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MITO, MISSIONE COMPIUTA

Ricevo il comiunicato finale di MiTo, sprizzante soddisfazione per com'è andata alla faccia delle difficili condizioni che il festival ha dovuto affrontare. In effetti fare MiTo quest'anno è stata una scelta coraggiosa: più a Torino, azzoppata dal limite tassativo dei duecento spettatori in sala, che a Milano, dove già si godeva della permissiva regola del distanziamento di un metro e mezzo da bocca a bocca. E considerati tutti i fattori, compresa la forzosa rinuncia agli artisti stranieri, è giusto riconoscere che non è andata male. 
Semmai ci si poteva aspettare qualche volo di fantasia in più, qualche scelta più sorprendente, considerato che l'emergenza è spesso propizia alla sperimentazione, al cambiamento, all'invenzione. Qualcosa di spiazzante, insomma, rispetto alla logicità di un MiTo in formato ridotto per causa maggiore. Ma anche così è stata una bella impresa, ed è giusto rendere onore al merito di chi l'ha affrontata e portata a termine. Pertanto volentieri pubblico il compiaciuto comunicato finale:

È stata un'edizione diversa da tutte le altre quella del Festival MiTo SettembreMusica che si è appena conclusa. Due tra le città più colpite dalla pandemia, Milano e Torino, tra incertezze e difficoltà inedite, hanno scelto di tornare a unirsi nel nome della grande musica. 
È stato certamente un festival ridotto, per numero di appuntamenti e partecipanti. Ma mai come quest'anno più dei numeri sono significativi l'impegno e la volontà di resistere, di proporre. Ed è certamente significativa la risposta del pubblico: molti concerti, il 63% di quelli in programma, hanno fatto registrare il tutto esaurito. Certo, le sale erano a capienza ridotta, anche di molto. Ma il dato è comunque importante: evidenzia come a tutti questi appuntamenti avrebbero desiderato accedere più persone di quante sia stato possibile accogliere. Non era scontato, dopo mesi di chiusura delle sale da concerto, e di timore verso i contatti fisici. E invece è prevalso il desiderio, il bisogno di condividere l'esperienza unica e irripetibile della musica dal vivo, come dimostrano i 18.450 biglietti emessi complessivamente nelle due città. Senza dimenticare il pubblico radiofonico: mai come quest'anno la Rai, main media partner di MiTo, è stata vicina al Festival, trasmettendo su Radio3 ben 15 concerti. E i momenti più significativi di questa quattordicesima edizione saranno inclusi nel documentario prodotto da Rai Cultura dal titolo "MiTo 2020: Musica e Spiriti", che andrà in onda in prima tv su Rai5 venerdì 25 settembre alle 22.15. 
"Fino a qualche mese fa – dice il direttore artistico Nicola Campogrande – sarebbe stato inimmaginabile realizzare un festival come questo. Senza orchestre a pieno organico, senza artisti stranieri, con i teatri a capienza ridotta, i musicisti distanziati, i concerti concentrati in poche sale da sanificare ripetutamente. Ma la gratitudine degli ascoltatori, la fiducia del pubblico che cresceva di giorno in giorno e soprattutto la passione e l'intensità con la quale i musicisti hanno fatto vivere i nostri concerti, hanno reso questa edizione indimenticabile. Il desiderio, la necessità di ascoltare musica dal vivo non sono stati spenti dalla pandemia; e mi piace pensare che questa incredibile edizione di MiTo possa rappresentare un segnale, un bel segnale, per tutto il mondo della musica". 
Questa edizione tutta italiana del Festival ha dato spazio a 460 artisti che da tanti mesi speravano di poter tornare a incontrare il pubblico: un contributo ulteriore alla ripartenza e al sostegno del comparto musicale particolarmente penalizzato dalla pandemia. Molte anche le maestranze coinvolte, che a diverso titolo hanno collaborato alla realizzazione della rassegna, in molti casi tornando a lavorare per la prima volta dopo il lockdown. 
Fra gli appuntamenti di maggior successo di quest'anno si possono ricordare i concerti che hanno visto protagonisti l'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi diretta da Daniele Rustioni e la violinista Francesca Dego; i concerti dei grandi violoncellisti Giovanni Sollima, Enrico Dindo e Mario Brunello; quelli dei pianisti Benedetto Lupo, Emanuele Arciuli, Filippo Gamba, Davide Cabassi, Filippo Gorini e il duo Bruno Canino e Antonio Ballista; I Pomeriggi Musicali guidati da Alessandro Cadario con il flautista Andrea Oliva e il clarinettista Alessandro Carbonare; l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Michele Mariotti; il Giardino Armonico con Giovanni Antonini; lo spettacolo di danza "TOCCARE, the White Dance"; l'Orchestra Filarmonica di Torino con Sergio Lamberto e il pianista Andrea Lucchesini; l'Orchestra del Teatro Regio di Torino diretta da Sesto Quatrini con il pianista Giuseppe Albanese. 
Per chi volesse rivivere i momenti del Festival 2020, sui social network di MiTo SettembreMusica – Twitter, Facebook, Instagram, YouTube e Flickr – sono disponibili le immagini e i video dei concerti con le interviste a molti degli artisti coinvolti.

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