Ricevo e volentieri pubblico il comunicato stampa di AccaAtelier, manifestazione d'arte autogestita che è cominciata ieri e prosegue fino a domani. Ciò che mi interessa non è tanto l'iniziativa in sé - che non conosco bene, benché da una svelta lettura mi sembri meritevole - quanto l'eccellente comunicato: un modello per i tempi nuovi che vive Torino. Con apprezzabile pragmatismo, il testo sottolinea la presenza della rassegna nelle fatidiche Periferie, cavallo di battaglia di madamin Appendino.
E' una tendenza che ho cominciato a notare all'indomani del ribaltone elettorale. Da quel dì, qualsivoglia manifestazione (e badate, non soltanto quelle finanziate dal Comune: AccaAtelier, ad esempio, non riceve un centesimo di contributi pubblici), e di conseguenza ogni comunicato e ogni conferenza stampa, non mancano di proclamare una vibrante adesione alle Periferie.
E' una tendenza che ho cominciato a notare all'indomani del ribaltone elettorale. Da quel dì, qualsivoglia manifestazione (e badate, non soltanto quelle finanziate dal Comune: AccaAtelier, ad esempio, non riceve un centesimo di contributi pubblici), e di conseguenza ogni comunicato e ogni conferenza stampa, non mancano di proclamare una vibrante adesione alle Periferie.
Il fenomeno oggi è sotto gli occhi di tutti: da Biennale Democrazia a Torino Spiritualità, a MiTo, ho sentito quella parola, Periferie (o l'omologa Decentramento), citata, ripetuta, ribadita con orwelliana insistenza. Spesso si tratta di non-notizie, poiché l'attenzione alla ggente e alle attività decentrate sono il più delle volte una tradizione sperimentata, da MiTo per la città al Salone Off. Ma il bravo organizzatore sa adeguarsi, e il comunicatore esperto sa quali tasti pigiare, quando le nuove circostanze impongono nuove strategie. Come dice il proverbio? Bisogna attaccare l'asino dove vuole il medesimo.
Pertanto, nell'ambito del programma educational "istruzioni per l'uso del sindaco", pubblico - davvero volentieri, a beneficio di uffici stampa, promoter, agenzie, operatori culturali e altri addetti del settore - il comunicato di "AccaAtelier". I neretti sono miei, a sottolineare i passaggi più appendinescamente corretti.
Pertanto, nell'ambito del programma educational "istruzioni per l'uso del sindaco", pubblico - davvero volentieri, a beneficio di uffici stampa, promoter, agenzie, operatori culturali e altri addetti del settore - il comunicato di "AccaAtelier". I neretti sono miei, a sottolineare i passaggi più appendinescamente corretti.
Un comunicato-modello
ACCA è una rete internazionale autogestita, una struttura di modello europeo, leggera ma tenace, che mette in relazione diretta gli artisti e il pubblico. Un’idea nata per aprire le porte degli studi creativi che un piccolo gruppo di artisti torinesi ha trasformato nel corso di tre anni in un network che raggruppa più di duecento nomi non solo in Piemonte, ma anche in Italia e in Europa.
AccaAtelier, l’evento principale dell’associazione ACCA, per tre giorni dal 16 al 18 settembre a Torino, è una festa dell’arte alla quale gli artisti invitano il pubblico che muovendosi attraverso la città, dal centro alle periferie, crea una nuova relazione diretta e senza mediazioni fra chi inventa l’arte e chi la frequenta da collezionista, appassionato o da semplice curioso.
Per vedere da vicino, quasi toccando con mano, il luogo nel quale ispirazione, prove, errori, rifacimenti e sperimentazioni diventano arte: lo studio d’artista, normalmente inaccessibile, ricco di fascino e mistero.
E se nei primi due anni è stato coinvolto principalmente il centro della città, la caratteristica del 2016, che promette di coinvolgere 220 artisti in cinquanta spazi, è quella di aprirsi al territorio. Perché gli artisti, moderni colonizzatori di periferie, vogliono affermare il loro ruolo nei processi di trasformazione del territorio. Se la massima concentrazione di studi d’artista è infatti nel quartiere di Vanchiglia e tanti sono in San Salvario, AccaAtelier propone un viaggio anche in San Donato, San Paolo e Barriera di Milano. Senza dimenticare il quartiere Aurora, dove in tanti hanno trasferito la loro base di lavoro. L’edizione 2016 vuole così sottolineare il legame strettissimo e dinamico che esiste fra l’artista e il suo territorio, una relazione che si rafforza se si riconosce l’importanza dell’arte per la creazione del senso di comunità. Gli artisti di AccaAtelier non solo aprono le porte dei propri studi invitando il pubblico ad entrare, ma a loro volta escono fuori, parlano alle persone, portano l’arte in strada.
