La notizia è contenuta in una delibera di giunta approvata senza opposizioni e senza clamori lo scorso 27 settembre. In virtù di tale delibera l'assessorato che convenzionalmente si definiva ancora "alla Cultura" non esiste più.
Adesso Francesca Leon è più che mai, anche sotto il profilo formale, l'assessore alle Fontane (e agli archivi, ok; ai musei non so, si vedrà).
Dal 27 settembre la politica culturale (insomma, quel che ne resta) e il processo informativo della Città sono passati ufficialmente e saldamente nelle mani del capo gabinetto Paolo Giordana.
Come volevasi dimostrare. E come avevo anticipato già a luglio. Non perché sono un veggente: bensì per pure facoltà logico-deduttive.
La delibera si intitola
“Riorganizzazione attività del gabinetto della sindaca” (e
asteniamoci, vi prego, dai facili doppi sensi) e contiene passaggi
illuminanti che vi riporto fedelmente (i neretti sono miei, la sovrabbondanza di maiuscole è nel testo originale):
- “Con deliberazione approvata in data 19 luglio 2016 (mecc. 2016 03449/004) si è provveduto alla costituzione dell’ufficio di Staff alla Sindaca, individuando le figure del Capo di Gabinetto – Portavoce (Paolo Giordana, NdG), del Capo Ufficio Stampa (Luca Pasquaretta, NdG) e dei collaboratori per i Social Media. La Sindaca ha conservato numerose e variegate deleghe (tra cui quella agli Eventi, compresi quelli culturali: in altre parole, i festival, le manifestazioni letterarie e artistiche, presumo anche le grandi mostre: insomma, la ciccia vera della politica culturale torinese, NdG) e risulta necessario, per il miglior funzionamento della struttura, anticipare il processo di riorganizzazione, in itinere per tutta la struttura, unificando fin da subito gli uffici che se ne occupano, ora dipendenti da altre Direzioni, così da individuare un unico referente”.
- “Si ritiene necessario procedere all’istituzione di un Servizio affidato ad un Dirigente che raggruppi - oltre alle attività già esercitate dagli uffici di Gabinetto, dagli Uffici Stampa e del Portavoce - le attività precedentemente esercitate dal Servizio Relazioni Internazionali, Cooperazione e Pace, e le attività inerenti gli Eventi della Città e la relativa Comunicazione e promozione, oltre alle attività concernenti Look e sponsorizzazioni della Città, attualmente di competenza della Direzione Cultura Educazione e Gioventù, le attività relative alle Concessioni per occupazioni temporanee e alla Segreteria amministrativa del Tavolo Tecnico Manifestazioni (per intenderci, quelli che autorizzano gli accampamenti nelle piazze auliche, NdG), attualmente di competenza della Direzione di Staff Tributi e Catasto, e le attività inerenti i new media e i portali (il controllo dell'informazione, NdG) precedentemente collocati alle dipendenze della Direzione Commercio, Lavoro, Innovazione e Sistema Informativo - Area Sistema Informativo.
- Si delibera di “approvare il nuovo assetto organizzativo delle attività di diretta dipendenza dalla Sindaca, istituendo il Servizio Gabinetto della Sindaca da affidare ad un Dirigente, in cui raggruppare ed articolare le attività elencate in narrativa” e di “di demandare al Direttore della Direzione Organizzazione l’attuazione della nuova organizzazione con l’individuazione delle Posizioni Organizzative e del personale da assegnare al Servizio”.
E' ufficiale: nasce un super-assessorato-ombra
Ho cercato di capirne di più.
Il progetto – ideato da Giordana –
è il seguente. Si crea un ufficio unico, con a capo un dirigente e con
una serie P.O. (posizioni organizzative, in pratica dei capuffici)
per gestire i vari settori: Eventi (culturali,
sportivi, fieristici o quant'altro) che la Città organizza con i privati; Eventi organizzati direttamente dalla Città (tipo, finora, il Jazz Festival, Todays, MiTo, Biennale Democrazia, Classical Music...); Comunicazione e promozione
della Città (manifesti, loghi, materiale informativo, campagne); Ufficio stampa (rapporti con i media centralizzati, non più per singoli assessorati); Web (tutti i siti, portali e social del Comune);
Suolo pubblico (concessioni temporanee per eventi et similia);
eccetera eccetera.
La faccenda ha un indiscutibile aspetto positivo: si verrà a costituire infatti una sorta di “sportello unico” (con sede in via Meucci); e ciò agevolerà chi deve organizzare una manifestazione, evitandogli l'attuale giro delle sette chiese. Prevedo che su questo aspetto virtuoso farà leva la "narrativa" per i media.
Da un punto di vista politico, invece, nasce una monolitica piramide al cui vertice non c'è un assessore responsabile, bensì un funzionario - Paolo Giordana, il capo di gabinetto - dotato di relativo “servizio”. L'osservazione è maliziosa, va detto: la delibera pone infatti la nuova struttura alla "diretta dipendenza della Sindaca". In teoria Giordana, in quanto capo gabinetto, dipende da Appendino, e quindi la responsabilità politica è garantita.
