Il direttore e lo sponsor: l'Omone e Andrea Romeo
Punto primo. "Solo se le sale saranno piene potrò dire di aver fatto un bel Festival". Parola del direttore del Tff, Steve Della Casa.
Punto secondo. Ieri le sale del Tff erano piene. Lunga coda alle casse. Sold out diffusi per le proiezioni. Sold out inevitabili per gli incontri con le star - Cortellesi, Servillo, Cortellesi, l'onnipresente McDowell. Biglietti on line che finiscono alla velocità della luce.
Dal combinato disposto dei punti primo e secondo discende che ieri è stato un bel Festival. E oggi promette altrettanto bene. All'alba ho tentato di prenotare on line il biglietto per "Ipersonnia" di Alberto Mascia, prodotto dal mio amico Stefano Sardo (qualcuno lo ricorderà nella sua precedente vista di musicista con i Mambassa, oggi fa con successo lo sceneggiatore e adesso pure il produttore cinematografico): il film che va in replica alle 10 al Romano (ieri sera la sala era iperesaurita) ma i biglietti on line sono già finiti. Tenterò di imbucarmi, ma il consiglio è ronsardiano: n'attendez à demain, siate più scaltri di me e prenotate sempre con largo anticipo.
Ieri ho girellato per Casa Festival: un paio di conferenze stampa (Antonio Rezza sempre provocatorio; e un Castellitto molto istituzionale a presentare la fiction Rai sul generale Dalla Chiesa), poi mi sono imbucato all'aperitivo di I Wonder, la casa di distribuzione di Andrea Romeo; il quale Romeo - che, detto per inciso, nel 2019 partecipò senza successo al bando per la direzione del Tff, poi andata a Francia di Celle, e stavolta al Festival arriva nelle ben gradite vesti di sponsor - al momento del brindisi ha espresso il desiderio che sia Steve Della Casa a tenere il suo elogio funebre nella denegata ipotesi di prematuro decesso. L'Omone ha ricambiato la facezia prospettando un patto di reciprocità d'elogio, e aggiungendo che, comunque, è meglio se anziché Romeo muore Giulietta. Affettuosità cinefile.
Verso le tre del pomeriggio sono migrato al Greenwich per l'incontro con Paola Cortellesi intervistata da David Grieco e dall'Omone che accoglie l'ospite sulle note di "Cacao Meravigliao", rivelando quindi al colto e all'inclita che la leggendaria sigla di "Indietro tutta" fu cantata dall'allora sconosciuta corista Cortellesi. Carrambata nostalgica.
Tra i trend topic della giornata c'era pure la proiezione al Reposi di "La bella stagione", il film di Marco Ponti che racconta la Sampdoria dello scudetto 90/91: la presenza contemporanea in sala dei dioscuri di quella Samp, Vialli e Mancini, ha smosso le folle calcistiche, compreso Malcolm McDowell il quale, benché tifoso del Liverpool, voleva vedere il GianDuca ex stella del Chelsea. Io non ci sono andato, al Reposi. Tifo Bologna, però Mancini volevo vederlo in tv ai Mondiali.
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