Sul numero di "Extratorino" www.extratorino.it ora in edicola c'è una mia intervista con Giuliano Sangiorgi, il cantante dei Negramaro. Per incuriosirvi, pubblico qui l'introduzione. Però l'intervista dovrete leggervela su "Extratorino", se ve la metto tutta qui il direttore Iaccarino mi toglie il saluto.
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La copertina di "Extratorino" |
Lo confesso. Questa è un’intervista telefonica. In genere
non mi piacciono le interviste telefoniche, se non conosci bene l’intervistato,
perché non riesci a immaginarne la faccia mentre ti parla: e ascoltare le
parole di qualcuno senza guardarlo in faccia è un bell’handicap. Comunque, è un
handicap che condivido con i lettori di questa intervista,
quindi posso sentirmi onorato. Piuttosto è
grave che non conosca personalmente Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Vabbè, ci
siamo incrociati qua e là, buongiorno buonasera, una volta a Sanremo quando
parteciparono tra i Giovani, nel 2005, un’altra – mi pare fosse il 2007 - alla
Mostra del cinema di Venezia quando i Negramaro ci portarono il loro
rockumentary “Dall’altra parte della luna”; e poi in giro per festival, ma
niente di speciale, non un’intervista o un po’ di chiacchiere per annusarsi.
Capita: in trent’anni ho incontrato chiunque, grandi e piccini, fuoriclasse e
mezzecalzette, punkettoni e neomelodici: però i Negramaro mi mancavano. E tutto
sommato non me ne facevo un cruccio. Anche perché – terza confessione,
particolarmente impegnativa per uno che si appresta a scrivere un articolo sui
Negramaro – non è che io straveda per i Negramaro. Sì, certo, li considero
molto bravi, anche interessanti. E come tutti ho amato canzoni come “Parlami
d’amore” e la lussureggiante cover di “Meraviglioso” di Modugno. Ma sapete
com’è: ci sono musicisti anche bravi che non ti viene in mente di ascoltare
quando guidi, o quando te ne stai a casetta e ti scegli il vinile da mettere
sul piatto (metto ancora vinili sul piatto, io…). I Negramaro non mi vengono in
mente. Ecco tutto. E’ colpa mia, accetto il disprezzo dei fan dei Negramaro, ma
era giusto che ve lo confessassi, prima di proseguire. D’altra parte, quando
quelli di “ExtraTorino” mi hanno chiesto se volevo intervistare Giuliano
Sangiorgi, per presentare il concerto che i Negramaro terranno il 28 novembre
al PalaOlimpico di Torino, ho traccheggiato un po’. Per dirsela tutta,
sospettavo che Giuliano Sangiorgi potesse starmi antipatico – così, a pelle – e
vi assicuro che non c’è nulla di più fastidioso che intervistare uno che ti sta
antipatico. Ancor peggio se lo intervisti al telefono: non puoi neppure
vendicarti versandogli il caffè sui pantaloni.
Per mia fortuna sono un ragazzo curioso, e così la curiosità
di conoscere questo famoso Giuliano Sangiorgi ha avuto il sopravvento sui miei
pregiudizi. Mi è andata di lusso, perché ho scoperto che Giuliano Sangiorgi -
al telefono, ma non c’è motivo per cui dovrebbe essere diverso a faccia a
faccia – è una delle persone più cortesi, intelligenti e interessanti che mi
sia capitato di intervistare di recente. E anche non di recente. Così
l’intervista è stata un piacere, e ho pure deciso che il 28 novembre sarò in
prima fila al PalaOlimpico. Beh, proprio in prima fila no, non ci ho l’età.
Però ci sarò.
Per quelli messi ancor peggio di me, che sanno poco o nulla
dei Negramaro, aggiungo che si tratta di una band pugliese (per la precisione,
vengono dal Salento) in scena da dieci anni e oggi ai vertici del successo:
sono stati il primo gruppo italiano a riempire lo stadio di San Siro con un
sold out da 40 mila spettatori nel 2008. Con Sangiorgi – cantante, chitarrista
e leader del gruppo, 34 anni, da Nardò – suonano Emanuele Spedicato (chitarra),
Ermanno Carlà (basso), Danilo Tosco (batteria), Andrea Mariano (tastiere) e
Andrea De Rocco (campionatore). E sì, si chiamano Negramaro per via del vino. Se
volete sapere altro, cercate su internet. Io adesso passerei all’intervista,
con un’ultima premessa. In tutte le interviste si parla tanto da riempire un
libro, anche se devi scrivere massimo duecento righe. Quindi molte cose restano
fuori. Così capita anche in questa intervista a Giuliano Sangiorgi, ed è un
peccato, perché – essendo persona cortese, intelligente e interessante – dice
cose cortesi, intelligenti e interessanti, che è un peccato lasciare fuori. Ma
va così: e dovendo scegliere, considerato che siamo a Torino, ho privilegiato
le cose “torinesi” che mi ha detto Giuliano Sangiorgi. Perché Giuliano
Sangiorgi è un torinese – come tanti altri pugliesi peraltro. Ma lui è un
torinese dello spirito, e molto amerebbe vivere a Torino pur continuando a
vivere, felicissimo, nel suo bel Salento dove tanti torinesi molto
amerebbero vivere, pur vivendo felicissimi (più o meno) a Torino.
ecco con l'ultima parte ho perdonato il tuo disinteresse per i Negramaro prima di questa intervista! ;) Una torinese, amante dei Negramaro che anche se non ha più l'età andrà in prima fila...e vorrebbe vivere in Salento! :) Grazie Stefy79
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