... Sottodiciotto è un festival a basso budget e alte performance, nonché altissimo impatto sociale, capace di parlare a giovani e al tempo stesso offrire anche al pubblico adulto una programmazione eccellente: un festival che da un quarto di secolo svolge una funzione preziosa sul piano educativo, avvicina al cinema le nuove generazioni, stimola il pensiero, propone spunti di riflessione, costruisce il futuro. Eppure – ma la cosa non mi sorprende – Sottodiciotto è il più povero fra i quattro principali festival cittadini...
PREMIO GENERAZIONE FUTURA
Visionati i cinque film in gara, la giuria – composta da Silvia Innocenzi, produttrice, Anna Pavignano, scrittrice e sceneggiatrice, Paolo Bertinetti, professore emerito di Letteratura inglese all’Università degli Studi di Torino – ha attribuito il Premio Generazione futura per il miglior lungometraggio internazionale sul tema dell’universo giovanile, consistente in una scultura realizzata dall’artista Massimo Sirelli, a:
La mia famiglia a Taipei (Left-Handed Girl) di Shih-Ching Tsou (Taiwan/Francia/Stati Uniti/Regno Unito 2025) (nella foto)
con la seguente motivazione: Per l’originalità di una storia che riesce a raccontare un ampio spettro di sentimenti indagandoli in modo delicato e profondo. Per la credibilità dell’intreccio narrativo e di un percorso interiore dei personaggi coerente e sorprendente. Per aver ottenuto, all’interno di una produzione low budget, un risultato tecnico e fotografico brillante.
La giuria ha inoltre attribuito una menzione speciale a:
Nino di Pauline Loquès (Francia 2025)
con la seguente motivazione: Per le qualità attoriali del protagonista che, con straordinaria forza comunicativa e grande delicatezza, regge l’intero percorso interiore del personaggio.
PREMIO “GIANNI VOLPI”
Visionati i cinque film in gara, la giuria – composta da Ilaria Feole, critica cinematografica, Carlo Griseri, giornalista e critico cinematografico, Mario Sesti, critico e regista – ha attribuito il Premio “Gianni Volpi” per il miglior lungometraggio d’esordio italiano, anno 2025, consistente in una scultura realizzata dall’artista Massimo Sirelli, a:
Paternal Leave di Alissa Jung (Germania/Italia 2025)
con la seguente motivazione: Un coming of age aggraziato ma schietto, capace di costruire una dinamica impressionante tra due interpreti lontanissimi per età e bagaglio di esperienza, tratteggiando al contempo un angolo d’Italia marginale, autentico e fuori dalla “cartolina”.
CONCORSO INTERNAZIONALE THAT’S ANIMATO
THAT’S ANIMATO! FOR ALL
Giuria del Festival:
Visionati i 27 cortometraggi in gara nel Concorso internazionale That’s Animato! nella categoria for All, comprendente le opere realizzate dagli studenti e dalle studentesse delle scuole di animazione di tutto il mondo e adatte al pubblico di ogni età, la giuria del Festival ‒ composta da Alessandra Atzori e Milena Tipaldo, del collettivo MIRA, e da Marta Sofia Marzullo, illustratrice e animatrice 2D ‒ ha assegnato il premio, consistente in € 1000, a:
The End of the Small World di Hana Takubo, Tokyo University of the Arts, Giappone
con la seguente motivazione: Per aver messo in luce, senza retorica né spettacolarizzazione, l’epoca feroce che stiamo vivendo. Il film mostra come la guerra si prepara nelle menti e nelle vite delle persone: da notizia lontana, rumore sullo sfondo della quotidianità, si insinua nelle abitudini fino ad essere normalizzata al punto da stravolgere la vita di persone inermi e ubbidienti, che seguono il sistema senza vedere alcuna possibilità di opporsi, sognando di tornare a quel piccolo mondo ormai devastato. Uno specchio della banalità atroce della guerra, del suo sistema politico e industriale e degli effetti che ha sulle vite, anche di chi si sente al sicuro.