Tale teoria, però, sul piano fattuale è controversa. A quanto è dato di capire, oggi a Torino il capo gabinetto del sindaco gode di ampia autonomia: non minore, direi, di quella di cui gode l'Australia nei confronti della Gran Bretagna, pur avendo come capo dello Stato la regina Elisabetta. E al momento non mi azzarderei a indovinare, senza tema di smentita, chi influenza chi. A Torino, intendo. A Canberra non so e non me ne frega niente.
Riassumiamo. Per gestire il “super-assessorato” (non si chiama così, ma si sa, la politica è l'arte del non detto), il nostro super-assessore (non si chiama così, ma si sa, Lui è un tipo schivo, preferisce restare fuori scena) disporrà di una struttura ad hoc, affidata formalmente a un dirigente - Giordana non lo è: funzionario comunale, la sua attuale definizione amministrativa è “collaboratore di staff”. Il dirigente prescelto, mi dicono, sarà Paolo Lubbia, che adesso si occupa di tributi, catasto e suolo pubblico. Ma non è digiuno di gestione dei grandi eventi, e poi ha molti interessi culturali, lo incontri spesso ai concerti rock. Infatti nel suo cv indica alla voce “hobby favoriti” la musica, il cinema e la lettura.
La facoltà decisionale, però, sarà di Giordana. In nome e per conto di Appendino: questo è ovvio, sempre che aderiate a quella corrente di pensiero che al momento in città mi sembra minoritaria.
La faccenda ha un indiscutibile aspetto positivo: si verrà a costituire infatti una sorta di “sportello unico” (con sede in via Meucci); e ciò agevolerà chi deve organizzare una manifestazione, evitandogli l'attuale giro delle sette chiese. Prevedo che su questo aspetto virtuoso farà leva la "narrativa" per i media.
Da un punto di vista politico, invece, nasce una monolitica piramide al cui vertice non c'è un assessore responsabile, bensì un funzionario - Paolo Giordana, il capo di gabinetto - dotato di relativo “servizio”. L'osservazione è maliziosa, va detto: la delibera pone infatti la nuova struttura alla "diretta dipendenza della Sindaca". In teoria Giordana, in quanto capo gabinetto, dipende da Appendino, e quindi la responsabilità politica è garantita.
Tale teoria, però, sul piano fattuale è controversa. A quanto è dato di capire, oggi a Torino il capo gabinetto del sindaco gode di ampia autonomia: non minore, direi, di quella di cui gode l'Australia nei confronti della Gran Bretagna, pur avendo come capo dello Stato la regina Elisabetta. E al momento non mi azzarderei a indovinare, senza tema di smentita, chi influenza chi. A Torino, intendo. A Canberra non so e non me ne frega niente.
Superpoteri. Wonder Chiara e l'Assessore Mascherato (The Masked Assessor) |
Il potere di Richelieu
In base a quanto scritto nella sullodata delibera, al "Servizio Gabinetto della Sindaca", e quindi a Giordana – o ai suoi sottoposti – dovrà rivolgersi il privato per ottenere il sostegno economico o anche soltanto il patrocinio del Comune per un progetto culturale; a lui faranno riferimento i responsabili dei vari festival o rassegne che beneficiano, o aspirano a beneficiare, di contributi comunali (ma di questo gli interessati s'erano già accorti, e difatti già parlano normalmente con Giordana, non con la Leon; a meno che non debbano ripulire una fontana); ancora lui deciderà le sorti delle manifestazioni e degli eventi attuali o futuri organizzati dal Comune direttamente o tramite la Fondazione Cultura (finché non decideranno di sopprimere la Fondazione Cultura); e sempre Lui (e a questo punto la maiuscola diventa di rigore) controllerà l'intera comunicazione comunale.Riassumiamo. Per gestire il “super-assessorato” (non si chiama così, ma si sa, la politica è l'arte del non detto), il nostro super-assessore (non si chiama così, ma si sa, Lui è un tipo schivo, preferisce restare fuori scena) disporrà di una struttura ad hoc, affidata formalmente a un dirigente - Giordana non lo è: funzionario comunale, la sua attuale definizione amministrativa è “collaboratore di staff”. Il dirigente prescelto, mi dicono, sarà Paolo Lubbia, che adesso si occupa di tributi, catasto e suolo pubblico. Ma non è digiuno di gestione dei grandi eventi, e poi ha molti interessi culturali, lo incontri spesso ai concerti rock. Infatti nel suo cv indica alla voce “hobby favoriti” la musica, il cinema e la lettura.
La facoltà decisionale, però, sarà di Giordana. In nome e per conto di Appendino: questo è ovvio, sempre che aderiate a quella corrente di pensiero che al momento in città mi sembra minoritaria.
