringrazio di cuore».

Abitualmente, in occasione della presentazione della nuova Stagione, il nostro pubblico trova una immagine rappresentativa dello spirito e dei grandi temi che in essa sono rappresentati. Quest’anno abbiamo deciso di coinvolgere l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, e grazie al fattivo coinvolgimento della Presidente Paola Gribaudo, del Direttore Edoardo Di Mauro e all’appassionata competenza dei professori Chiara D’Aleo e Luca Porru, abbiamo appena ricevuto i progetti realizzati da dodici allievi dei corsi di Metodologia progettuale della Comunicazione visiva e di Progettazione grafica. Proposte che dimostrano non solo un grande impegno e una interessante creatività, ma anche quanto il Teatro Regio sia un punto di riferimento culturale importante per i giovani. In questi giorni si stanno valutando tutte le proposte e presto potremo svelare l’immagine della Stagione 2022.

Alla Biglietteria, da lunedì 25 ottobre a domenica 14 novembre, gli abbonati alla Stagione 2019-2020 del Regio possono rinnovare il proprio abbonamento a 7 spettacoli della Stagione d’Opera e di Balletto 2022 e i Gruppi possono acquistare in prelazione gli abbonamenti a 3 spettacoli. Tutti gli abbonamenti saranno messi in vendita libera a partire da lunedì 15 novembre.
biglietti e le card saranno in vendita da sabato 27 novembre alla Biglietteria e online.
Per gli under 30 è prevista una riduzione fino al 65% sugli abbonamenti e del 20% circa su biglietti e card.

Per l’acquisto degli abbonamenti, dei biglietti e delle card è possibile utilizzare i voucher ottenuti a titolo di rimborso per gli spettacoli e i concerti della Stagione 19-20 e annullati causa Covid-19.
Siamo orgogliosi di poter presentare una Stagione così ricca, lunga dodici mesi. Questo lavoro è il frutto di un articolato e assiduo lavoro collettivo, mosso dalla passione e dall’impegno di tutti noi. È stato un anno molto intenso, ma siamo “a riveder le stelle”: il nostro bilancio ha finalmente un segno positivo e proseguono gli interventi necessari ad assicurare al Teatro un rilancio duraturo nel tempo, che poggi su basi finanziarie e organizzative solide e strutturali.

A questo proposito va sottolineato l’impegno della Città di Torino, della Regione Piemonte e del Ministero della Cultura. Un ulteriore riconoscimento al nostro lavoro è dato dal fondamentale apporto dei Soci della Fondazione, dall’appoggio degli Amici del Regio e dal sostegno delle numerose Imprese che continuano a credere nel Teatro Regio.

Un doveroso e sentito ringraziamento va infine al nostro affezionato pubblico che, nonostante le difficoltà e la chiusura forzata, non ha mai smesso di essere vicino al suo Teatro e che continuerà a trovare nel Regio il luogo dove le emozioni diventano realtà.

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