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REGISTRO DI CLASSE: PRESENTI E ASSENTI

Inaugurazione al Mao, Parigi unico assessore
Non so se significhi qualcosa, o siano scelte del tutto casuali. Però seguo con curiosità il borsino delle presenze e assenze di Appendino e Leon alle varie presentazioni e inaugurazioni; casomai stiano a indicare una maggiore o minore vicinanza alla manifestazione, o all'ente organizzatore, o ai suoi dirigenti.
Riassumo i dati della settimana. Si tratta ovviamente di riassunto parziale: considero soltanto i dati di cui sono a conoscenza perché presente o informato da testimoni attendibili o documentazioni fotografiche univoche.
Lunedì 27, ore 10: conferenza stampa del Festival Vivaldi a Palazzo Madama. Presenti Appendino e Leon. Prendono entrambe la parola, con dichiarazioni di circostanza.
Lunedì 27, ore 11,30: conferenza stampa del Lovers Film Festival, ex Tglff, alla Mole. Leon presente, Appendino assente. E' presente anche l'assessore Giusta. Gli assessori prendono entrambi la parola, con dichiarazioni di circostanza. Leon chiarisce il punto di vista dell'amministrazione sui tagli alla Cultura: "Scelta temporanea, nei prossimi mesi troveremo i soldi".
Martedì 28, ore 19: inaugurazione della mostra "Crossroads" al Mauto. Appendino assente, Leon presente. L'assessore prende la parola, con dichiarazioni di circostanza.
Mercoledì 29, ore 18: inaugurazione di Biennale Democrazia al Regio, con lezione di Tito Boeri su "Populismo e stato sociale". Appendino assente, Leon presente. L'assessore prende la parola, con dichiarazioni di circostanza.
Giovedì 30, ore 10: lezione di Gustavo Zagrebelsky ("La parola che non c'è") al Carignano, per Biennale Democrazia. Interviene Appendino, complimentandosi con Zagrebelsky.
Giovedì 30, ore 18,30: inaugurazione della mostra "La via della seta" al Mao. Assenti Appendino e Leon. Non mi risultano neppure alla presentazione per la stampa in mattinata. All'inaugurazione mancava persino il presidente della Fondazione Musei, Cibrario. C'era soltanto l'assessore Parigi, giusto per scongiurare l'impressione che, a livello istituzionale, della mostra del Mao non gliene fregasse niente a nessuno. 


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