Leon e Garbarini non contano più
nulla
Chi esce completamente esautorato
dall'operazione è l'assessore finora usualmente e superficialmente definito "alla Cultura", ovvero la povera Francesca Leon
(e se penso che per un attimo ho tramato di mandare il mio cv, giusto per il gusto della beffa...
Cavolo, l'ho scampata bella, la mia pigrizia è sempre più
intelligente del mio cervello).
Ma l'ininfluenza della Leon non è una novità, s'era capito subito che contava più niente che poco. D'altronde, la parola "cultura" non compare fra le sue deleghe. A onor del vero, quella parola non compare fra le deleghe di nessun assessore; e manco del sindaco.
Chi si becca la vera fregatura, adesso, è Aldo Garbarini, storico direttore del settore Cultura Educazione e Gioventù, le cui competenze, a occhio, si ridurranno a manutenere le fontane e a spolverare gli archivi.
Chi si becca la vera fregatura, adesso, è Aldo Garbarini, storico direttore del settore Cultura Educazione e Gioventù, le cui competenze, a occhio, si ridurranno a manutenere le fontane e a spolverare gli archivi.
Dagli scazzi fassiniani al Minculpop: sempre più difficile, sempre più divertente
L'imponente “riorganizzazione” comporterà, temo, anche qualche disagio in
virtù del combinato disposto fra gestione centralizzata della
cultura e capillare controllo della comunicazione e dell'informazione municipale. Con la ditta precedente i rapporti
erano difficili, talora fino alla sgradevolezza, però con Braccialarghe e con Filura parlavi – e litigavi - senza filtri.
Adesso Palazzo Civico parlerà - se e quando vorrà - con la voce uniforme impostata dalla coppia Giordana-Pasquaretto. L'autonomia degli assessori - pure a livello di espressione di punti di vista personali - resta da verificare, ma mi sembra ridotta alle dimensioni dell'Impero Romano d'Oriente il 28 maggio 1453.
Ce ne faremo una ragione. L'idea non è neanche nuova: una volta - con ben altri ispiratori, s'intende - si chiamava Minculpop.
Detta così suona inquietante, lo so, ma il parallelo è soltanto sulle funzioni. Per fortuna oggi siamo tutti sinceri democratici, l'olio di ricino non va più di moda e Ventotene è una bellissima località balneare. Quindi sono sicuro che, comunque vada, mi divertirò.
Adesso Palazzo Civico parlerà - se e quando vorrà - con la voce uniforme impostata dalla coppia Giordana-Pasquaretto. L'autonomia degli assessori - pure a livello di espressione di punti di vista personali - resta da verificare, ma mi sembra ridotta alle dimensioni dell'Impero Romano d'Oriente il 28 maggio 1453.
Ce ne faremo una ragione. L'idea non è neanche nuova: una volta - con ben altri ispiratori, s'intende - si chiamava Minculpop.
Detta così suona inquietante, lo so, ma il parallelo è soltanto sulle funzioni. Per fortuna oggi siamo tutti sinceri democratici, l'olio di ricino non va più di moda e Ventotene è una bellissima località balneare. Quindi sono sicuro che, comunque vada, mi divertirò.
Bonus track: chi sono i due uomini forti del
super assessorato
Luca Pasquaretta (da Twitter) |
Paolo Giordana, “a supporto
della Sindaca Appendino con funzioni di Capo Gabinetto e Portavoce”, ha quarant'anni. Ha scritto con Madamin il libro-manifesto “La città solidale, per una comunità urbana”. Alcune persone cattive lo considerano il vero autore delle celebri
interpellanze della consigliera d'opposizione Appendino. Madamin, nella passata legislatura, si è
spesa per lui in almeno un'occasione e dal giorno della vittoria elettorale lo ha sempre al suo fianco. Lo chiamano Richelieu, chissà come mai.
Io non lo conosco di persona, e il
nostro unico e casuale incontro non mi ha lasciato una buona impressione. Sarà forse perché a me piace Athos. Però qui le mie impressioni valgono zero.
Dicono sia colto, vendicativo e con una
memoria da elefante. L'indomani della vittoria di Appendino girava
per gli uffici comunali “con gli elenchi di dirigenti da promuovere
o estromettere”, si è lamentato Fassino.
Il suo curriculum è variegato quanto le deleghe di Madamin. Laureato, ha iniziato a frequentare il Comune una
ventina d'anni fa, come staffista (credo che il termine corrente, volgare e inesatto, sia
“portaborse”) dell’allora assessore liberale Paolo Peveraro, oggi presidente dell'Iren e successore di
Francesco Profumo passato al vertice della Compagnia di San
Paolo. Appena eletta Appendino ha chiesto, invano, le dimissioni di
entrambi.
Padre Paolo Giordana (a sinistra) |
Il dottor Paolo Giordana ha responsabilità sui seguenti Uffici:
RispondiEliminaUfficio Manifestazioni ed Eventi
Ufficio Occupazioni temporanee Suolo Pubblico e Tavolo Tecnico Manifestazioni.
Niente da dire su come è andato il coordinamento della sicurezza in Piazza San Carlo?