Un ritorno atteso (ma va' là... dove vedi la popolazione fremente per l'attesa? NdG). L’edizione 2025 di CioccolaTò si mostra sotto una veste completamente ripensata (ettecredo, di quella di prima si stanno occupando i giudici... NdG), in una nuova location e in dialogo con i luoghi della cultura di una città che vive di bellezza e cioccolato (ecco, diamoci una calmata. Se Torino viva di bellezza potremmo discutere a lungo, di certo non vive di cioccolata. Un po' di rispetto almeno per i diabetici. Ma lo leggete quello che scrivete? NdG).
La kermesse torinese del cioccolato tornerà da giovedì 27 febbraio a domenica 2 marzo in Piazza Vittorio Veneto, proprio dove si era svolta la prima edizione ormai più di vent’anni fa, cambiandosi d’abito (anche una doccia ci sta, una bella ripulita fa sempre bene NdG) e dando vita a quella che può considerarsi a pieno titolo una edizione Zero (dopo oltre vent'anni che lo fanno... sono dei diesel, avviamento lento. NdG). Lo fa sotto un presupposto semplice quanto ambizioso, concettualizzato nel payoff (sul serio, hanno usato la parola payoff... NdG)“Sua Eccellenza è il Cioccolato” (cosa ci vedano di "ambizioso" in un'espressione così fessa, lo san solo loro... NdG): restituire la centralità, nei quattro giorni della rassegna, al cioccolato e ai suoi produttori, che diventano gli assoluti protagonisti del principale evento cittadino a tema (occhio che chi si loda s'imbroda, ovvero fa la figura da ciculatè. NdG).
Saranno circa 50, tra nomi celebri e realtà di nicchia, i produttori di cioccolato che prenderanno posto nell’emiciclo di Piazza Vittorio Veneto, una delle più amate e iconiche (ma quale pestifero morbo impone oggi l'impiego pervasivo e alla c.d.c. della parola "iconico" ogni qualvolta ambiscono a tirarsela da intellettuali? NdG) piazze della città, per lasciar entrare nel loro mondo (servirà la parola d'ordine? NdG), come appassionati, turisti e avventori di tutte le età (hanno scritto "avventori", Manzoni ciucciati il calzino... NdG).Gli oltre 70 stand, dal design completamente rinnovato (e per fortuna! NdG), si snoderanno nei due lati della piazza e culmineranno (rullo di tamburi... NdG) in uno spazio denominato “La Casa del cioccolato” (wow e doppio wow, che sorpresona! NdG), palcoscenico per talk, degustazioni e presentazioni.
(E qui devo lasciare la parola ai barbapapà, senza commenti: di certo io non saprei battere i loro ghost writers... NdG):
“L’evento CioccolaTò 2025, realizzato grazie ad un ampio lavoro di squadra con enti, fondazioni, partner e associazioni di categoria, sarà una grande sorpresa per tutti – anticipa Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Accanto ad una rinnovata area espositiva in Piazza Vittorio che ospiterà decine di produttori di altissima qualità, tra cui numerosi nostri Maestri del Gusto, andrà in scena un intenso programma di degustazioni, masterclass, presentazioni di libri e proiezioni di film, laboratori per bambini e attività esperienziali, in una decina di location diverse in giro per la città. Una grande festa diffusa per il pubblico e per i turisti un nuovo ottimo motivo per venire a Torino”.
“Un’edizione dal format completamente rinnovato, a cominciare dalla location, piazza Vittorio, e dal periodo, 27 febbraio al 2 marzo, proprio nell'ottica di pianificare le tante iniziative della Città su tutti i 12 mesi. La manifestazione di quest’anno si concentra sulla qualità e sulla valorizzazione dell'artigianato, offrendo ai visitatori un'esperienza unica attraverso degustazioni, laboratori e iniziative culturali che metteranno in risalto le molteplici sfaccettature del cioccolato. Sarà un autentico viaggio tra storia, sapori e innovazione. Grazie alla collaborazione con la Camera di commercio, Turismo Torino e Provincia e le associazioni di categoria, il nuovo CioccolaTo saprà unire gusto e cultura, grazie alla qualità delle materie prime e alla maestria dei talentuosi artisti del cioccolato che parteciperanno ai tanti momenti di festa” aggiunge Domenico Carretta, Assessore ai Grandi Eventi della Città di Torino.
“Si dice che con la cultura non si mangia - commenta Marina Chiarelli, Assessore al Turismo, Cultura, Sport e post olimpico, Pari opportunità e politiche giovanili della Regione Piemonte - ma in realtà proprio il cioccolato dimostra il contrario (beh, scusate, ma qui è d'obbligo un meritato omaggio alla vetta tautologica attinta da un'affermazione in nobile equilibrio fra Karl e Groucho Marx. NdG) ovvero che grazie a questa nostra grande tradizione noi oggi possiamo contare su una grande industria che ha creato nel tempo un valore aggiunto culturale sociale ed economico. Quest’anno la manifestazione assume un valore ancora più forte grazie al coinvolgimento di musei importanti come i Musei Reali, il Museo del Risorgimento e il Museo del Cinema. Un segnale che il cioccolato non è solo un piacere per il palato, ma diventa un vero e proprio messaggio culturale, un ponte tra tradizione, arte e storia. Torino dimostra ancora una volta di essere una città che sa raccontarsi attraverso i suoi simboli, e il cioccolato è uno di questi”.
A due settimane dall’inizio di CioccolaTò, quindi, la città si veste di arancio e delle forme immaginate da Cannizzo, in simboli riconoscibilissimi come il Toret, il Caval ëd Bronz (giuro, l'hanno scritto così, "Bronz" con la esse! Si scrive "Caval 'd brons", un po' di rispetto, che diamine! Ma dove vivete? NdG) di Emanuele Filiberto, le Porte Palatine e, naturalmente, l’immancabile Mole Antonelliana (e già, sta lì, certo che è immancabile... NdG), che si uniscono (chi, i monumenti? Ommammammia... NdG) per identificare una volta di più il profondissimo legame che unisce la città al cioccolato e, da più di venti anni a questa parte, anche a CioccolaTò.
Per l’occasione i ponti, le piazze, le edicole cittadine, i bus, le fermate della metropolitana e i palazzi storici che ospiteranno gli incontri saranno vestiti dell’immagine di campagna (c'è l'immagine di campagna e quella di città, come i topi... NdG) e inviteranno cittadini e cittadine a partecipare alla manifestazione in piazza Vittorio Veneto (ma t'immagini? Tu sei tranquillo a passeggio e vieni avvicinato da un ponte che ti fa "caro signore, vada in piazza Vittorio che c'è Cioccolatò, dia retta a me, c'è da divertirsi". Brrrr, che spavento... NdG). Inoltre, in molti negozi di Torino e della prima cintura, oltre che nelle sedi istituzionali e negli spazi aggregativi e culturali della città, saranno distribuiti locandine e volantini informativi, al fine di far arrivare a tutte e tutti un messaggio chiaro: CioccolaTò è tornato, più gustoso che mai (e su questa battuta da western-spaghetti - È tornato Sabàta, hai chiuso un'altra volta! - ritengo di poter chiudere anch'io. Il comunicato prosegue a esaurimento delle forze e della sopportazione del lettore, ma io ho altro da fare e non mi diverto più a leggere 'sta roba. NdG).
...Torino dimostra ancora una volta di essere una città molto provinciale che stenta a raccontarsi attraverso i suoi simboli, oramai tutti in decadenza, e il cioccolato è solo uno di questi”.
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