Il Salone del Libro s'ingegna, pur di non perdere la sfida con Milano. Al netto delle vicende giudiziarie, si gioca su due fronti: le presenze di editori e le presenze di visitatori. Ricordate? La parola d'ordine, quest'estate, era "battere Milano con almeno un visitatore in più".
Sul fronte degli editori il Salone ha puntato soprattutto sulle tariffe "low cost" e le agevolazioni. E gli ha detto bene.
Editori ce ne saranno tanti: erano già trecento a novembre, anche di prima fascia. Quanto ai visitatori, la squadra di via Santa Teresa non si accontenta di qualche vendita di biglietti a blocco o di simpatiche promozioni natalizie, e punta su un'operazione di marketing turistico in grande stile. Il presidente del Salone Mario Montalcini e l'assessore al Commercio e Turismo Alberto Sacco coinvolgeranno gli operatori incoming (le agenzie che confezionano e vendono in Italia e all'estero pacchetti turistici "dedicati") in un progetto - con tanto di bando pubblico... - per creare viaggi organizzati "su misura", per venire a Torino nei giorni del Salone: presumo qualcosa del tipo "Visit Turin and the International Book Fair", con itinerari legati al libro e alla cultura.
con questi tempi, lo faranno per i nostri pacchetti".
A detta di tutti, Ferrari sta facendo un egregio lavoro per rimettere in efficienza la struttura della Fondazione dopo le note traversìe, non ultima l'arresto del precedente direttore generale.
Una raccomandazione agli zuavi: se siete davvero ma davvero convinti di scegliere tramite bando un nuovo segretario generale dopo il 30 giugno, cominciate a muovere il culo adesso. Considerati i precedenti, per voi sei mesi sono il minimo indispensabile per mettere in piedi un bando (ed eventualmente mandarlo in vacca). E io avrei preferenza di non trascorrere un'altra estate nella casa sulla scogliera seguendo da lontano l'eco delle vostre sciagurate imprese. Preferisco il rumore del mare. Grazie.
Sul fronte degli editori il Salone ha puntato soprattutto sulle tariffe "low cost" e le agevolazioni. E gli ha detto bene.
Editori ce ne saranno tanti: erano già trecento a novembre, anche di prima fascia. Quanto ai visitatori, la squadra di via Santa Teresa non si accontenta di qualche vendita di biglietti a blocco o di simpatiche promozioni natalizie, e punta su un'operazione di marketing turistico in grande stile. Il presidente del Salone Mario Montalcini e l'assessore al Commercio e Turismo Alberto Sacco coinvolgeranno gli operatori incoming (le agenzie che confezionano e vendono in Italia e all'estero pacchetti turistici "dedicati") in un progetto - con tanto di bando pubblico... - per creare viaggi organizzati "su misura", per venire a Torino nei giorni del Salone: presumo qualcosa del tipo "Visit Turin and the International Book Fair", con itinerari legati al libro e alla cultura.
Ma il tour operator è scettico: "Ignorati i tempi del turismo"
Aggiungo il commento di un professionista del settore, apparso or ora su Fb: "Tutto molto figo; peccato che, come sempre, vengano ignorati i tempi del turismo organizzato, molto, ma molto, ma molto più lunghi di 2 o 3 miseri mesi adesso a disposizione e, alla fine, si lasci esclusivamente all'iniziativa privata di noi incoming tour operator l'onere di portare gente... Io di solito chiamo questa cosa fuffa. Più intelleggibilmente di potrebbe definire fumo negli occhi. Sicuramente noi ci daremo tutti da fare per creare qualche pacchetto ad hoc per il Salone del Libro: si tratta di un brand riconosciuto e riconoscibile in tutta Italia, probabilmente anche un po' all'estero, sarebbe poco lungimirante e commercialmente stupido farsi trovare impreparati e ignorarlo. Peccato che saranno solo prodotti-vetrina (per noi e per la città) ma non smuoveranno i flussi che l'amministrazione spera, a parte qualche manciata di turisti. Insomma, chi voleva venire verrà comunque, in ben pochi,con questi tempi, lo faranno per i nostri pacchetti".
Montalcini: "Stimolo a fare tutti insieme"
Alle critiche replica, sempre nei commenti su Fb, il presidente del Salone Mario Montalcini: "Assolutamente d'accordo, ma mi permetto di sottolineare costruttivamente che Turismo Torino sta già lavorando con voi da anni con continuità tramite i club di prodotto e altre iniziative, e che il Salone è in calendario da molto tempo e anche da 30 anni. Credo quindi che il messaggio che ho voluto dare sia semplicemente un ulteriore stimolo a fare tutti insieme e soprattutto a mettere a disposizione di operatori privati il brand del Salone per azioni mirate di incoming. Forse un nuovo modo di lavorare accogliendo idee e stimoli e partendo immediatamente con iniziative. Io credo fermamente alla forza di mettersi in gioco tutti. Il Salone può dare stimoli al privato per iniziative sempre meglio mirate .... non ho certo l'ambizione di spostare i numeri dei flussi turistici .... purtroppo .... buona domenica a tutti".Il segretario generale Ferrari resta almeno fino al 30 giugno
Intanto, come vi avevo anticipato, Giuseppe Ferrari, vicedirettore generale del Comune distaccato dallo scorso settembre "in via temporanea" alla Fondazione per il Libro come segretario generale, è stato confermato nell'incarico fino al 30 giugno. Lo ha stabilito la giunta comunale il 17 gennaio nel corso della sua prima riunione del 2017. Con la stessa delibera è stato anche confermato il distacco in Fondazione fino al 30 giugno di quattro dipendenti comunali.A detta di tutti, Ferrari sta facendo un egregio lavoro per rimettere in efficienza la struttura della Fondazione dopo le note traversìe, non ultima l'arresto del precedente direttore generale.
Il bando può attendere (non troppo, please)
I nostri baldi zuavi, a settembre, avevano dichiarato che Ferrari sarebbe rimasto in carica lo stretto indispensabile, nell'attesa di selezionare un direttore generale "vero" tramite trasparente bando da indire "in tempi brevi". All'anima dei tempi brevi. Fortunatamente gli zuavi ci hanno ripensato: dopo aver fornito tante luminose prove di sé nei bandi, sia per gli incarichi sia per la gestione di eventi, stavolta hanno fatto la cosa giusta, prolungando l'incarico a chi dimostra nei fatti di essere all'altezza del compito assegnatogli.Una raccomandazione agli zuavi: se siete davvero ma davvero convinti di scegliere tramite bando un nuovo segretario generale dopo il 30 giugno, cominciate a muovere il culo adesso. Considerati i precedenti, per voi sei mesi sono il minimo indispensabile per mettere in piedi un bando (ed eventualmente mandarlo in vacca). E io avrei preferenza di non trascorrere un'altra estate nella casa sulla scogliera seguendo da lontano l'eco delle vostre sciagurate imprese. Preferisco il rumore del mare. Grazie.
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