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MUSEI E TURISMO: I NUMERI SONO MICA TANTO BELLI...

Luci e ombre. Coda alla biglietteria della Reggia, lunedì mattina. Ma per molti musei i dati non sono esaltanti. E per alcuni sono pessimi
Oggi sono andato alla presentazione di uno studio molto approfondito che il Museo Egizio ha commissionato a due istituti di ricerca molto seri, che hanno condotto un'indagine molto seria per approdare a risultati che non stupiranno nessuno - tranne forse Giorgia Meloni - perché si sa da un pezzo che l'Egizio funziona. Però adesso lo dice anche la scienza. I giornali titoleranno che le ricadute economiche, dirette e indirette, del Museo sul territorio piemontese superano i 188 milioni all'anno; e che i visitatori da fuori Torino sono quasi il 90 per cento, e ciascuno lascia in città, in media, 81 euro. 
Gente che sta bene. Il direttore dell'Egizio Christian Greco e la presidente
Evelina Christillin hanno presentato la ricerca sul gradimento del pubblico
e le ricadute economiche del Museo. L'unica buona notizia della giornata
Però non starò ad annoiarvi con dati che potete leggere su qualsiasi giornale, e che comunque da domani saranno on line sul sito dell'Egizio, e non mancherò di linkarveli. Mi limito soltanto a notare che in questo Paese una primaria aspirazione di certe forze politiche è mettere alla porta un direttore come Greco, che raggiunge simili risultati. E poi si stupiscono se chi può scappa. 

Ma non tutto è Egizio: come va la Fondazione Musei?

Però se l'Egizio ci dà tante soddisfazioni, lo stesso non si può dire della nostra derelitta Affondazione Musei. 
Sono molto dispiaciuto, ma mi è impossibile analizzare minuziosamente i risultati nei due ponti del 25 aprile e del Primo Maggio e confrontarli con quelli del 2017. L'anno scorso, in quel periodo, avevo ben altre sciagure per la testa, altro che le minkiasciagure del sistema museale torinese; e quindi all'epoca non mi ero premurato di raccogliere ed esaminare i dati sui visitatori. Adesso, curiosamente, in rete si trova poco. E da tempo ormai gli uffici stampa si astengono dal fornire elementi di confronto con gli anni passati: immagino per non immalinconirci.

Proposta sul metodo: 2017 e 2018, due ponti di quattro giorni


Tuttavia sono riuscito a recuperare i dati del ponte del 25 aprile 2017. E mi soccorre il fatto che quest'anno il 25 aprile, piazzato a metà settimana, non ha offerto grandi possibilità ai pontieri; mentre nel 2017 cadeva di martedì, andando così a formare, dal sabato precedente, un bel ponte naturale di quattro giorni, esattamente come quello creatosi quest'anno fra sabato 28 aprile e martedì 1 maggio. Quindi mi sembra metodologicamente accettabile un confronto fra i quattro giorni del ponte del 25 aprile 2017 e i quattro del ponte del Primo Maggio 2018.

Tre musei, tre perdite secche

L'analisi si limita alla grande malata, la Fondazione Musei: non ho tanta voglia di sbattermi, e comunque gli altri, più o meno, direi che tengono le posizioni, pur se a fatica. 
Nel confronto fra il 2017 e il 2018 dovremo considerare che la Fondazione Musei dal 1° aprile è ridotta a Gam, Mao e Palazzo Madama avendo restituito al Comune il Borgo Medievale. 
Quest'anno nel ponte del Primo Maggio (da sabato 28 a martedì 1) i tre musei della Fondazione hanno avuto in totale 13.465 visitatori, di cui 7022 a Palazzo Madama, 4594 alla Gam e 1859 al Mao
Aggiungo, per quanto possa servire, che tra sabato 21 aprile e martedì 1° maggio i visitatori sono stati in tutto 24.792, così suddivisi: 12.562 a Palazzo Madama, 8793 alla Gam e 3437 al Mao.
Proviamo il paragone con l'anno scorso. Nel 2017 la Fondazione Torino Musei registrò 25.660 visitatori nel solo ponte del 25 aprile, tra sabato 22 e martedì 25: nel dettaglio, 7600 presenze a Palazzo Madama, 5940 alla Gam, 4360 al Mao e 7760 al Borgo Medievale.
Insomma: nei quattro giorni di ponte del 2017 - anno che la Fondazione ha poi chiuso con una perdita netta di 200 mila visitatori rispetto al 2016 - gli allora quattro musei ebbero più visitatori (25.660) di quelli che hanno racimolato quest'anno (24.792) i tre superstiti in ben undici giorni, dal 21 aprile al 1° maggio. E' pur vero che quest'anno manca il Borgo Medievale, che dava sempre una bella spinta alle presenze. 

