Ricevo dall'Agis, e pubblico a beneficio degli addetti ai lavori, il seguente comunicato:
“Il nuovo D.M. fra bilanci e prospettive future”
Il direttore generale dello Spettacolo
dal Vivo del Mibact, Onofrio Cutaia, ha incontrato stamani a Torino
gli operatori piemontesi del settore insieme all’Agis e
all’assessorato alla cultura della Regione.
È stata un’occasione di
approfondimento per l’intero sistema professionale dello spettacolo
dal vivo piemontese quella di stamani al Circolo dei Lettori, dove
gli operatori del settore hanno incontrato Onofrio Cutaia, direttore generale dello Spettacolo dal Vivo del Mibact nel corso di un
confronto organizzato dall’Agis e dall’assessorato alla cultura e
al turismo della Regione. Un appuntamento a carattere tecnico
intitolato “Il nuovo D.M. fra bilanci e prospettive future” e
voluto per analizzare la situazione del comparto alla luce
dell’evoluzione dei modelli normativi di riferimento e delle
dinamiche del Fondo Unico dello Spettacolo. Ne è nata una
riflessione a tutto campo che, con lo sguardo rivolto al bisogno di
una programmazione sulla prossima triennalità, si è incentrata su
alcuni temi nodali: il mercato nell’ottica del rapporto fra
distribuzione e produzione, gli strumenti di sostegno finanziario al
settore, l’ambito della drammaturgia contemporanea e lo sviluppo
della multidisciplinarietà, l’annunciato codice dello spettacolo,
la creatività emergente e l’attività di formazione.
Secondo il vicepresidente di Agis
Piemonte, Fabio Naggi, “sono molti i cambiamenti che oggi
interessano lo spettacolo dal vivo: la prima applicazione del Dm del
1 luglio 2014 e la sua necessaria messa a regime, la prospettiva di
un intervento legislativo di sistema attraverso la redazione di un
Codice dallo Spettacolo, la stessa riforma costituzionale, che
riscrive, nel Titolo V le reciproche competenze di Stato e Regioni in
materia di attività culturali. Accanto a questo quadro in movimento
è di grande valore il dialogo tra istituzioni e operatori, perché
dalla realtà del lavoro nascano le regole capaci di interpretarla e
soprattutto di evolverla. L'incontro di oggi con Onofrio Cutaia e con
l'assessore Antonella Parigi dimostra la volontà di condividere il
metodo dell'ascolto ed è promessa di un dialogo che continuerà nei
prossimi mesi”.
Come ha spiegato la Parigi, “il
sistema dello spettacolo dal vivo regionale è uscito rafforzato
dalla prima applicazione del nuovo decreto ministeriale: i circa 6
milioni e mezzo complessivi di contributo Fus erogati alle realtà
piemontesi nel 2015, con un incremento del 33% rispetto al 2014, sono
la prova di un sistema culturale vivace e ben posizionato a livello
nazionale e internazionale, articolato in funzioni complementari, ben
diffuso su tutto il territorio e in tutte le discipline. Il risultato
premia l’opera di sostegno della Regione e la sua visione
strategica, ma non può comunque considerarsi un punto di arrivo,
bensì lo stimolo a proseguire e intensificare il dialogo con gli
operatori per sviluppare la capacità produttiva e l’efficienza
gestionale delle imprese attive nel comparto”.
Parigi ha sottolineato inoltre lo
stretto rapporto di collaborazione progettuale fra la Regione e il Mibact, recentemente sviluppatosi nell’intesa sulle
residenze artistiche in applicazione dell’art. 45 del decreto,
strumento per lo sviluppo e la crescita di nuove leve sul territorio.
Un bilancio di ciò che l’intesa sulle residenze ha prodotto nel
primo biennio di applicazione sarà inoltre oggetto, nel prossimo
autunno, di un convegno previsto proprio in Piemonte, che proporrà
anche un confronto con le principali esperienze di questo tipo in
ambito internazionale.
