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GAM-RIVOLI: LA GRANDE FAMIGLIA E LA NOMINA MANCATA

Giambattista Tiepolo: "Venezia riceve l'omaggio di Nettuno" (Venezia, Palazzo Ducale)
Sentite, io non voglio fare il complottista. Anzi, io detesto i complottisti. Però è un fatto che da qualche tempo a questa parte ogni qualvolta si mette mano ai vertici dei musei torinesi, salta fuori qualche intreccio di nomi certamente casuale, ma quantomeno stravagante.
Vi ho raccontato la strana storia della nomina di Marco Biscione alla direzione del Mao. Quel Biscione, già potente direttore dei Musei Civici di Udine, che aveva stretti rapporti con Francesco Paolo Campione, direttore del Museo delle Culture di Lugano - museo a sua volta legato al Mao da un discusso accordo di "consulenza".

I crucci di Patrizia

Adesso arriviamo al bando per il nuovo direttore di Gam e Castello di Rivoli. Alla fine è stata scelta Carolyn Christov Bakargiev: immagino la scelta migliore (e comunque prevista). Assai voluta dagli assessori Braccialarghe e Parigi. Brava è brava, lo dicono tutti. Con un unico difetto: lo stipendio, non esiguo, di 150 mila euro lordi annui per 5 anni. Ciò potrebbe preoccupare la presidente della Fondazione Torino Musei, Patrizia Asproni, che ha - come tutti - problemi di bilancio, deve recuperare il costo della ristrutturazione del Mao (ufficialmente 15 mila euro, ma la cifra potrebbe essere maggiore) e per risparmiare è costretta a inventarsene di ogni - tra cui azioni sconsiderate come la "semichiusura" della biblioteca della Gam.
Quindi, per Patriziona una direttrice "importante" come la Carolyn potrebbe costituire, oltre che una risorsa, pure un problema. E non soltanto per il compenso. Metti che questa appena arrivata si intestardisca a riaprire la biblioteca della Gam...

Il candidato "veneziano"

Ma tra i nomi indicati dalla commissione incaricata di selezionare le candidature alla doppia direzione è stato in corsa fino all'ultimo anche Luca Massimo Barbero, 52 anni, nato a Torino, già direttore del Macro di Roma e curatore associato del Guggenheim di Venezia. La lotta per l'investitura è stata durissima. Tanto che la scelta del doppio direttore ha richiesto interminabile istruttoria (il bando si era chiuso ai primi di gennaio) e in extremis è ancora slittata di ventiquattr'ore. Non prima di aver provocato le dimissioni del presidente del Castello di Rivoli Giovanni Minoli, in disaccordo con la nomina che si stava profilando - ma non ho capito se si riferisse alla Christov-Bakargiev o a Barbero...

La commissaria "veneziana"

Ora: la commissione selezionatrice era formata da Francesco Manacorda, ex direttore di Artissima e oggi direttore artistico della Tate Liverpool; Bernard Blistène, direttore del Muséee National d'Art Moderne-Centre Pompidou (incidentalmente, il museo che ha prestato le opere della mostra "Modigliani e la bohème di Parigi" in corso con moderata fortuna alla Gam); e infine da Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia.

Il pronubo Biscione


Qualcuno si domanderà se Luca Massimo Barbero (curatore del Guggenheim di Venezia) e la commissaria Belli si conoscessero. E certo che si conoscevano: ma non come si conoscono un po' tutti nell'ambiente. Si conoscevano perché entrambi facevano parte della commissione scientifica del museo Casa Cavazzini di Udine. E sapete chi li aveva nominati in quella commissione? Ovviamente il Marco Biscione: che aveva avuto modo di apprezzare Barbero quando (ipse dixit) avevano lavorato insieme alla mostra su Carlo Ciussi proprio a Casa Cavazzini. Sicché, dovendo formare una commissione scientifica per la stessa Casa Cavazzini, a Biscione (sempre ipse dixit) "era nata l'idea di proseguire la collaborazione".

La grande famiglia
 
Dunque, riassumiamo:
1) Gabriella Belli, uno dei membri della commissione incaricata di selezionare gli aspiranti alla direzione di Rivoli e Gam, faceva parte della stessa commissione scientifica a Udine dove siedeva uno dei candidati alla direzione di Rivoli e Gam, Luca Massimo Barbero.
2) Gabriella Belli e Luca Massimo Barbero lavorano entrambi in istituzioni museali veneziane.
3) Nella commissione di Udine li aveva voluti Marco Biscione, oggi direttore del Mao, quand'era direttore dei Musei Civici di Udine, esperienza peraltro conclusa in modo piuttosto burrascoso.
4) Marco Biscione era stato nominato direttore dei Musei Civici di Udine (non senza polemiche) da una commissione di cui faceva parte Francesco Paolo Campione, oggi consulente del Mao.
Insomma, nulla di irregolare. Tutto perfettamente legale. È soltanto la storia di una grande famiglia felice; che però all'ultimo non è riuscita a riunirsi. 

Commenti

  1. Bravi Braccialarghe e Parigi che stavolta hanno scelto il meglio per la città. Una nomina che tiene il passo con quella di Greco all'Egizio. Fa davvero piacere pensare che stavolta ha vinto il merito.

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