A star is born. Sold out ieri sera al Flowers Festival per Willie Peyote |
Willie Peyote è ufficialmente una
star. Ieri sera ha spaccato di brutto. Sold out al Flowers: che non significa
semplicemente quattromilanovecento paganti, che buttali via;
significa, a Torino, una consacrazione, se il concerto è perfetto e
la gente è entusiasta e senti nell'aria quel certo non so che,
qualcosa che è difficile spiegare ma che conosce benissimo chi la
musica l'ha bazzicata per tanti anni e si accorge che è quella sera
è la sera speciale.
Non è stata una sorpresa, si sapeva che sarebbe accaduto; s'era già capito con i tre sold out consecutivi all'Hiroshima quest'inverno, che Willie aveva fatto il passo definitivo e non lo fermava più nessuno e quest'estate il sold out al Flowers era garantito, da scommetterci la casa. I fondamentali c'erano tutti, la sua musica è la musica giusta al momento giusto, e lui ha le doti e sa cosa scrivere e come scrivere e cosa dire e sa stare sul palco e sa scegliersi i musicisti e lo spettacolo funziona. Ma ieri è stata la sera, quella speciale, quando succede, quando un bravo musicista diventa una star.
E niente, volevo soltanto dirvi che ieri sera ho visto Willie Peyote diventare una star.
Non è stata una sorpresa, si sapeva che sarebbe accaduto; s'era già capito con i tre sold out consecutivi all'Hiroshima quest'inverno, che Willie aveva fatto il passo definitivo e non lo fermava più nessuno e quest'estate il sold out al Flowers era garantito, da scommetterci la casa. I fondamentali c'erano tutti, la sua musica è la musica giusta al momento giusto, e lui ha le doti e sa cosa scrivere e come scrivere e cosa dire e sa stare sul palco e sa scegliersi i musicisti e lo spettacolo funziona. Ma ieri è stata la sera, quella speciale, quando succede, quando un bravo musicista diventa una star.
E niente, volevo soltanto dirvi che ieri sera ho visto Willie Peyote diventare una star.
P.S. Alla fine, che cosa sia "quel certo non so che" me l'ha fatto capire Fabrizio Gargarone scrivendo sulla sua pagina Fb che Willie "trasforma la folla in pubblico e il pubblico in comunità, cose che non vedevo dai tempi di Africa Unite e Subsonica". Ecco, proprio quello.
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