La giuria ha inoltre attribuito una menzione speciale a:
Penumbra di Paige Vang, PRATT Institute Digital Arts and Animation, Stati Uniti
con la seguente motivazione: Per aver raccontato con delicatezza l’intimo dolore per la perdita di chi si è amato profondamente. Il film mostra il senso di isolamento e incomunicabilità del processo del lutto e la difficoltà di relazione nella vita di tutti i giorni. Allo stesso tempo racconta la connessione curativa e potente con il mistero che riguarda mondi sottili e simbolici in grado di unire passato e presente, dimensione interiore ed esteriore, realtà e immaginazione. Un film introspettivo che accoglie la sofferenza tra le braccia e l’accarezza come fosse un animale indifeso, bisognoso di cure.
e a:
Le Jardin Rossini di William Burger, Siméon Jacob, Odelia Laine, Garance Mondamert, Tara Rewal, Mathilde Vergereau e Arthur Wong, Gobelins, l’école de l’image, Francia
con la seguente motivazione: Per l’estrema eleganza e delicatezza con cui invita lo spettatore in un mondo visivamente ricco e lussureggiante, reso però quasi impressionista grazie a tratti leggeri e colori tenui. La narrazione segue un legame intenso e complesso tra padre e figlia, mettendo in luce con finezza tanto la loro vicinanza artistica e affettiva quanto le tensioni che ne derivano, creando così un’opera capace di unire raffinatezza formale e profondità emotiva.
THAT’S ANIMATO! FOR KIDS
Giuria del Festival:
Visionati i 14 cortometraggi in gara nel Concorso internazionale That’s Animato! nella categoria for Kids, comprendente le opere realizzate dagli studenti e dalle studentesse delle scuole di animazione di tutto il mondo e adatte al pubblico dei più piccoli, la giuria del Festival ‒ composta da Alessandra Atzori e Milena Tipaldo, del collettivo MIRA, e da Marta Sofia Marzullo, illustratrice e animatrice 2D ‒ ha assegnato il premio, consistente in € 1000, a:
The Sky Was Candy di Anh Tú Nguyen, Filmakademie Baden-Württemberg, Germania
con la seguente motivazione: Per la sua capacità di trasformare forme semplici in un universo poetico e accessibile ai più piccoli. Un’opera che introduce il tema del ciclo della vita con una sensibilità formale capace di raggiungere tutte le età e offrire un’esperienza visiva che educa lo sguardo senza mai spiegare troppo. In un movimento continuo, simile ad una danza ipnotica, ogni immagine genera la successiva e costruisce un flusso che suggerisce la metamorfosi permanente del mondo.
La giuria ha inoltre attribuito una menzione speciale a:
Are We There Yet? (Gahts no lang?) di Sven Kristlbauer, Raul Bison e Marion Zeder, Hochschule Luzern – Design Film Kunst, Svizzera
con la seguente motivazione: Per lo stile fresco e dinamico che trasforma una discussione familiare in un gioco visivo capace di tenere insieme ironia e tensione. Il cortometraggio mostra con leggerezza come l’immaginazione diventi uno strumento per prendere fiato nei momenti pesanti, mostrando la piccolezza del mondo adulto che viene annullato davanti alla vitalità e alla fantasia di chi vive ancora fuori dalle logiche che irrigidiscono lo sguardo.
Giuria kids:
Visionati i 14 cortometraggi in gara nel nella categoria for Kids del Concorso internazionale That’s Animato!, i bambini e le bambine delle classi 5^ A, B, C dell'Istituto Comprensivo Statale "Antonelli-Casalegno" plesso “Don Lorenzo Milani” di Torino hanno assegnato il premio, consistente in una pergamena, a:
Makosh di Maria Reznichenko, Saint Petersburg State University of film and television, Russia
con la seguente motivazione: Per aver mostrato in modo semplice e chiaro che nella vita esistono momenti felici e momenti difficili, e che la felicità nasce quando c’è equilibrio tra queste due parti. Il tappeto che le bambine stanno tessendo diventa un’immagine del mondo: quando prevale la notte aumentano le sciagure, ma anche troppa luce e abbondanza possono far crollare tutto. La giuria ha inoltre apprezzato l’uso originale di tecniche diverse, con le bambine animate in modo più grafico e le scene sul tappeto che sembrano davvero cucite.
THAT’S ANIMATO! FOR ALL E FOR KIDS
Giuria young adults:
Visionati i 41 cortometraggi in gara nelle categorie for All e for Kids del Concorso internazionale That’s Animato!, gli studenti e le studentesse della classe 4^ O del Liceo artistico “A. Passoni” di Torino hanno assegnato il premio, consistente in una pergamena, a:
Someone Special (một người đặc biệt) di Alice Gervat, École nationale supérieure des Arts Décoratifs (EnsAD), Francia
con la seguente motivazione: Per la naturalezza e la giocosità con cui racconta la storia di una ragazza disposta a cambiare se stessa pur di essere accettata, animata anche dal desiderio di riconnettersi alle proprie radici culturali. Il cortometraggio restituisce con realismo e ironia i comportamenti dei giovani, offrendo una visione in cui è facile identificarsi.

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