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SERIO MA ALLEGRO: ECCO IL FESTIVAL DI STEVE

Malcolm McDowell al centro con il regista David Grieco (a sinistra) e Steve Della Casa
Oggi Stev
e Della Casa ha presentato, in una  conferenza stampa a Roma, la sua "edizione del quarantennale" del Torino Film Festival. Dovevo andarci, ma un impegno improrogabile mi ha trattenuto a Torino, per cui mi limito a riportare il comunicato stampa, con in più una notizia non pessima (il budget del Festival quest'anno risale a 1,8 milioni, dopo i tagli del 2020 e 2021: ma ricordo che solo nel 2019 era di un milione e novecentoquarantamila) e qualche piccola osservazione personale.
Prima osservazione. Della Casa conferma la sua ricetta: il Tff numero quaranta sarà un festival non soltanto "sexy", come da promessa e premessa di Steve, ma anche, come diceva lo stesso Steve al tempo che fu, "serio ma allegro": ovvero cinefilo e insieme popolare.
E dunque gioia e delizia per la presenza di Malcolm McDowell, attore-feticcio della mia generazione.
Altro punto. Steve è fedele a se stesso. Ai tempi della sua prima direzione - dal 1999 al 2002 - al Tff non sono mai mancati i western, e lui stesso affermava che "finché ci sarò io, al Festival ci saranno i western". E' stato di parola: lui torna a dirigere il Tff, e al Tff tornano cowboys e indiani.
Infine, chapeau alla prudenza politica del direttore, la cui nomina aveva aizzato i maldipancia di certa destra per via dei suoi antichi trascorsi extraparlamentari. Lo scaltro Steve gioca in contropiede inserendo fra i consulenti alla direzione artistica Luca Beatrice, uno dei pochissimi intellettuali torinesi decentemente attribuibili alla destra, e Luigi Mascheroni, redattore culturale del "Giornale" e sodale di Beatrice in varie imprese tra cui la mostra di Diabolik alla Mole. Ciò dovrebbe alleviare il timore di Cirio e (soprattutto) dei suoi che la Mole diventi un covo di pericolosi sovversivi. 
Ed ecco il comunicato:

Nel corso di un incontro con la stampa presso Casa Argentina a Roma, il direttore del Torino Film Festival Steve Della Casa insieme a Enzo Ghigo e a Domenico De Gaetano - rispettivamente presidente e direttore del Museo del Cinema - ha annunciato le linee guida che caratterizzeranno la 40ma edizione.
“Voglio innanzitutto ringraziare il mio predecessore, Stefano Francia di Celle, e tutta la sua squadra, per lo straordinario lavoro svolto in questi due anni così difficili e il Museo del Cinema per la fiducia accordatami - ha dichiarato Steve Della Casa. Fin da subito la sintonia con il presidente Enzo Ghigo e il direttore Domenico De Gaetano, è stata totale, così come con i vertici della Film Commission Torino Piemonte, nella comune consapevolezza dell’importanza di consolidare ulteriormente la collaborazione e la sinergia tra gli enti del sistema cinema torinese, in ambito artistico così come in ambito industriale. In questo campo stiamo preparando con Gaetano Renda un convegno internazionale sul rapporto tra cinema e sala. La 40ma edizione del Torino Film Festival dovrà essere all’insegna del rinnovamento ma nel solco della tradizione, ritrovare quella vitalità identitaria che per forza di cose nei due anni di pandemia si è persa, tornando a coniugare sperimentazione, cinema popolare e di genere.”
Nella direzione indicata da Steve Della Casa va la scelta di dedicare all’attore Malcolm McDowell un omaggio a riconoscimento del suo apporto al cinema d'autore, al cinema popolare e alle serie tv, e nello spirito delle grandi retrospettive che hanno caratterizzato il Torino Film Festival negli anni.
L’attore sarà ospite del TFF e protagonista di una masterclass condotta da David Grieco, regista di "Evilenko", uno dei sei titoli – insieme a "Arancia Meccanica" di Stanley Kubrick e "Caligola" di Tinto Brass - che lo stesso McDowell ha scelto come più esemplificativi della sua carriera.
Il 40° TFF sarà un festival più snello. Il programma comprenderà 4 sezioni competitive - Concorso internazionale lungometraggi, Concorso documentari internazionali, Concorso documentari Italiani, Concorso cortometraggi italiani -, un Fuori Concorso dedicato alla produzione più interessante dell’anno in corso e alcuni Programmi Speciali.
Tra i Programmi Speciali, sempre nello spirito e nella tradizione del festival, sarà dedicata al western una mini retrospettiva. Saranno proposti 6 titoli, scelti in una rosa di 20, diretti o interpretati da registi e attori cult e presentati in sala da cinefili e studiosi del genere, tra i quali Francesco Ballo e Marco Giusti. “Questi film caratterizzeranno il TFF per quello che deve tornare ad essere, cioè il luogo geometrico (anche) della cinefilia più estrema” dichiara Steve Della Casa.
Per festeggiare degnamente i 40 anni del Torino Film Festival, inoltre, la serata di apertura – sorprendente e pop al tempo stesso - si terrà al Teatro Regio e sarà trasmessa in diretta.
Ad affiancare il direttore ci sarà un nuovo Comitato di selezione composto da Giulio Casadei, Antonello Catacchio, Massimo Causo, Grazia Paganelli, Giulio Sangiorgio e Caterina Taricano. Consulenti alla direzione artistica saranno Luca Beatrice, Claudia Bedogni, David Grieco, Luigi Mascheroni, Paola Poli, Alena Shumakova e Luciano Sovena.
 

Commenti

  1. Grazie mille per l'articolo. Volevo solo sottolineare che stimo Mascheroni e Beatrice da tanti anni, e con loro ho un rapporto di totale amicizia da sempre. L'unico esempio di pluralismo è per il fatto che Luca è juventino e lo abbiamo voluto lo stesso....

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