"Al congresso sono tanti, dotti medici e sapienti" Oggi mi gira così, sono in un mood pinocchiesco... |
Colonna sonora consigliata: "Dotti, medici e sapienti (Edoardo Bennato)
Senza nemmeno aspettare il responso ufficiale della società incaricata di rifare la valutazione dello svalutato brand, oggi i soci e il CdA della Fondazione per il Libro si sono visti e hanno buttato lì qualche ragionamento dando per scontata la catastrofe. Ecco il comunicato diffuso al termine della mesta riunione:
I Soci e i componenti del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione per il Libro si sono riuniti oggi, mercoledì 4 ottobre, presso la Sala Giunta della Regione. Hanno discusso la situazione economico-finanziaria della Fondazione (a questo punto disastrosa, NdG) al fine di salvaguardare e valorizzare le finalità e gli obiettivi editoriali e culturali del Salone Internazionale del Libro di Torino e le ricadute economiche e sociali che questo ha sul territorio.
L’importanza di garantire la discontinuità con il passato porta i Soci a valutare la scelta di distinguere le attività culturali ed editoriali (quelli che fanno il palinsesto del Salone, NdG) da quelle gestionali (ovvero l'organizzazione commerciale: si sente odore di cessione ai privati, ancor più adesso che il marchio costa poco, NdG). Per garantire la migliore coerenza tra le due, si è deciso di istituire una cabina di regia di cui faranno parte anche gli editori Amici del Salone (che si sono schierati fin dalla prima ora con Torino e contro lo scisma milanese:giustamente, Nic Lagioia aveva fin da subito assicurato che sarebbero stati sempre più coinvolti, NdG).
La cabina di regia studierà le forme migliori e più efficaci per dar vita a un’edizione 2018 del Salone che continui il successo di quella precedente; a questo fine potrà avvalersi anche delle competenze del Circolo dei lettori e della Fondazione per la Cultura (zacchete lì, ve l'avevo detto: e scommettiamo che la parte del leone toccherà alla Fondazione Cultura? A differenza del Circolo, scalpita per farlo, NdG). L’iter definito sarà valutato e sottoposto all’Assemblea dei Soci in seguito al lavoro effettuato in tavoli tecnici che saranno avviati sin da subito".
Alla mesta riunione c'erano il Chiampa, Chiarabella, Coppola per Intesa San Paolo, la Parigi, Mario Montalcini, il presidente Bray come al solito collegato via Skype, gli altri due del CdA Luciano Conterno e Piero Gastaldo, nonché il segretario generale Giuseppe Ferrari che scade il 31 ottobre e secondo me non vede l'ora di tornarsene al suo tranquillo lavoro in Comune. Ma ho paura per lui che non gli sarà tanto facile.
L’importanza di garantire la discontinuità con il passato porta i Soci a valutare la scelta di distinguere le attività culturali ed editoriali (quelli che fanno il palinsesto del Salone, NdG) da quelle gestionali (ovvero l'organizzazione commerciale: si sente odore di cessione ai privati, ancor più adesso che il marchio costa poco, NdG). Per garantire la migliore coerenza tra le due, si è deciso di istituire una cabina di regia di cui faranno parte anche gli editori Amici del Salone (che si sono schierati fin dalla prima ora con Torino e contro lo scisma milanese:giustamente, Nic Lagioia aveva fin da subito assicurato che sarebbero stati sempre più coinvolti, NdG).
La cabina di regia studierà le forme migliori e più efficaci per dar vita a un’edizione 2018 del Salone che continui il successo di quella precedente; a questo fine potrà avvalersi anche delle competenze del Circolo dei lettori e della Fondazione per la Cultura (zacchete lì, ve l'avevo detto: e scommettiamo che la parte del leone toccherà alla Fondazione Cultura? A differenza del Circolo, scalpita per farlo, NdG). L’iter definito sarà valutato e sottoposto all’Assemblea dei Soci in seguito al lavoro effettuato in tavoli tecnici che saranno avviati sin da subito".
Alla mesta riunione c'erano il Chiampa, Chiarabella, Coppola per Intesa San Paolo, la Parigi, Mario Montalcini, il presidente Bray come al solito collegato via Skype, gli altri due del CdA Luciano Conterno e Piero Gastaldo, nonché il segretario generale Giuseppe Ferrari che scade il 31 ottobre e secondo me non vede l'ora di tornarsene al suo tranquillo lavoro in Comune. Ma ho paura per lui che non gli sarà tanto facile.
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