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UN CAPODANNO DA MEZZO MILIONE. MA ANCHE MENO

Sotto l'albero dei pacchi. Da sin. Sacco, Leon, Appendino
e il mago Rolfo presentano il Capodanno Magico di Torino
"Quattrocentottantanovemila euro!", risponde una spigliata Leon alla mia ineluttabile domanda su quanto costerà il "Capodanno Magico" di piazza Castello. E in un empito di trasparenza aggiunge: "E altri 242 mila per le varie manifestazioni natalizie".
Io annaspo, ma mi taccio come deve tacere il cronista. 
Però mi si vede il fumetto sopra la testa, e nel fumetto c'è scritto "Me cojoni!", come da articolo 7 della Costituzione romana.
Loro - oltre a Maiunagioia in conferenza stampa ci sono anche Chiarabella e l'Assessore Triste - se ne accorgono, del fumetto "me cojoni!". E mentre noi cronisti sfolliamo, Maiunagioia ci richiama per precisare: "A proposito dei costi: la città se ne fa carico per il 30 per cento, il resto è pagato dagli sponsor".
Sticazzi, penso io (sempre in ossequio all'articolo 7 della Costituzione romana). Il principale sponsor del Capodanno Maggico - come di quasi tutto il resto, in città - è la solita Iren: partecipata comunale da tempo immemore sponsor prontacassa delle alzate d'ingegno dei sindaci di Torino, come ebbi modo di sottolineare nel pacato post "Festival comunali: fate la straminchia che vi pare, ma non perculatemi con la storia che paga lo sponsor".
A onor del vero, nella delibera per il Natale e Capodanno Maggici il Comune si impegnava a mettere di tasca propria fino a 295 mila euro: per cui, se i conti tornano, qualcosa ha risparmiato.
Ad ogni modo. Noi cronisti annotiamo i 489 mila (me cojoni!) e l'apporto degli sponsor (sticazzi...) e togliamo il disturbo. Ma la conferenza stampa di presentazione del Capodanno Maggico continua con altri mezzi: nemmeno mezz'ora dopo, mentre mi sorbisco un cappuccino da Baratti, l'adorabile portavoce comunale mi chiama al cellulare per avvisarmi che "vi faremo avere le cifre precise".
"Come, precise? - obietto io: - non le ha già dette la Leon in conferenza stampa?". 
"Sì, però vogliono darvi dei dati più precisi", replica l'adorabile interlocutrice. 
E vabbé. Aspettiamo 'sti "dati più precisi".

Contrordine compagni: trattasi di 429 mila euro, non 489 mila

Passano tre ore e mi arrivano i "dati più precisi".
Maiunagioia s'è sbagliata. Il costo totale non è 489 mila euro. E' 429 mila euro. Ecchessaràmai? Sessantamila più, sessantamila meno... 

No, davvero. E' Broadway.
Detto questo, l'adorabile ufficio stampa mi sciorina il dettaglio della spesa per la notte di San Silvestro. Sul totale di 429 mila euro, i costi artistici, tecnici e di allestimento ammontano a 247 mila euro. Ma ciò che pesa, dopo i fatti di piazza San Carlo e le nuove disposizioni in materia di pubblici spettacoli, è la sicurezza: personale, attrezzature eccetera eccetera fanno almeno 160 mila euro. Per la Siae e spese varie se ne vanno altri 22 mila euro. Mi informano anche che la spesa a carico della Città per il Capodanno in piazza Castello è di 156 mila euro, il resto è messo a disposizione dagli sponsor.

La magia tira e dà una gioia a Maiunagioia

Che poi stamattina la presentazione del Capodanno Maggico era andata un bijou, con Maiunagioia sinceramente gioiosa nell'annunciare i primi successi delle maggiche manifestazioni natalizie: lieta snocciola le cifre (spero giuste, almeno queste) dei due primi weekend dicembrini: 1200 visitatori dell'Illusionarium di piazza Solferino, 600 "diplomi di magia" distribuiti ai bimbi al Cortile del Maglio, 50 mila visite sul sito "Natale a Torino"; nonché grandi aspettative per una città piena di turisti attratti dal tema magico e dalla prospettiva del "più grande spettacolo di magia del mondo".

Masters of Magic: promossi all'esame-web 

Che poi, da quel che ho potuto dedurre dai filmati, è probabile che quello proposto da Masters of Magic sia in effetti un degno spettacolo, in stile Las Vegas, con luci e effetti speciali e trenta artisti sul palco. 
Almeno giudicare dal sito web, questi di Masters of Magic non mi sembrano degli improvvisati: risultano stabili collaborazioni con Rai, Mediaset e Sky, esibiscono un portfolio di show adeguati, dispongono di un network di artisti fra i quali compaiono anche celebrities come David Copperfield e Uri Geller (che ovviamente non saranno a Torino). 
Non essendo un esperto del settore non posso valutare la consistenza dei nomi (Topas & Roxanne, Yanyan Ma, Sos & Victoria, Kai Leclerc, Alessandro Politi, le Angels e i Vertigo) che si esibiranno in piazza Castello. Il presentatore Walter Rolfo dice che sono tra i migliori al mondo: però, ripeto, non frequento gli spettacoli di illusionismo e prestidigitazione, e di conseguenza non mi azzardo a dire se lo show torinese vale davvero 429 mila euro. Può benissimo essere. Gli artisti impegnati sul palco, mi dicono, saranno una trentina, e non li paghi con le noccioline. E le nuove disposizioni sulla sicurezza hanno fatto aumentare a dismisura le spese: pure questo si sa.

Troppo caro? Dipende se funziona

D'altronde, divisi per i 15 mila spettatori indicati come agibilità massima di piazza Castello, 429 mila euro fanno 28,6 euro a spettatore: un "biglietto" di medio livello. Ma se lo show merita, e attrarrà molti visitatori che riempiranno alberghi e ristoranti, sarà un buon investimento. Sempre meglio, comunque, dei soldi buttati nel cesso dodici mesi fa, quando per i quattro capodanni tristi Chiarabella & Co avevano speso in totale 300 mila euro (per la precisione 294 mila), ovviamente con larga sponsorizzazione Iren. C'era anche Banca Intesa, che stavolta non ha abboccato.
Aggiungo, per non farci mancare nulla, un esempio della vecchia gestione: per il modesto Capodanno 2014 con Paolo Belli, Filura spese 170 mila euro, ri-ovviamente con larga sponsorizzazione Iren. Allora c'era pure Fondazione Crt, che stavolta non ha abboccato. 
Il record di costo per un Capodanno dell'era-Fassino fu nel 2013: si spesero 343 mila euro, con lo spettacolo di videomapping ad alta tecnologia che da solo inghiottiva la metà dell'intero budget. 
Morale: è vero che in passato si è speso molto meno, ma spesso si è speso malissimo. Vediamo come andrà stavolta. Il giudizio è sospeso.

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