Stefania Audisio se n'è andata all'alba di oggi. Aveva appena 59 anni. Non era una persona famosa, di quelle che stanno sempre sui giornali: lei i giornali aiutava a farli, con il suo impegno nell'ufficio stampa della Fondazione Torino Musei. Era una professionista capace, innamorata di suo lavoro non sempre facile; e una bella persona, che nell'ambiente della cultura e dell'arte contemporanea torinesi tutti conoscevano, apprezzavano, e amavano. "Si è fatta molto amare e stimare per l’intelligenza e la grinta elegante che sempre la caratterizzava", mi ha scritto stamattina Guido Curto, che quand'era direttore di Palazzo Madama la convinse a lasciare il posto di bibliotecaria della Gam per affidarle i rapporti con il mondo dell'informazione.
Mi fermo qui, perché è doloroso perdere un'amica, e non ne posso più di ritrovarmi di continuo a scrivere ricordi di amici, di uomini e donne che hanno dato il loro contributo al mondo della cultura a Torino, e che - quasi per un'oscura maledizione - ci stanno lasciando uno dopo l'altro in questo maledetto 2025.
Funerali lunedì 24 alle 9,30 nella parrocchia dell'Assunzione di Maria Vergine in via Nizza 355. Camera ardente all'ospedale di San Vito domani, sabato, dalle 9,30 alle 15 e domenica dalle 8 alle 15.
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