Passa ai contenuti principali

FASSINO CAMBIA IDEA: E MI PLAGIA

Poi dicono che uno li ha in ghignone. Vabbé, alla lunga manderebbero ai pazzi l'uomo più paziente.
Sentite l'ultima. Ieri Fassino scrive su Facebook un nobile appello contro i tagli forsennati alla cultura annunciati dalla giunta appendinesca. Vi ricopio il post, ma se non vi fidate e volete l'originale lo trovate qui.
"Sostenere - come ha dichiarato la Sindaca Appendino - che si tagliano i fondi alla cultura per evitare di chiudere degli asili è un affermazione demagogica, preoccupante e dannosa (Piero? Mi senti? Guarda che è esattamente quello che diceva il tuo assessore al Bilancio Passoni quando tagliavate voi, e io m'incazzavo come una iena, NdG).
Demagogica perché si usa un argomento troppo facile per essere vero. Vi è forse qualcuno che sarebbe favorevole alla chiusura degli asili per finanziare altre spese ? Evidentemente no. Ma non sta scritto da nessuna parte che l'unico modo per finanziare la cultura sia chiudere gli asili. Non è davvero credibile che in un bilancio di oltre 1 miliardo non sia possibile recuperare i 6 milioni necessari a mantenere alla cultura le sue risorse.
Ma quell'affermazione è anche preoccupante perché rivela un'idea vecchia e sbagliata: e cioè che la cultura sia un lusso superfluo, la prima voce di bilancio da tagliare ogniqualvolta si debba far fronte a una esigenza.
È grave che non si comprenda che la cultura è un fattore "costitutivo" dello sviluppo. L'investimento in cultura alza la qualità e la attrattivita' di un territorio. Nessuno va a vivere, studiare, lavorare, investire, inventare in una città desolata. Vorrà pur dire qualcosa che oggi tutte le città investano in cultura.
E, dunque, tagliare i fondi per le istituzioni culturali è una scelta dannosa perché la cultura è un motore di investimenti, di attività, di servizi, di lavoro, di turismo, di innovazione.
In questi anni Torino si è affermata come una capitale di cultura - tre ministri della cultura hanno parlato di "modello Torino" - e chiunque ha potuto constatare in prima persona quanto l'investimento culturale abbia dato a Torino più alta qualità di vita, attrattività di investimenti, flussi turistici impensabili, eventi internazionali e una immagine nuova e dinamica della città.
Insomma, tagliare sulla cultura significa compromettere quanto si è costruito in questi anni e mettere seriamente a rischio il futuro di Torino".
Cavolo, parole sante. Vorrei averle scritte io.
Ma a ben pensarci le ho scritte io.
Le ho scritte per anni.
Gli anni di Chiamparino e Fassino sindaci.E allora, Piero, mi spieghi perché quando queste cose le scrivevo io voialtri vi incazzavate come delle iene con il mal di denti?

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da