Passa ai contenuti principali

LO STATO DELL'ARTE 2: E CIBRARIO VORREBBE APRIRE UN BAR

Maurizio Cibrario, un bar per non morire
Maurizio Cibrario, il presidente della sventurata Fondazione Torino Musei, non dorme la notte al pensiero di quei tre milioni e rotti di contributo che il Comune gli ha promesso per il 2017, però in conto capitale, e cioé senza nessuna certezza che al momento di versarli, entro il prossimo 31 dicembre, i soldi ci siano davvero.

C'è la mostra di Ferré...

Lui si sbatte per quel che può, nel tentativo di tenere in piedi la pericolante baracca. Ieri ha inaugurato a Palazzo Madama una mostra finalmente d'alto profilo: quella dei gioielli di Gianfranco Ferré. La mostra si intitola "Sotto un'altra luce" e la Fondazione Ferré pensava di farla a Milano. Alla fine hanno invece deciso di portarla a Torino in prima mondiale (sul serio mondiale, perché dopo Palazzo Madama andrà a Londra, Berlino e chissà dove ancora) grazie ai buoni uffici di Roberto Piana, il torinese che ha curato l'allestimento ideato dall'architetto Franco Raggi, e all'opportunità di inserirsi nel programma di Torino Design of the City; opportunità che i milanesi, strano a dirsi, hanno giudicato allettante.
La mostra è bella davvero, il nome è di prestigio assoluto, quindi è probabile che spacchi. Ieri, durante la visita, ho visto il direttore di Palazzo Madama, Guido Curto, e il presidente Cibrario molto euforici e speranzosi.

... Ma un bar può rimpannucciare il bilancio

Un grande museo deve fare grandi mostre. E quella di Ferré è un segnale di speranza per Palazzo Madama. Ma il buon Cibrario è uomo di marketing, e si strologa per aumentare gli incassi anche a prescindere dal fattore artistico. Per i musei è vitale, oggi, dipendere il meno possibile dai diktat stravaganti e dalla tasche vuote della politica locale. 
Ne abbiamo cianciato amabilmente, visitando la mostra di Ferré. 
Cibrario vorrebbe ripensare il piano terra di Palazzo Madama, utilizzando la corte medioevale  come vero ingresso del Museo: con il doppio vantaggio di accogliere i visitatori in un ambiente suggestivo, e di liberare l'area, sul fianco del palazzo, oggi occupata dalla biglietteria. Quello, mi dice Cibrario, è uno spazio che può diventare la caffetteria- ristorante di Palazzo Madama. Adesso la caffetteria è al piano superiore, defilata, e scommetto che molti torinesi ne ignorano l'esistenza. Vuoi mettere l'effetto che farebbe, invece, un "bar di Palazzo Madama" che dà direttamente sulla piazza, dove da aprile a ottobre puoi anche avere un dehors? Capace che ti diventa il posto più trendy di Torino. A gestirlo con intelligenza, c'è da tirar su un bel po' di soldi. Cibrario pensa - e secondo me ci vede giusto - che non sarebbe impossibile trovare uno sponsor che finanzi i lavori: se io mi chiamassi, poni, Lavazza o Martini o Cinzano, non disprezzerei l'idea di avere il mio nome in un bar-ristorante che sta nel bel mezzo di piazza Castello.
Anche Patrizia Asproni, che ha preceduto Cibrario sulla scomoda poltrona presidenziale, negli ultimi tempi accarezzava un progetto simile: lei pensava però a un ristorante belvedere sulla terrazza superiore di Palazzo Madama. Cibrario lo sa, ma ha scartato quella soluzione: troppo complicato l'accesso, troppo difficile l'adeguamento alle norme di sicurezza.

Commenti

  1. la caffetteria, sì
    ma un restaurant Madama al piano terra no: sul tetto avrebbe il vantaggio di non invadere le sale con gli effluvi di un brasato al barolo....

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da