Gabriele Diverio, direttore di Glocal |
Notizia brutta, ma prevedibile, quella che mi arriva dal Glocal Film Festival: dopo i tentativi d'ottimismo dell'altro giorno, ieri lo staff si è arreso all'evidenza, e ha deciso di sospendere il festival in programma dal 12 al 16 marzo. A prescindere da un'eventuale chiusura dei cinema, gli organizzatori hanno ritenuto di non poter garantire il rispetto delle distanze di sicurezza fra gli spettatori, e per senso di responsabilità hanno con grande amarezza gettato la spugna. "Avremmo voluto che l'apertura di questa nuova edizione fosse una festa per tutta la città: concentrare in una data, una sala e un film, il preciso momento in cui ripartire tutti insieme e con entusiasmo, dopo le sospensioni e gli annullamenti iniziati a febbraio - dice il direttore Gabriele Diverio. - Vogliamo rassicurare i registi, le case di produzione, i giurati, gli ospiti e gli sponsor che ci sostengono perché stiamo ragionando su come non perdere il grande lavoro fatto in questi mesi: il Glocal ha subito una battuta d'arresto, ma non è intenzionato a fermarsi".
Ai ragazzi di Glocal, come a tutti gli operatori culturali e dell'intrattenimento duramente colpiti dall'emergenza, va la mia speciale solidarietà.
Sstasera invece quelli di Tedacà ci provano, e vanno in scena al teatro Bellarte con lo spettacolo "Donne". Voglio riportare qui il messaggio, molto bello, che il direttore di Tedacà Simone Scinocca ha pubblicato su Fb:
Non so oggi cosa succederà.
Noi ieri abbiamo provato 10 ore come se tutto fosse “normale”
Ma di normale non c’è nulla.
Donne da 10 anni gira l’Italia.
Ci abbiamo rilavorato in queste settimane e ieri sera al termine della generale ho pianto.
Nel rispetto di quanto prescritto noi ci proviamo.
Abbiamo messo le sedie a 1 metro di distanza. Ridotto la capienza, aumentato le repliche per poter accogliere tutti i prenotati.
Lo abbiamo scelto come staff Tedacá. Insieme.
Ieri mi sono sentito dire di tutto da “colleghi”. Che siamo dei pazzi egoisti, che roviniamo l’immagine degli altri teatri, che siamo folli. Io penso che di fronte a questa follia in cui siamo precipitati è giusto che nel rispetto rigoroso di quanto prescritto ognuno reagisca come sente, come può, come sente che sia meglio per la propria realtà. È legittimo chiudere, è legittimo fare streaming, è legittimo ridurre le capienze e provare ad andare avanti.
Fino ad ora mille promesse, mille parole ma non un reale scenario possibile di sostegno. Mi sembra che tutto si ripeta come nelle difficoltà incontrate in questi anni. Che ci sia sempre qualcuno che ha il pensiero di salvarsi e chi ne rimarrà fuori infondo è affar suo. Io non so chi si salverà. Chi sarà dentro e chi sarà fuori. Se ci sarà un dentro e un fuori. So che siamo nell’abisso e così nel buio, anche se noi teatranti al buio ci siamo abituati, non ci siamo mai stati.
È il nostro lavoro, è la nostra vita e noi sentiamo il dovere di difenderla.
Noi proviamo a tirare avanti.
Cosa succederà oggi non lo so.
Stamattina stanno pulendo e sanificando il teatro (come ogni giorno), fra qualche ora verrà fatto il check sala. Poi check parte tecnica. E convocazione alle attrici qualche ora prima dello spettacolo per prendere un respiro comune.
Come ogni giorno di spettacolo.
Se si salverà questo dannato mondo sarà sicuramente grazie alle donne.
Salvo altre prescrizioni. "Donne" da stasera 6 marzo a domenica 8 marzo.
Noi ieri abbiamo provato 10 ore come se tutto fosse “normale”
Ma di normale non c’è nulla.
Donne da 10 anni gira l’Italia.
Ci abbiamo rilavorato in queste settimane e ieri sera al termine della generale ho pianto.
Nel rispetto di quanto prescritto noi ci proviamo.
Abbiamo messo le sedie a 1 metro di distanza. Ridotto la capienza, aumentato le repliche per poter accogliere tutti i prenotati.
Lo abbiamo scelto come staff Tedacá. Insieme.
Ieri mi sono sentito dire di tutto da “colleghi”. Che siamo dei pazzi egoisti, che roviniamo l’immagine degli altri teatri, che siamo folli. Io penso che di fronte a questa follia in cui siamo precipitati è giusto che nel rispetto rigoroso di quanto prescritto ognuno reagisca come sente, come può, come sente che sia meglio per la propria realtà. È legittimo chiudere, è legittimo fare streaming, è legittimo ridurre le capienze e provare ad andare avanti.
Fino ad ora mille promesse, mille parole ma non un reale scenario possibile di sostegno. Mi sembra che tutto si ripeta come nelle difficoltà incontrate in questi anni. Che ci sia sempre qualcuno che ha il pensiero di salvarsi e chi ne rimarrà fuori infondo è affar suo. Io non so chi si salverà. Chi sarà dentro e chi sarà fuori. Se ci sarà un dentro e un fuori. So che siamo nell’abisso e così nel buio, anche se noi teatranti al buio ci siamo abituati, non ci siamo mai stati.
È il nostro lavoro, è la nostra vita e noi sentiamo il dovere di difenderla.
Noi proviamo a tirare avanti.
Cosa succederà oggi non lo so.
Stamattina stanno pulendo e sanificando il teatro (come ogni giorno), fra qualche ora verrà fatto il check sala. Poi check parte tecnica. E convocazione alle attrici qualche ora prima dello spettacolo per prendere un respiro comune.
Come ogni giorno di spettacolo.
Se si salverà questo dannato mondo sarà sicuramente grazie alle donne.
Salvo altre prescrizioni. "Donne" da stasera 6 marzo a domenica 8 marzo.
Il Salone del Libro è la grande incognita: in questi giorni ci si chiede se davvero quest'anno si farà. Stanchi di essere inseguiti dai cronisti di tutta Torino a caccia di info certe, ieri i responsabili del Circolo dei Lettori (e del Salone), la direttrice Elena Loewenthal e il presidente Giulio Biino hanno diffuso questa dichiarazione ufficiale: "In un momento complicato come quello che tutto il paese sta vivendo, gli enti organizzatori del Salone Internazionale del Libro di Torino lavorano con regolarità per l’edizione 2020 prevista dal 14 al 18 maggio. Il Salone è in contatto costante con le istituzioni locali e sta monitorando con attenzione l’attuale situazione, nel pieno rispetto delle ordinanze ministeriali e regionali in merito alla gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-2019". Che altro potrebbero fare? La speranza è l'unica strategia sensata, quando tutto attorno sembra perdere ogni senso. Si continua come se. E si incrociano le dita. Il sindaco è ottimista, e dichiara di essere certa che il Salone si farà, e sarà una grande edizione. Sottoscrivo la seconda parte, a condizione che la prima si avveri.
Il Museo della Montagna, regolarmente aperto come tutti i musei, comunica tuttavia di aver annullato - per scongiurare assembramenti - le inaugurazioni delle due nuove mostre "Qui c'è un mondo fantastico" e "Sulle tracce dei ghiacciai" che saranno comunque visitabili dal 12 marzo.
Santibriganti Teatro comunica che tuttele rassegne e le stagioni che gestisce al Garybaldi di Settimo, al Dravelli di Moncalieri, all'Iris di Dronero e al Civico di Caraglio sono rinviate a data da destinarsi.
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