Alessandro Bollo, direttore del Polo del 900 |
Arrivano i soldi: quelli nuovi e quelli vecchi...
Come ricorderete, nel 2017, tra il lusco e il brusco, Palazzo Civico s'era limitato a promettere 190 mila euro per il "pagamento delle bollette". Lo scorso marzo la Leon mi aveva però garantito che il Comune avrebbe tirato fuori pure quella bella centomila di arretrato (vabbé, sarebbero 110 mila, ma facciamo i signori...).Adesso il direttore del Polo del 900, Alessandro Bollo, mi conferma con soddisfazione che nel 2018 lo stanziamento del Comune sarà in totale di 400 mila euro: i 300 di quest'anno più i cento non pagati l'anno scorso.
Che poi i bigliettoni veri non arrivino pronta cassa bensì con anni di ritardo è purtroppo un male endemico che sta ammazzando le nostre istituzioni culturali.
... e meno male, visto che finora non è arrivato un picco
Al momento, nella tabella che elenca i contributi destinati dagli enti pubblici al Polo del 900 - consultabile on line - risulta che l'unico versamento deliberato dal Comune, ancora con la vecchia amministrazione, fu quello di 190 mila euro per il 2016, interamente pagato.Invece non compare quello del 2017, foss'anche autoridotto a 190 mila euro. E già: perché in realtà l'anno scorso il Comune non cacciò neppure quei disgraziati 190 mila euro "per le bollette". Non un centesimo, arrivò: e difatti non un centesimo è iscritto a bilancio come proveniente dal Comune nel 2017. Soldi niente: in compenso gli sbattono sul groppone pure il Museo della Resistenza.
Però, mi dice il direttore Bollo, quest'anno tutto si aggiusterà: oltre ai 300 mila del 2018, e ai centomila per il 2017, il Comune di Torino si è impegnato a stanziare una cifra extra di 170 mila euro, manco a dirlo "per il pagamento delle bollette" (ci hanno un po' 'sta ossessione delle bollette...). Totalone: il Polo del 900 si vedrebbe riconosciuti i 300 mila che gli spettano per il 2018 e 270 mila che non ha ricevuto nel 2017: se tutto filerà liscio, ovviamente.
Come dite? Che mancherebbero ancora 30 mila per arrivare ai 300 mila dovuti dal Comune per il 2017? Miiiii, ma dobbiamo sempre farci conoscere? E che saranno mai trentamila euro? V'attaccate agli spiccioli? Comportiamoci da signori! Io non faccio questioni su certe piccolezze. E la prossima volta che mi becco una multa, a Chiarabella gliela pago con lo sconticino d'uso del 10 per cento.
Il ritardo della Regione
Torniamo alla tabella dei contributi. In quel documento risultano due stanziamenti della Regione: quello del 2016 di 200 mila euro, di cui però risultano pagati soltanto 160 mila, con un arretrato quindi di 40 mila; e quello del 2017 di 300 mila euro, di cui non è ancora stato pagato un centesimo. No, dico, senza fretta, mi raccomando, che a pagare e morire c'è sempre tempo. Poi tutti a cadere dal pero quando i bilanci finiscono a puttane.Cosa intendiamo per "due terzi": una guida alle cifre
Vi aiuto a raccapezzarvi fra le cifre. Nel 2016 (anno di nascita del Polo del 900) entrambi gli enti si impegnarono a versare soltanto due terzi del contributo fissato dallo Statuto a 300 mila euro annui cadauno, poiché il Polo fu inaugurato il 22 aprile 2016, e pertanto nel primo quadrimestre dell'anno non svolse attività. La Regione quindi ridusse i suoi 300 mila a 200 mila; mentre il Comune di Fassino, in omaggio a una diversa e più creativa idea di matematica, i suoi 300 mila li fece diventare 190 mila.Poiché i cattivi esempi trovano sempre grande seguito, quella cifra nel 2017 venne entusiasticamente riconfermata da Chiarabella benché da quell'anno a norma di Statuto scattasse anche per il Comune l'impegno integrale per 300 mila euro.
That's all, folks. E adesso mi guardo in pace Brasile-Messico.
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