A seguito della prima applicazione del
DM 1 luglio 2014 nell'estate scorsa, appare quindi fondamentale
portare a compimento l’avviato lavoro di analisi degli effetti
delle nuove norme, degli elementi di valore come delle sue criticità,
così da consentire l'individuazione di modifiche che vadano oltre ai
primi correttivi alla stagione 2016/2017, già utilmente approntati.
Al contempo, anche la Regione intende muoversi in una prospettiva di
riforma, processo che sta prendendo avvio attraverso un lavoro di
profonda revisione del regolamento sull’attività di prosa.
In sintesi, le valutazioni compiute
stamani hanno posto una serie priorità all’attenzione del
Ministero:
1) Azioni per far ripartire il mercato
La sofferenza che colpisce il mercato
del settore in Italia è ormai insostenibile: la contrazione delle
risorse penalizza le economie dei soggetti in modo tanto più
rilevante quanto più centrale ed esclusiva è la loro missione
produttiva. Un problema che si intreccia inestricabilmente con i temi
della qualità del lavoro artistico e della tutela della
professionalità dei lavoratori. Di qui la centralità delle
relazioni tra la produzione e la distribuzione, tra adeguato sostegno
finanziario e criteri di composizione dei cartelloni.
2) Il rinnovamento del repertorio e la multidisciplinarietà
Il sostegno alla drammaturgia
contemporanea è un asse fondante da perseguire e già ora attraversa
l'intero sistema di soggetti individuati dal decreto, nelle funzioni
produttive, distributive e nelle azioni trasversali. Appare però
necessario puntualizzare gli strumenti a disposizione, così come
estendere la multidisciplinarietà nella programmazione ai sistemi di
produzione.
3) Creatività emergente e formazione
Il Decreto ha un suo architrave nel
percorso di accompagnamento alla crescita imprenditoriale dedicato
alle Compagnie Under 35. Tra le azioni trasversali, quelle dedicate
alla promozione insistono su obbiettivi di natura formativa
(perfezionamento professionale e ricambio del pubblico) e, inoltre, i
Teatri Nazionali sono dotati di una scuola di teatro. L'asse d'azione
di natura formativa può essere rafforzato, esteso ad altri livelli
del sistema, inserito in una dimensione internazionale, in virtù
della necessità particolarmente avvertita di sistemi di trasmissione
del sapere - e di confronto critico - tra diverse generazioni
teatrali.
4) Nuovi strumenti di sostegno finanziario
Uno dei temi più dibattuti è quello
del rapporto tra sostenitori privati e mondo della cultura: mentre da
una parte compaiono i primi bilanci dell'applicazione dell'Art Bonus,
dall’altra è in corso una riflessione circa la possibilità di
estendere il Tax Credit ad alcuni segmenti del teatro. In tal senso
l'Art Bonus dovrebbe poter estendere il suo campo d'azione dal
sostegno al patrimonio a quello delle attività, mentre il ruolo di
investitori dei privati con l'adesione al Tax Credit può aiutare a
definire e distinguere ambiti dello spettacolo ove la natura
commerciale prevalente possa portare alla diversificazione delle
strategie di sostegno da parte dello Stato.
5) Il Codice dello Spettacolo
Il DDL Disciplina del Cinema,
dell’Audiovisivo e dello Spettacolo approvato lo scorso 28 gennaio
dal Consiglio dei Ministri prevede che il Governo abbia la delega per
procedere al riassetto di tutti gli ambiti dello spettacolo dal vivo
e alla riforma degli Enti Lirici. Significa l'apertura di una nuova
fase di revisione del DM la cui prima applicazione è da poco
avvenuta. E' un nuovo scenario che si apre e che offre la possibilità
di collegare il Decreto Ministeriale ad una legge generale sullo
spettacolo dal vivo, che avochi a se la dimensione di disegno di
sistema, distinguendosi dalla sua traduzione nei necessari meccanismi
tecnici di attuazione.
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