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A PRANZO COL SOVRINTENDENTE

Da fine giugno Mathieu Jouvin, nuovo sovrintendente del Regio, è fisso a Torino: ha casa in corso Sam Maurizio, fa la spesa al mercato di piazza Santa Giulia, i figli frequentano il Lycée Français. Torinese a tutti gli effetti, insomma. Ma è ancora un oggetto misterioso. Un lesto incontro con i giornalisti al momento della nomina, e poi zitto e pedala. Per nulla amante dei riflettori, Jouvin lavora sodo e compare poco. 

Era ovvio che il personaggio m'incuriosisse, così qualche giorno fa l'ho invitato a pranzo per conoscerlo meglio. Jouvin è un appassionato di cucina, e tra cuochi ci si intende: le mie trofie al pesto con il basilico di Prà e un morbidissimo polpo in umido alla pugliese, innaffiati da un eccellente Borgogna bianco dono dell'ospite, hanno favorito una lunga chiacchierata: s'è parlato degli argomenti più vari, di filosofia e di corride, di Asterix e di surf - Jouvin è surfista appassionato, e mi auguro che riesca a surfare anche sulle onde anomale del Regio. Ma del Regio soprattutto abbiamo discusso, del suo presente e del suo futuro. L'intervista la potete leggere oggi sul Corriere.

Buona lettura e buon voto a tutti.

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CIAO SERGIO

Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare.   Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

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