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SALONE, LAVORATORI ALLA DISPERAZIONE: CI PROVANO PURE CON DI MAIO, NON SI SA MAI

Un altro giorno è andato, e non è successo niente.
Premessa: l'intera storia è una solenne minchiata. Ci sono dei signori - Comune e Regione - che ancora oggi si credono in diritto di straparlare del Salone del Libro, e di chi lo organizzerà. E ci sono altri signori, il Circolo dei Lettori, convinti di dover organizzare la prossima edizione del Salone del Libro.
Peccato che "Salone del Libro" sia un marchio registrato, ad oggi "proprietà" della liquidazione dell'ex Fondazione per il Libro: a fine settembre verrà messo all'asta, insieme con tutti gli altri asset e proprietà dell'ex Fondazione. E l'unico soggetto autorizzato a parlare di Salone del Libro, di chi lo deve eventualmente organizzare e come e dove, sarà chi farà l'offerta più alta e si comprerà l'intera baracca.
Poi ci sono le storie brutte e serie. Sono le storie personali dei dodici dipendenti dell'ex Fondazione per il Libro che hanno fatto il Salone, allettati da promesse di continuità lavorativa, ricollocazioni, e chi più ne ha più ne metta. Da lunedì resteranno a casa. I loro contratti sono "sospesi", stipendio zero. 
Ieri al "tavolo di crisi" gli hanno proposto una "soluzione-ponte" del cazzo: contratti a termine per otto di loro. Quattro al Circolo dei Lettori, due alla Fondazione per la Cultura e due con il commissario liquidatore per seguire le pratiche. E i rimanenti quattro? S'arrangiano.
I dodici hanno risposto no: o tutti o nessuno.
Allora è venuto fuori che Soris sarebbe pronta ad assumerli tutti e dodici subito. Un tipico perculamento alla torinese: gente che sa di libri ed editoria e organizzazione di fiere viene piazzata a riscuotere gabelle.
In realtà, se il Circolo dovesse davvero organizzare il Salone, alcuni dei dodici servirebbero. Ma non è chiaro se sia possibile il passaggio diretto, o se serva un bando. Idem - comunque - per gli eventuali trasferimenti a Soris. Epperò si farnetica che il Circolo farà i primi bandi già entro metà luglio.
Al termine dell'incontro la Regione ha rilasciato un comunicato, formalmente attribuito pure al Comune, in precario equilibrio fra il fumoso e il ridicolo. 
I dipendenti hanno allora scritto una lettera a Chiarabella chiedendo di essere ricevuti da lei e Di Maio. So che qualche sottopancia, in Comune, gli ha riso in faccia: ma ignoro se l'immagine che suscita tanta ilarità siano Chiarabella e Di Maio che ricevono i sudditi; oppure i sudditi che sperano in Chiarabella e Di Maio.
In realtà nessuno sa con chiarezza dove si sta andando.
Ieri, intanto, il rappresentate sindacale dei lavoratori ha evocato il minaccioso precedente degli esuberi della Fondazione Musei: a mesi di distanza dalle vanterie comunali di aver "ricollocato" tutti quanti, i tre che per loro disgrazia erano destinati a "qualche partecipata municipale" sono ancora in attesa di destinazione. Per dire quanto valgono i blabla di lorsignori, e che senso abbia farsi "ricevere" da costoro.
La settimana prossima si rivedono.

Bonus track 1: Qualunquemente. La dichiarazione della Regione Piemonte

Regione Piemonte e Comune di Torino, pur in una situazione molto complicata dal punto di vista procedurale e normativo, continuano (oggi come all’inizio della vicenda) a lavorare per trovare una soluzione per la ricollocazione dei dipendenti dell’ex Fondazione Salone del Libro, i quali non possono usufruire degli ammortizzatori sociali previsti per altri comparti.
A questo scopo si stanno effettuando le opportune verifiche giuridiche onde vagliare ogni possibile soluzione che consenta di effettuare l’inserimento di questi lavoratori in altre strutture. 
Ferma restando la volontà di arrivare alla collocazione definitiva di tutti i lavoratori, per contenere il disagio dei dipendenti attualmente sospesi si è individuato un percorso che ha già definito alcune possibilità di reimpiego transitorio, e altre se ne cercheranno nei prossimi giorni, con l’obiettivo dare una risposta a tutti e 12 i lavoratori. Una parte di loro continuerà ad essere impiegata nelle procedure per la liquidazione presso la Fondazione per il Libro, altri, al fine di chiudere le rendicontazioni del Salone del Libro 2018, presso il Circolo dei Lettori e la Fondazione per la Cultura.
La Regione si è impegnata a convocare nel giro di una settimana un ulteriore incontro per una verifica puntuale della situazione.


Al Salone 2017: un cordiale colloquio fra
l'allora presidente della Camera Di Maio
e l'allora presidente della Fondazione Bray

Bonus track 2: Chiarabella, portaci da Giggino. La lettera dei dipendenti

Gentile signora Sindaca,
Come Le è noto, domani – 30 giugno 2018 – termina il semestre di distacco degli undici dipendenti della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura presso il Circolo dei lettori e la Fondazione per la Cultura Torino, iniziato il 1° gennaio scorso in conseguenza alla messa in liquidazione della Fondazione stessa.
Nonostante le complessità organizzative, i sacrifici affrontati e l’incertezza per il futuro, il distacco dei dipendenti ha garantito la continuità operativa, consentendo la più efficace organizzazione del 31° Salone Internazionale del Libro e contribuendo in modo determinante al suo successo.
Dal tavolo di crisi fra le Istituzioni e le rappresentanze sindacali dei lavoratori non è scaturita tuttavia alcuna soluzione utile a garantire ai dipendenti né un sollievo nell’immediato, né un percorso certo per il loro futuro professionale.
La procedura di liquidazione in corso non consente infatti né una proroga dei distacchi, né l’accesso a qualunque forma di ammortizzatore sociale. Da lunedì 2 luglio gli undici dipendenti in distacco sono posti in sospensione di contratto a tempo indeterminato, senza stipendio né versamenti previdenziali e senza alcun ragionevole termine temporale di risoluzione dell’impasse.
Riconosciamo alle Istituzioni il grande lavoro che stanno profondendo per dare al Salone un nuovo assetto organizzativo e una governance adeguati al ruolo nazionale e internazionale, con la nomina di Massimo Bray alla presidenza del soggetto promotore (ovvero il Circolo dei Lettori, NdG) quale primo e importante passaggio
. Auspichiamo che si possano individuare attività che consentano, nell’immediato, di impegnare il personale sospeso, e che si indìcano a breve, secondo i termini di legge, i bandi che consentano ai lavoratori della Fondazione una certa, completa e stabile ricollocazione così come più volte pubblicamente ribadito in questi mesi.
Signora Sindaca, anche in considerazione del rilievo nazionale rivestito dal Salone del Libro, attestato ancora nell’ultima edizione dalla partecipazione dei Presidenti delle Camere e dei Ministri, siamo a chiederLe cortesemente di poterLa incontrare nella giornata di sabato 30 giugno assieme al Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro del lavoro e delle politiche sociali, on. Luigi Di Maio, in occasione della Sua visita a Torino.
Siamo certi della Sua disponibilità e fiduciosi che l’incontro possa contribuire a individuare la migliore soluzione per il futuro dei lavoratori e del Salone stesso, al quale hanno legato il loro impegno e la loro passione.

I dipendenti in distacco della Fondazione per il Libro

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