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COVID: LO STABILE ANNULLA LA PRIMA, CIRIO NON IMITA FONTANA, I TEATRI TREMANO

Sempre più difficile. Lo Stabile ha annullato, in via precauzionale, lo spettacolo inaugurale della stagione, "Uno sguardo dal ponte" di Arthur Miller, regia di Valerio Binasco, in programma al Carignano dal 5 al 25 ottobre: è risultata positiva al coronavirus a una persona, estranea al teatro ma entrata in contatto, al di fuori dei luoghi di lavoro, con alcuni membri della compagnia 48 ore prima dell’inizio delle prove. Di conseguenza lo Stabile ha deciso prudenzialmente di annullare lo spettacolo; la stagione sarà inaugurata il 20 ottobre con "La casa di Bernarda Alba".
Intanto Cirio non deflette dalla sua linea: firmerà l'ordinanza che elimina il limite massimo di 200 spettatori in sala, ma con il distanziamento minimo di un metro e mezzo fra gli spettatori. Ciò, sostengono gli operatori del settore, non consentirà di raggiungere capienze economicamente sostenibili, e causerà la chiusura di molti cinema e teatri. Nelle altre Regioni del Nord il distanziamento minimo è di un metro. Una curiosa contraddizione che approfondisco nell'articolo di stamattina sul Corriere: perché a Milano con un metro di distanza non ci si infetta, mentre a Torino il distanziamento sicuro sale a un metro e mezzo? In questo momento i lombardi, i veneti, gli emiliani e i toscani a rischiano di perdere la salute e fors’anche vita per le scelte imprudenti dei loro governatori? O se siamo invece noi piemontesi che rischiamo di passare per piemontardi?

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