Beh, è proprio vero: il meglio deve ancora venire. Una volta, a quest'epoca, stavo a Sanremo, e ho detto tutto; adesso invece (ed è un indiscutibile upgrade) sto nella casa sulla scogliera a guardare il mare d'inverno, se inverno si può definire la stagione piena di fiori e di luce che m'accoglie gloriosa ogni mattina.
Ma poi ci sono le cose della vita quotidiana che, seppur da lontano, mi richiamano al dovere: vorrai mica che trascuri di annunciare, anche sul blog, che ieri scadeva il termine per partecipare al bando di Todays?
Ninete di che, per carità. Bando più striminzito (siamo a 540 mila euro per quattro serate contro gli esagerati 650 mila per sette sovrabbondanti serate dell'anno passato) e a conti fatti poco allettante: specie se considerate i costi ormai stratosferici per allestire un'area concerti (che sarà al Parco Dora) in regola con le sacrosante e stringenti prescrizioni sulla sicurezza; nonché le magre prospettive - confermatissime anche nell'ultima edizione - di un pubblico che a fine agosto notoriamente non abbonda.
Ufficialmente non si sa ancora in quanti abbiano aderito al bando, ma pare certo che di torinesi ci sia soltanto la Reverse, gli stessi dell'anno scorso (e di Capodanno); non mi risulta che altri, fra i principali players cittadini della musica dal vivo, se la siano sentita di aderire a un bando che, più che soddisfazioni, lascia intravvedere lacrime e sangue.
Per felice e fortuita coincidenza, oggi esce sul Corriere un'intervista all'assessore ai Grandi Eventi, Mimmo Carretta, con il quale, tra gli altri temi, discuto sulle prospettive di Todays.Nell'intervista Carretta mi dice di considerare l'edizione dell'anno passato "un'esperienza positiva". Vabbè. Anche per Todays immagino che il meglio (beh, insomma...) debba ancora venire. The best is yet to come, understand?
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