Ieri mi è capitato un curioso accidente: ricevo una mail di Hiroshima mon Amour con l'annuncio che Caparezza è "primo nome dell'edizione 2026 del Flowers Festival". Beh, lì per lì ho pensato che "2026" fosse un errore di battitura per "2025". Ma poiché il programma di Flowers 2025 (che comincerà il 25 giugno con Willie Peyote) è già noto da tempo, come da cartellone qui a fianco, ne ho dedotto che quel "2026" stava effettivamente per "2026". Insomma, come mi è stato poi confermato dagli organizzatori, si sono già aperte, con più di un anno di anticipo, le prevendite per il concerto che Caparezza terrà a Flowers l'11 luglio 2026. E nel giro di poche ore sono già stati venduti 3.200 biglietti a 48 euro caduno. E bon, ormai i biglietti per i concerti si acquistano con anticipi abissali, non è una novità. Piuttosto, questo fatterello mi ha fatto riflettere sulla differenza fra i festival musicali seri, organizzati da professionisti che lavorano con larghissimo anticipo, e i simil-festival improvvisati e abborracciati all'ultimo minuto sotto l'egida degli enti pubblici che, notoriamente, di concerti non capiscono una benamata ceppa.
Insomma, la differenza che ha condannato Todays.
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