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SALONE-CIRCOLO: LA LOUNGE SI FA (E SENZA RETICOLATI)

Non so a voi: ma a me, ogni volta che leggo o sento di qualche "polemica" fra Salone del Libro e Circolo dei Lettori - meglio: fra Picchioni e le signore direttrici del Circolo, Parigi prima e adesso Rebola - tornano alla memoria i versi sbarazzini di quella canzonetta goliardica, "didietro al monumento di Mazzini / facevano all'amore i ragazzini / e dopo tante liti e tante beghe..." con quanto segue. Insomma, non le prendo troppo sul serio. Le considero parte del folklore culturale torinese; benché negli anni abbiano causato ai diretti interessati formidabili acidità di stomaco.

Care memorie di piccoli scazzi

Ricordo con sorridente nostalgia, per restare su temi d'attualità, gli sbattimenti della Parigi ad ogni Salone, quando scopriva che Picchioni le aveva rifilato, per la lounge del Circolo, un posto che Antonellina giudicava "disagiato" (in effetti il vecchio Picchio tendeva a piazzarla vicino ai cessi...). Non appena possibile - ovvero quando è diventata assessore - la ragazza ha comunque ricambiato gli scherzetti ammollando a Picchio quel mastino della Cogoli in consiglio d'amministrazione, con l'evidente mandato - sempre smentito ma nei fatti brillantemente assolto - di fargliela trovare lunghissima.
Nihil novi sub sole. E sotto il sole di Sardegna non mi sono emozionato più di tanto quando ho letto dell'ultimo battibecco sulla "lounge" che dovrà plasticamente rappresentare, nei giorni di Librolandia, l'abbraccio sempre più stretto fra Salone e Circolo.

Maurizia vede Rolando: incidente chiuso

Difatti, tornato dal mare, scopro che anche a Torino c'è calma piatta. Stamattina la direttrice del Circolo Maurizia Rebola ha incontrato il presidente del Salone Rolando Picchioni (detta così suona molto ufficiale) e dopo una cordiale chiacchierata e un altrettanto cordiale chiarimento hanno convenuto che la lounge comune - largamente annunciata in sede di presentazione del Salone - si farà. E non ci saranno nemmeno i reticolati in mezzo.

Rudi e schietti

La questione era nata per una sortita picchioniana un po' rude ("Difendo la nostra identità: con il Circolo non siamo sposati, ma se ci tengono vediamo cosa potremo fare") seguita a stretto giro di posta da una replica altrettanto rude del presidente del Circolo Luca Beatrice ("Per me l'accordo con il Salone su alcuni progetti è carta straccia: non si cambia idea all'ultimo"). Ciò, in  teoria, metteva a rischio l'intero piano di collaborazione su Torino Spiritualità, Forte di Exilles e Maison Musique, non solo la lounge unificata. Ho però l'impressione che si sia trattato più che altro dello scazzo fra due caratterini poco inclini all'eufemismo felpato.
La paziente Rebola ha ricucito, evitando sagacemente il contatto diretto fra i due e appianando il contrasto. E la nave va.
Appuntamento quindi al Salone, per un drink nella lounge unificata. Se però quando arrivo vedo dei signori con il casco blu, faccio dietrofront. Con i proiettili vaganti non si sa mai.

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