Presentazioni, incontri, video installazioni, concerti, vere e proprie mostre: la tre giorni di AccaAtelier sarà un melting pot di iniziative, occasioni e spunti per abbracciare gli artisti e per vedere le loro opere molto prima che entrino nel circuito delle gallerie, delle esposizioni e dei musei. Dove pennelli, scalpelli, pezzi di carta, macchine fotografiche e computer sono gli strumenti per trasformare il pensiero in un pezzo unico.
Il programma di AccaAtelier 2016 si apre venerdì 16 con la presentazione del progetto e con un talk, a cura di Fannidada, in Piazza Foroni. Una delle più vivaci piazze di Barriera di Milano, vibrante delle energie del mercato rionale nel quale si mescolano cittadini vecchi e nuovi, sarà infatti il luogo dell’incontro di tutti gli artisti che partecipano al progetto e occasione per dialogare intorno al tema Arte alla periferia. A partire dalle 20.30 per alcune ore Piazza Foroni si trasformerà in un luogo d’incontro con l’arte dove discutere del rapporto tra arte e periferie urbane e artistiche con Alessandro Bulgini artista, Maurizio Cilli architetto, Silvia Casolari e Davide Monopoli fondatori del Mufant (MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza), Erika Mattarella responsabile Bagni Pubblici di Via Agliè e Lorena Tadorni A.R.T. Attività e relazioni con il territorio.
Sabato 17 settembre dalle 12 alle 24 e domenica 18 dalle 10 alle 22 la scoperta della città passa attraverso le porte di 50 atelier, 220 artisti e più di 40 eventi tra performance, concerti, laboratori per bambini, tour in bicicletta, aperitivi, colazioni, workshop, pitture dal vivo, street art.
Fra le molte proposte sabato 17 settembre un’altra piazza di Barriera di Milano, Piazza Bottesini, si trasformerà dalle 15.30 in un laboratorio condiviso nel quale la piazza verrà arredata da messaggi disegni pensieri colori per un’azione visiva nel quartiere grazie al “presidio artistico circolare” di Sarah Bowyer, Annalisa Bottini, Nella Caffarati, Elvira Sanchez Lopez e la poetessa Maria Abbrescia Maggi. In Largo Montebello il Fagiolo Magico propone dalle 15.30 un laboratorio di street art per bambini, in collaborazione con Associazione Acca e con Square23 nel quale l’artista Ale Puro insegna ai bambini a relazionarsi con la città attraverso l’arte e uno sguardo nuovo (info@ilfagiolomagico.com).
Per chi vuole coniugare arte e pedalate Bike Pride propone tour in bicicletta alla scoperta dei studi degli artisti di AccaAtelier: con partenza sabato 17 e domenica 18 settembre alle 15 da Piazza Carlo Alberto angolo Via Principe Amedeo (5 euro per i soci Bike Pride, 10 per i non soci – prenotazioni a cicloturismo@bikepride.it).
E se una visita agli studi può essere una occasione per scoprire la nuova Barriera di Milano ecco che il Museo Ettore Fico offre anche l’ingresso ridotto a 5 euro a tutti coloro che presentano in cassa la mappa di AccaAtelier.
Con AccaAterlier l’arte diventa luogo fisico, spazio di interazione culturale e sociale in cui le reciproche capacità si incontrano generando progetti condivisi. Una visione comune che rappresenta l'impegno di tanti artisti a essere parte di una comunità in cui le relazioni rivelano il vero capitale su cui costruire il sistema artistico di domani. Entrando in un portone, scoprendo un interno cortile, sorprendendosi del mondo dietro un cancello altrimenti chiuso, il pubblico potrà entrare nel mondo dell’artista, nel suo spazio-laboratorio per assistere a tutto ciò che una mostra "non mostra”, inventando così un nuovo spazio espositivo che prima non esisteva.
che palle! e' come quando qualcuno ti spiega la barzelletta..... ci vediamo al Regio?!
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