Ieri alla Reggia di Venaria si è chiusa "Sfida al Barocco": doveva essere l'evento del 2020, ma l'hanno vista in pochi |
L'autunno dei musei non è spumeggiante, ammettiamolo. Né potrebbe esserlo, considerato che l'emergenza sanitaria non è finita, e nessuno è tanto folle da rischiare una mostra importante (e costosa) in condizioni depresse e con il rischio, per quanto remoto esso sia, di un nuovo lockdown, sia pure parziale. Ma se adesso la prudenza significa sopravvivenza, non appena torneremo alla normalità quella stessa prudenza si trasformerà in un boomerang micidiale per quelle istituzioni che si faranno trovare impreparate e non saranno in grado di cavalcare l'onda della ripresa.
"Oggi - scrivo nell'articolo pubblicato stamane sul Corriere - il primo dovere del direttore di un museo è progettare il domani come se un domani ci fosse... Per un museo navigare a vista è pericoloso sempre: figurarsi nella tempesta di un’emergenza. Il direttore è un capitano che deve dare la rotta. E se il capitano non c’è, o è inadeguato, la nave va a fondo. In materia di capitani a Torino abbiamo qualche problema. Tipo la marina italiana a Lissa".
Il seguito di queste considerazioni di moderato ottimismo lo potete leggere a questo link.
L'hanno vista in pochi perché era una corsa ad ostacoli prenotarsi e visitarla con la mascherina...
RispondiEliminaAppunto. Come si evince dall'articolo,è esattamente quello il nocciolo del discorso.
EliminaSe posso permettermi, ai casi citati nell'articolo aggiungerei anche il progetto biennale "Espressioni" del Castello di Rivoli, curato da Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria. Carolyn Christov-Bakargiev è la direttrice che la GAM si è lasciata scappare nonostante l'indiscussa abilità nel creare progetti interessanti e sempre ricchi di spunti di riflessione.
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