Passa ai contenuti principali

TRE CIRCUITI PER PIEMONTE DAL VIVO

Angelica Corporandi d'Auvare e Matteo Negrin, presidente e direttore di Piemonte dal Vivo

Ci sono argomenti che trovo noiosi; noiosi per scriverne, molto tecnici, o complessi. Insomma, magari sono importanti, anzi quasi sempre lo sono, ma mettermi giù a "fare l'articolo" è troppo fatica. Insomma, finché il blog è un divertimento, va bene. Ma se diventa un lavoro, magari anche no.
Però mi rendo conto che sono argomenti che interessano chi con la cultura ci lavora, e sono più utili nella vita delle persone di tante sceneggiate dei politici, per fare un esempio. In questi casi, ricorro alla salvifica scappatoia del "ricevo e volentieri pubblico". 
La programmazione triennale di Piemonte dal Vivo è senza dubbio uno di quei casi in cui il "ricevo e volentieri pubblico" è senz'altro doveroso:

Dopo il lungo e difficile periodo legato all’emergenza sanitaria, che ha colpito duramente lo spettacolo dal vivo, il Piemonte guarda al futuro con rinnovata fiducia. Piemonte dal Vivo, circuito regionale multidisciplinare, si dà come orizzonte temporale il triennio 22-24 per rafforzare la propria capillarità sul territorio, con una triplice azione, all’insegna dell’innovazione culturale, sapendo coniugare le sfide del presente al proprio ruolo di moltiplicatore di opportunità e risorse per l’intero sistema piemontese: dalle stagioni tradizionali realizzate insieme ai Comuni, passando per i linguaggi del Corto Circuito fino alla nuova collaborazione con la Rete degli Ecomusei.
«Un cartellone innovativo frutto di un lavoro di squadra che ha funzionato – sottolinea l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – che mette in relazione le arti performative con gli ecomusei, un programmazione non conservativa ma che anzi lancia la palla in avanti verso nuove sfide come quella di integrare il digitale con le perfomance dal vivo, una nuova dimensione, una bella sfida che Piemonte dal Vivo è capace di raccogliere e vincere anche per estendere la platea degli spettatori, coinvolgendo i territori».
«Innovare – dichiara Angelica Corporandi d’Auvare, presidente di Piemonte dal Vivo - significa dotarsi di strumenti adatti ad affrontare le urgenze del tempo presente, in coerenza con gli scopi e le finalità della Fondazione e della sua ventennale storia. Obiettivo è garantire sempre un elevato standard qualitativo nella programmazione artistica, coniugando la diffusione delle arti performative con politiche di sviluppo e valorizzazione territoriale, promuovendo relazioni con il mondo dell’educazione, dell’impresa e del welfare di prossimità, mettendo in atto strategie partecipative di avvicinamento e ampliamento del pubblico».
«Ci siamo interrogati sul ruolo e sulla rilevanza dello spettacolo dal vivo, da qui siamo partiti per tracciare le linee di sviluppo del nuovo triennio – aggiunge Matteo Negrin, direttore di Piemonte dal Vivo – focalizzandoci su alcune parole chiave: sostenibilità, accessibilità e innovazione tecnologica».
Per tutto il 2022 Piemonte dal Vivo ha già stipulato convenzioni con 54 comuni, coprendo tutte le province del territorio. Le attuali 24 stagioni in corso nei teatri comunali, con oltre 2600 abbonamenti venduti da gennaio 2022, garantiscono ai cittadini un’offerta multidisciplinare: dal repertorio classico alla drammaturgia contemporanea, dall’approccio neoclassico alle sperimentazioni coreografiche più innovative, dai concerti di musica classica alle rassegne jazz, passando per le acrobazie di performer e circensi. Nelle prossime settimane, ad esempio, in scena in alcuni teatri del Circuito: “Coppia aperta quasi spalancata” tratto da un testo di Dario Fo e Franca Rame con Chiara Francini e Alessandro Federico è sul palco di Tortona (22 marzo), Valenza (25 marzo), Asti (26 marzo) e Avigliana (27 marzo); “Ditegli sempre di sì”, uno dei primi testi di Eduardo De Filippo interpretato da Carolina Rosi e Gianfelice Imparato diretti da Roberto Andò, è ospite dei teatri di Cuneo (27 marzo), Casale M. (28 e 29 marzo), Villadossola (30 marzo) e Nizza Monferrato (31 marzo). Da non perdere a Pinerolo (29 marzo) e a Vercelli (30 marzo) “Il Delitto di Via dell’Orsina”, nuovo spettacolo di Ruth Shammah con Massimo Dapporto e Antonello Fassari. Il teatro contemporaneo è un elemento fondamentale delle stagioni multidisciplinari: torna in Piemonte dopo aver vinto l’oscar del teatro europeo e registrato un enorme successo di pubblico e critica, lo spettacolo “La merda” con Silvia Gallerano a Chiaverano (26 marzo) e a Cuneo (31 marzo); “Festen”, tratto dal film cult di Thomas Vinterberg è sul palco del teatro Marenco di Novi Ligure (10 aprile) e a Cuneo (12 aprile). In prima nazionale a Grugliasco (1 aprile) lo spettacolo di circo “Sweat & Ink”, una metafora acrobatica delle relazioni umane. “Zio Vanja”, dal testo di Cechov, è la nuovissima produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese interpretata da Vanessa Gravina e Giuseppe Cederna in scena a Pinerolo (12 aprile), Savigliano (13 aprile) e ad Alessandria (14 aprile).
Si sta, inoltre, lavorando per le rassegne estive, nate durante la pandemia ed entrate oggi a far parte stabilmente della programmazione, rendendo il palcoscenico estivo del Piemonte ricco di eventi diffusi.
Il secondo asse di sviluppo è il progetto Corto Circuito, da sempre dedicato ai nuovi linguaggi in spazi e teatri non convenzionali, offrendo uno sguardo altro sulle performing arts in Piemonte. Lanciato per la prima volta nella stagione 2016/2017, oggi Corto Circuito ridefinisce il proprio ruolo con un bando di respiro triennale, aperto fino al 25 marzo, rivolto a tutti gli enti del terzo settore con sede legale o operativa in Piemonte e che si occupino di spettacolo dal vivo. Con questa opportunità, si rinnova l’impegno della Fondazione ad agire in un’ottica di riequilibrio territoriale, sostenibilità e sviluppo pluriennale (bando e info su piemontedalvivo.it).
Terza, ma non ultima, è la nuova collaborazione con l’Associazione Rete Ecomusei Piemonte, che ad oggi conta 28 componenti rappresentati da enti pubblici e privati volti a tutelare e valorizzare il patrimonio culturale diffuso di un territorio che raccoglie circa 300 comuni. La rete è la nuova piattaforma per la quale Piemonte dal Vivo lavorerà in sinergia con la Regione Piemonte nel prossimo triennio. Un cartellone di appuntamenti, in via di definizione nei prossimi mesi, per promuovere gli ecomusei come strumenti culturali di interesse generale e utilità sociale orientati a uno sviluppo locale sostenibile, attraverso la partecipazione delle comunità locali.
È di questi giorni, infine, la notizia del nuovo dispositivo della Regione Piemonte Hangar+, ideato per favorire la conoscenza delle linee guida del PNRR e delle opportunità di finanziamento dedicate alla cultura. Realizzato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, in collaborazione con ANCI Piemonte e con Fondazione Compagnia di San Paolo, Hangar + è il primo strumento interamente dedicato ai fondi per la cultura, a partire da quelli implicati dal PNRR.
Si rivolge agli enti locali e alle organizzazioni culturali, suo obiettivo è abilitarli alla candidatura e gestione dei finanziamenti per trovare risposte alle urgenze del territorio e stimolarne la trasformazione con particolare attenzione allo sviluppo sostenibile. Per accedere al supporto è stata attivata la mail pnrr.cultura@regione.piemonte.it alla quale gli interessati posso scrivere per ottenere il sostegno.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la