Mi capita di rado di tornare a rivedere uno spettacolo. Stasera, per "Chelsea Hotel", faccio un'eccezione. E non perché gli autori-protagonisti sono due amici, Massimo Cotto e Mauro Ermanno Giovanardi. Ma perché è davvero uno spettacolo che vale la pena. Soprattutto per noi stagionati rockettari. Perché la storia dell'albergo di New York da dove sono passati un po' tutti - da Leonard Cohen e Janis Joplin, che ci fecero l'amore, ad Arthur Clarke, che ci scrisse "Odissea nello Spazio" - è la storia della vita che abbiamo attraversato. Una vita, a conti fatti, piuttosto interessante. "Chelsea Hotel" va in scena stasera alle 21 al teatro Matteotti di Moncalieri (via Matteotti 1).
William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h
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