Confronto spiacevole

Ma il confronto fra i quattro giorni del ponte del 25 aprile 2017 e i quattro giorni del ponte del 1° maggio 2018 è spiacevole anche senza tenere conto del Borgo: dal 22 al 25 aprile 2017 Palazzo Madama ebbe 7600 visitatori, che diventano 7022 tra il 28 aprile e il 1° maggio 2018; va peggio la Gam (5940 nel 2017 e 4594 quest'anno) e malissimo il Mao, che precipita da 4360 nel 2017 a 1859 nel 2017. 
Ripeto, il confronto è fra il ponte di quattro giorni fra il 22 e il 25 aprile 2017 e il ponte di quattro giorni fra il 28 aprile e il 1° maggio 2018. Ma sono strasicuro che se ci fosse stato il sia pur minimo segnale di ripresa non avrebbero perso l'occasione di strombazzarlo ai quattro venti.

Si può sapere come va il turismo a Torino?

Separati dalla nascita, uniti nell'amarezza. Alessandro Comoletti
di Federalberghi e, sotto, Luciano Spalletti dell'Internazionale Fc 
E a questo punto arriva la domanda delle cento pistole: ma si può sapere, una volta per tutte, come va il turismo a Torino?
Cioé, non venite a dirmi che nei giorni scorsi in giro c'era un casino di gente. Fin lì ci arrivo, gli occhi ce li ho anch'io. Ma manco di rispetto a qualcuno se chiedo di vedere cifre, numeri, studi, qualcosa che non sia semplice spannometria e mio cuggino dice che Torino era piena?
Mi sembra una richiesta civile. Ma se appena ti azzardi, vanno ai matti.
Lorsignori ripetono che tutto va bene madama la marchesa, riferendosi allo stentato +1,1% del turismo nel 2017; io non posso che prendere atto dell'ottimismo, pur ricordando che ormai il 2018 è entrato nel suo quinto mese. E a quanto pare i prima quattro mesi sono andati come gli ultimi tre del 2017: male. Probabilmente il dato delle camere occupate è ormai poco significativo, considerata la crescente concorrenza di b&b, airbnb e via affittando. Ma insomma, sarebbe il caso di vederci chiaro.
Ogni volta che incrocio Comoletti, il presidente della Federalberghi piemontese, il pover'uomo ha una faccia da funerale che non vi dico. Oggi gli ho chiesto com'è andato il Primo Maggio, e lui - che un po' assomiglia a Spalletti - ha fatto la faccia di Spalletti quando perde. Gli ho chiesto se gli albergatori hanno notato un movimento di turisti per il Festival Jazz (io qualche "straniero" al Tjf l'ho visto...) e Comoletti mi ha risposto che nessun albergatore - fra quelli che ha sentito - ha notato arrivi di clienti per il Festival, né clienti informati dell'evento. Ma pure qui siamo alla spannometria: io aspetto sempre che qualcuno mi scodelli nero su bianco il famoso ROI...
Tornando ai maldipancia degli albergatori, anche nel mese di marzo il dato dell'occupazione delle camere ha registrato, pare, una perdita rispetto allo stesso mese del 2017. Raga, sarebbero sei mesi consecutivi in negativo. E potrebbero diventare sette se, come si teme, ad aprile la tendenza non è cambiata. 

Bonus track: gli altri musei

Già che ci sono, vi do i numeri di un po' di altri musei.
A Venaria sono 41.024 i biglietti staccati nei quattro giorni da sabato 28 aprile al Primo Maggio tra Reggia, Giardini e mostre: una media di 10.256 biglietti al giorno. Il totale arriva a 60.710 considerando il periodo 24 aprile-1 maggio, con l'apertura ininterrotta del complesso per 8 giorni. 
Nel weekend del Primo Maggio 2017 (che fu di soli tre giorni, da sabato 29 aprile a lunedì 1 maggio) a Venaria furono venduti 28.500 biglietti, di cui 14.984 domenica, giorno di massimo afflusso: la media fu di 9500 biglietti al giorno, quindi inferiore al Primo Maggio di quest'anno
Purtroppo devo sottolineare che da sabato 22 a martedì 25 aprile 2017 i biglietti staccati furono 45.765: di più di quelli venduti nei quattro giorni del ponte "vero" di quest'anno, quello del Primo Maggio, e ovviamente anche con una media giornaliera migliore: 11.441. Ma insomma, non lamentiamoci di gamba sana: la Reggia regge. E di 'sti tempi è cara grazia.

Al Museo dell'Auto da mercoledì 25 aprile a martedì 1 maggio, dunque in sei giorni, i visitatori sono stati oltre 10.500. Nel 2017 il Mauto ne aveva avuti 7 mila nei quattro giorni dal 22 al 25 aprile.

I Musei Reali sono quelli più in salute: quest'anno dichiarano 14.100 visitatori nel ponte del 1° Maggio, ma calcolando anche venerdì 27 aprile, e segnalano una punta di 4188 visitatori nella giornata di domenica. In particolare, la retrospettiva "Frank Horvat. Storia di un fotografo" a Palazzo Chiablese ha avuto più di 2000 presenze.
Nel 2017, da venerdì 21 a martedì 25 aprile, i visitatori dei Musei Reali erano stati "oltre 9 mila", con un picco di 2570 domenica 23. 

Non sono riuscito a recuperare il dato del 2017 per il Museo Egizio, che quest'anno è arrivato a 50 mila presenze dal 21 aprile al 1° maggio, di cui circa 25.500 nel ponte fra il 28 aprile e il 1° maggio.

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