Oggi il Consiglio di Amministrazione della Fondazione del Teatro Stabile ha deliberato all’unanimità, d’intesa coi soci Aderenti, la conferma (con largo anticipo) dell’incarico di direttore a Filippo Fonsatti per un terzo mandato quadriennale, con decorrenza dal 29 gennaio 2023 e fino al 28 gennaio 2027. La modifica del regolamento dei Teatri Nazionali ha difatti aumentato da due a tre il numero massimo dei mandati consecutivi per i ruoli apicali. La riconferma era scontata, visti i risultati che Fonsatti ha raggiunto nei primi due mandati: il Tst si è posizionato stabilmente al vertice dei Teatri Nazionali nelle graduatorie del Ministero della Cultura, sia per l’entità del contributo Fus sia per il punteggio artistico, che si conferma il più alto nel triennio 2022-2024. Inoltre lo Stabile ha superato la fase più critica della pandemia garantendo la continuità produttiva e occupazionale e il mantenimento di un’elevata qualità artistica degli spettacoli, che hanno ricevuto numerosi premi della critica.
William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h
Commenti
Posta un commento