Da fine giugno Mathieu Jouvin, nuovo sovrintendente del Regio, è fisso a Torino: ha casa in corso Sam Maurizio, fa la spesa al mercato di piazza Santa Giulia, i figli frequentano il Lycée Français. Torinese a tutti gli effetti, insomma. Ma è ancora un oggetto misterioso. Un lesto incontro con i giornalisti al momento della nomina, e poi zitto e pedala. Per nulla amante dei riflettori, Jouvin lavora sodo e compare poco.
Era ovvio che il personaggio m'incuriosisse, così qualche giorno fa l'ho invitato a pranzo per conoscerlo meglio. Jouvin è un appassionato di cucina, e tra cuochi ci si intende: le mie trofie al pesto con il basilico di Prà e un morbidissimo polpo in umido alla pugliese, innaffiati da un eccellente Borgogna bianco dono dell'ospite, hanno favorito una lunga chiacchierata: s'è parlato degli argomenti più vari, di filosofia e di corride, di Asterix e di surf - Jouvin è surfista appassionato, e mi auguro che riesca a surfare anche sulle onde anomale del Regio. Ma del Regio soprattutto abbiamo discusso, del suo presente e del suo futuro. L'intervista la potete leggere oggi sul Corriere.
Buona lettura e buon voto a tutti.
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