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LA BENEMERITA ALLA GAM: COSA NON SI FA PER "COLORI"


L'Arma per l'arte. Christov Bakargiev a cordiale colloquio con l'appuntato
Pensavo di averle viste tutte.
Invece no. Questa l'avevo mai vista: chiamare i carabinieri per entrare a una mostra d'arte.

E' stato un giorno meraviglioso. 
E stasera me ne vado a dormire con quattro certezze in più:
1) Torino ha fame di cultura e non soltanto di aiuole sfalciate;
2) I carabinieri sono al servizio del cittadino anche quando il cittadino ha pretese un po' strambe;
3) La Gam è fuori dal tunnel, e la direttrice Carolyn Christov Bakargiev ha fatto centro con la sua mostra "Colori";
4) Carolyn Christov Bakargiev è una personcina ammodo e una perfetta padrona di casa.
A tali certezze posso aggiungerne una quinta, personale: come cronista ho più culo che anima.
Perché oggi pomeriggio ero partito col piede sbagliato. Il mio progetto era visitare finalmente
"L'emozione dei colori nell'arte" alla Gam e al Castello di Rivoli. Appuntamento subito dopo pranzo. Poi un contrattempo, un rinvio, un altro contrattempo, e insomma non sto a raccontarvi i fatti miei, ma va tutto a pallino.
Passate le quattro, però, vedo il bel sole e decido che almeno alla Gam, pure da solo, posso farci un salto. M'infilo una giacchetta primaverile e vado.
Respinti davanti alla Gam. Il signore coi baffi (a destra) s'è sentito le sue
Mancano pochi minuti alle cinque quando mi presento splendido splendente all'ingresso della Galleria e ci trovo un capannello di delusi e respinti fronteggiati da un signore coi baffi che, sul cancello, s'affanna a spiegare ai delusi e respinti che le casse di norma chiudono alle cinque ma oggi si è dovuto bloccare la vendita dei biglietti in anticipo perché le sale sono piene zeppe di visitatori, ed è impossibile farne entrare altri.
I delusi e respinti mugugnano; alla fine i più si rassegnano; ma si sa, c'è sempre il fumino che s'incazza.
Il fumino di giornata è un signore piuttosto distinto che prima pianta un canaio al signore coi baffi, poi si appella ai suoi diritti, e dulcis in fundo se ne esce con la massima minaccia concepibile per un distinto signore italiano: "Adesso chiamo i carabinieri!".
Magic moment. Io, che stavo per girare sui tacchi, mi blocco. Fammi sognare: io sono qui, e sta succedendo sotto i miei occhi. C'è uno che minaccia di chiamare i carabinieri pur di visitare una mostra d'arte. Non ci posso credere.
Ma il dio di Gabo oggi è generoso e ha deciso di profondere su di me ulteriori grazie.
Il signore distinto s'attacca al cellulare e chiama per davvero i carabinieri.
Giuro.
Chiama i carabinieri e gli dice che lui è davanti alla Gam e vuole visitare la mostra ma glielo impediscono e vengano loro a ristabilire il suo buon diritto di visitare mostre.
Io, in estasi, seguo con spasmodica curiosità. Mi domando se il carabiniere al telefono lo sfanculerà subito o se invece gli risponderà "sì sì, stia lì che arriviamo", e poi, chiusa la comunicazione, dirà al collega "niente, era solo un matto che voleva entrare a una mostra...".
Né l'una né l'altra. Dopo neppure cinque minuti arrivano sul serio. In due. Nei secoli fedeli. Con l'auto dei carabinieri e tutto il resto comprese le strisce rosse sui pantaloni e i berretti d'ordinanza. Carabinieri autentici, insomma. Peccato non abbiano il pennacchio come quelli di Pinocchio, ma non si può pretendere. Già così è troppa grazia.
L'Arma per l'arte 2. I militari nel corso dell'intervento alla Gam
Identificano solerti il signore distinto che li ha chiamati. Già che ci sono identificano anche il piccolo Gabo che scatta foto come se non ci fosse un domani, e adesso è orgogliosissimo perché GabosuTorino finirà su un rapporto dei carabinieri e se non è questa la gloria ditemi voi cos'è. 
Poi interpellano il signore coi baffi che sta al cancello della Gam, si fanno spiegare la situazione e insomma, come dicono i carabinieri, procedono agli accertamenti.
In quella compare Carolyn Christov Bakargiev.
Make my day. Il film continua.
La direttrice esce, parla con chi è ancora lì ad aspettare non si sa che, si scusa per il disagio, invita i delusi e respinti a tornare, suggerisce di andare a Rivoli con la navetta gratuita perché Rivoli è aperto fino alle sette e c'è meno gente.
L'appuntato, ad ogni buon conto, identifica pure lei. E prende nota delle sue dichiarazioni. 
Carolyn dichiara all'Arma: "Siamo sorpresi anche noi, in questo weekend siamo attorno ai 3600 ingressi, non ci aspettavamo tanta gente tutta insieme, lo scorso weekend c'era pubblico, ma normale, oggi abbiamo bloccato gli ingressi in anticipo perché le sale sono al limite della capienza". Apprenderò in seguito che, soltanto oggi, i visitatori sono stati ben 1642.
L'appuntato apprezza, ma le fa notare che ci vorrebbe un cartello per avvisare il pubblico. Carolyn concorda e promette che d'ora in poi si premurerà. Poi ringrazia l'appuntato per l'intervento e lo invita a tornare per visitare la mostra.

Intanto l'altro rappresentante dell'Arma, in separata sede, ha provveduto a placare le ire del signore distinto che voleva vedere la mostra con l'appoggio della Benemerita. Pure lui verrà un'altra volta.
Io saluto Carolyn, le prometto che mi ripresenterò in orario consono, e mi compiaccio per il successo. La Gam ne aveva bisogno. Torino pure.
E rincaso stanco ma contento del bel pomeriggio trascorso.
Un triplo hurrà per l'arte. E per i carabinieri.

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